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Consorzio Aceto balsamico di Modena: Errore del Codacons sulle etichette

Il Consorzio Aceto balsamico di Modena e l’Associazione degli assaggiatori (Aib) contro il Codacons: l'associazione dei consumatori è incorsa in un grossolano errore citando tra gli elementi che costituirebbero violazione del disciplinare riferimenti che sono leciti e anzi utili per i consumatori

 
17 dicembre 2009 | 15:36

Consorzio Aceto balsamico di Modena: Errore del Codacons sulle etichette

Il Consorzio Aceto balsamico di Modena e l’Associazione degli assaggiatori (Aib) contro il Codacons: l'associazione dei consumatori è incorsa in un grossolano errore citando tra gli elementi che costituirebbero violazione del disciplinare riferimenti che sono leciti e anzi utili per i consumatori

17 dicembre 2009 | 15:36
 

MODENA - Il Consorzio dell'Aceto balsamico di Modena e l'Associazione italiana degli assaggiatori prendono posizione. L'Associazione dei consumatori Codacons ha dichiarato di essersi rivolta alla Commissione europea per ricevere chiarimenti e richiedere controlli sull'etichettatura dell'aceto balsamico di Modena, dichiarando che esistono sul mercato etichette illegali ai sensi della normativa Igp.

Il Consorzio dell'Aceto balsamico di Modena e l'Associazione degli assaggiatori di aceto balsamico di Modena (Aib), che costituisce la prima associazione di studio ed analisi sensoriale costituita per il prodotto, rilevano che Codacons è evidentemente incorsa in un grossolano errore di valutazione, citando tra gli elementi che costituirebbero violazione del disciplinare alcuni riferimenti che sono invece del tutto leciti,e anzi addirittura utili per i consumatori: in particolare, ci si riferisce alla menzione "invecchiato'" che per legge deve indicare il prodotto che è stato lasciato maturare in botti e tini di legno per almeno 3 anni e che è del tutto legittima e prevista dal disciplinare della Igp.

Il prodotto "invecchiato" viene certificato dall'Organismo di controllo, garantito dal Ministero e chiunque metta in commercio prodotto con indicazioni false è soggetto a sanzioni gravissime, anche penali. Stupisce quindi rilevare che Codacons consideri una simile garanzia come potenziale fonte di confusione per i consumatori. Codacons sembra citare anche i bollini consortili che vengono utilizzati per dichiarare l'appartenenza del produttore al proprio Consorzio di riferimento, ovvero a simbologie che sono adottate da anni dai produttori. Tra di esse vengono citati i simboli delle "foglie" e della sigla DTP033, sulle quali Aib si sente in dovere di fare un chiarimento.

Le "foglie" sono un simbolo grafico di proprietà di Aib. Esso viene lasciato in utilizzo, sotto stretto controllo, a diversi produttori che accettano di sottoporre alla rigida analisi sensoriale di Aib l'intera propria produzione. «Il prodotto deve in ogni caso essere pienamente rispondente alle norme di produzione e di etichettatura previste dal disciplinare della Igp "Aceto balsamico di Modena" - afferma Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio aceto balsamico di Modena - e la presenza sulla bottiglia del simbolo di 1,2 3 o 4 foglie di vite - senza alcuna ulteriore menzione- è perfettamente legittima, e indica al consumatore che quel prodotto è stato assaggiato dai giudici esperti dell'associazione. La sigla DTP033,che accompagna le bottiglie riportanti il logo delle foglie, indica che il prodotto è stato sottoposto a certificazione volontaria di prodotto, in aggiunta alle certificazioni obbligatorie imposte dal ministero sulla Igp. Ma ciò semmai aggiunge, e non toglie, valore al prodotto».

Al contrario, l'Aib si stupisce che Codacons non abbia registrato, e denunciato con fermezza, il proliferare sul mercato di confezioni di "condimenti balsamici", dal look prezioso e dalle bottiglie particolarmente piccole e accattivanti, con la presenza in primo piano di numeri (come fossero anni di invecchiamento, salvo che poi si leggono in piccolo le parole "travasi", "serie" "stanza numero ", ecc.), che a prezzi esorbitanti illudono i consumatori che si tratti di un "aceto balsamico", o meglio ancora di un "aceto balsamico tradizionale", mentre si tratta di banali e approssimative imitazioni.

Solo l'aceto balsamico di Modena (Igp) e gli aceti balsamici tradizionali di Modena e Reggio Emilia (Dop) possono utilizzare la parola "balsamico" nella presentazione: tutti gli altri sono condimenti alimentari a base di mosto e aceto, con costi di produzione non superiori a 3-4 euro, che spesso vengono venduti al consumatore ignaro per 30-40 euro (e anche più), proprio in forza della confusione creata ad arte nella confezione.

I Consorzi di produttori che hanno firmato le domande di Igp e Dop si stanno battendo duramente per combattere queste imitazioni, e Aib da sempre affianca lo storico Consorzio Aceto balsamico di Modena, con il quale collabora per la legalità del prodotto.


Consorzio Aceto balsamico di Modena
via Canaletto 80, 41122 Modena
Tel 059 3163514 - Fax 059 3163526
segreteria@consorziobalsamico.it

Aib - Assaggiatori italiani Balsamico
via Canaletto 80, 41122 Modena
Tel 059 3163514 - Fax 059.3163526
segreteria@aibonline.it


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