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Forum Spumanti d’Italia Appello all’unità nella diversità

La splendida villa dei Cedri di Valdobbiadene ha ospitato a inizio settembre la quinta edizione del Forum spumanti d’Italia. Serve unità nella diversità: una bozza di proposta legge è già pronta. Si auspica l’adesione di fatto per almeno 3 distretti spumantistici: Piemonte, Lombardia, Trentino

di Sergio Ferrari
 
24 settembre 2009 | 11:31

Forum Spumanti d’Italia Appello all’unità nella diversità

La splendida villa dei Cedri di Valdobbiadene ha ospitato a inizio settembre la quinta edizione del Forum spumanti d’Italia. Serve unità nella diversità: una bozza di proposta legge è già pronta. Si auspica l’adesione di fatto per almeno 3 distretti spumantistici: Piemonte, Lombardia, Trentino

di Sergio Ferrari
24 settembre 2009 | 11:31
 

 La cittadina di Valdobbiadene (Treviso) con la splendida villa dei Cedri (1880) ha ospitato dal 3 al 7 settembre 2009 la quinta edizione del Forum spumanti d'Italia. Avendo partecipato alla giornata clou del 5 settembre che comprendeva l'inaugurazione ufficiale da parte del Ministro dell'agricoltura, Luca Zaia e un convegno di giornalisti specializzati sul tema 'Un'informazione puntuale e certa” riferito all'intero comparto spumantistico italiano, siamo in grado di riferire dati, riflessioni e proposte emersi dai vari interventi che coinvolgono direttamente anche l'omologo settore della vitienologia trentina.

Giampietro ComolliIniziamo col dire che Valdobbiadene promuove da 46 anni una mostra, unica in Italia, riservata a tutti gli spumanti nazionali, a prescindere dal metodo di produzione e dalla tipologia. Dal 2005, da quando la direzione dell'evento è stata affidata a Giampietro Comolli (nella foto), la mostra ha assunto la denominazione attuale di 'Forum spumanti d'Italia” con un programma molto articolato e di alta caratura: luogo di tutti gli spumanti d'Italia in termini di rappresentanza dal quale partono le istanze istituzionali e comunitarie riguardanti il comparto; sede imparziale di riferimento per lo Stato italiano; interlocutore diretto e di sintesi per tutti gli organismi ed enti del comparto agroalimentare e vitivinicolo pubblico e privato; ambiente istituzionale, ma anche idoneo e attrezzato, aperto tutto l'anno, per degustazioni e manifestazioni continue di ambito culturale e storico, museale ed accademico, formativo ed espressione di una forza economica e qualitativa coesa e competitiva.

L'ideatore del progetto può vantare di avere realizzato nell'arco del quinquennio alcuni degli obiettivi iniziali: ha costituito il Centro Studi Vitivinicoli Economici degli Spumanti (Ceves); ospita l'Osservatorio Nazionale Economico sugli Spumanti (Ones); ha lanciato un corso master di alta formazione sugli spumanti con il contributo di diverse Università italiane; ha dato vita ad una Galleria museale permanente aperta al pubblico, in grado di fornire materiale bibliografico e documentazione a studenti, esperti e ricercatori. Non è invece riuscito a coinvolgere, se non parzialmente e con tendenza a decrescere, i vari distretti spumantistici italiani.

 Giampietro Comolli ha riassunto in pochi tratti la situazione produttiva nazionale nel 2008: 328,5 milioni di bottiglie spedite, 268 fra Docg-Doc e altre Igt autorizzate alla produzione di vini spumanti e 4 denominazioni esclusive (Alta Langa, Asti, Franciacorta e Trento), 650 aziende per 2.500 etichette, 18 regioni interessate da vigneti in produzione. Dai numeri Comolli ricava un convincimento: oggi più che mai ci sarebbe bisogno di collaborazione per dare all'esterno un'immagine compatta, nonostante, soprattutto e proprio per le diversità, del settore spumantistico italiano.

Il convegno di giornalisti specializzati che ha registrato purtroppo la presenza di una ventina di persone a fronte della ottantina accreditata prima dell'estate, ha rispettato solo parzialmente il titolo proposto, giungendo alla conclusione che una informazione corretta e corrispondente alla realtà in divenire è indispensabile per i produttori, i consumatori e gli stessi addetti alla comunicazione. Professionisti competenti non mancano per fare squadra, ma il lavoro di gruppo richiede una giusta remunerazione. Come ha sollecitato Comolli nella presentazione dell'incontro, tutti gli interventi successivi hanno riguardato, una valutazione critica e di prospettiva sulla strategia del Forum spumanti d'Italia.

 Si è detto, tra l'altro, che il Forum non riesce a distaccarsi dal prorompente Prosecco, caricandosi di eccessivo localismo, forse avendo sede nella terra produttiva. Accadrebbe così anche in altre aree di produzione? Il successo del Prosecco tiene distanti i compagni-concorrenti? Nessuno vuole una platea condivisa e unitaria? Le finalità contenute nel progetto iniziale di Comolli sono ancora molto valide, ma vanno esternalizzate, mettendo i vari distretti spumantistici italiani su posizioni paritarie. Comolli ha detto, concludendo l'incontro, di nutrire un sogno: il varo di una legge da parte della Regione Veneto che istituzionalizzi il Forum spumanti d'Italia e la sua missione, assicuri un minimo sostegno finanziario alle varie iniziative, consenta la loro realizzazione al di fuori degli attuali confini coinvolgendo direttamente altre regioni, un sistema Camerale-commercio estero oltre ai Ministeri interessati, favorendo sinergie con strutture già avviate come Buonitalia e Vinitaly, mantenendo a Valdobbiadene il coordinamento di sede storica e legale proprio per la disponibilità e gli sforzi fatti in quasi 50 anni dal comune di Valdobbiadene.

A sipario calato Comolli ci ha detto che una bozza di proposta legge è già pronta. Sono aperte le porte e auspicata l'adesione di fatto e sostanziale per almeno 3 distretti spumantistici: Piemonte, Lombardia, Trentino.

Abbiamo sentito in merito alla proposta di adesione il presidente dell'Istituto Trento Doc, Fausto Peratoner: per il momento nessun appoggio, ma neppure antagonismo. Il Trento Doc ha una sua strada da percorrere, anche per allargare il proprio mercato al resto del mondo.

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