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Olio illegale nel Tarantino Sempre più sequestri in Italia

In un frantoio di San Marzano di San Giuseppe (Ta) sequestrate 42 tonnellate di olio d'oliva ad alta acidità non ammesso alla vendita diretta e al consumo umano. L'olio cosiddetto lampante non può essere messo in vendita senza un preventivo trattamento. Nel 2010 +40% di sequestri alimentari

20 dicembre 2010 | 15:54
Olio illegale nel Tarantino Sempre più sequestri in Italia
Olio illegale nel Tarantino Sempre più sequestri in Italia

Olio illegale nel Tarantino Sempre più sequestri in Italia

In un frantoio di San Marzano di San Giuseppe (Ta) sequestrate 42 tonnellate di olio d'oliva ad alta acidità non ammesso alla vendita diretta e al consumo umano. L'olio cosiddetto lampante non può essere messo in vendita senza un preventivo trattamento. Nel 2010 +40% di sequestri alimentari

20 dicembre 2010 | 15:54
 

TARANTO - Oltre 42 tonnellate di olio d'oliva ad alta acidità non ammesso alla vendita diretta e al consumo umano sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Taranto, durante un controllo svolto unitamente all'Ispettorato centrale della tutela della qualità dei prodotti agroalimentari di Bari, in un frantoio di San Marzano di San Giuseppe (Taranto).

Sequestrata anche una tonnellata e mezzo di olio extravergine di oliva non giustificato, come l'altro, sul prescritto registro di carico e scarico, in violazione delle norme sulla tracciabilità dei prodotti oleari. Una parte dell'olio ad alta acidità, detto 'lampante”, circa 30 tonnellate, è stata scoperta nel serbatoio per la vinificazione in una cantina adiacente.



La legge vieta la detenzione di quantitativi rilevanti di oli non destinabili al consumo alimentari, che - spiega la Guardia di Finanza in una nota - potrebbero essere miscelati con oli a bassa acidità per aumentarne la resa.

La legge - ricorda la guardia di finanza - definisce 'lampante' l'olio ottenuto dalle olive la cui acidità è superiore a due gradi il quale può essere venduto solo dopo essere stato sottoposto al cosiddetto 'trattamento di rettifica”.

Il maxisequestro di olio 'truccato” chiude positivamente un anno segnato da un forte impegno nella lotta alle frodi alimentari che secondo una indagine Coldiretti/Swg sono le più temute dal 60% dei cittadini e superano quelle fiscali, finanziarie e commerciali. è quanto afferma la Coldiretti nell'esprimere apprezzamento per l'operazione della Guardia di Finanza che in un frantoio di San Marzano di San Giuseppe (Taranto) ha tolto dal commercio olio non rintracciabile e ad alta acidità.

Un'operazione che chiude l'anno in cui si festeggiano i cinquanta anni dalla nascita dell'olio extravergine di oliva Made in Italy frutto della prima spremitura delle olive attraverso la sola pressione meccanica e con un tasso di acidità bassissimo, secondo la la legge 1407 del 13 novembre 1960. Una norma che introduce la denominazione ''olio extravergine d'oliva'' che tanto successo ha portato all'olio italiano all'estero tanto da far ottenere alla dieta mediterranea quest'anno il riconoscimento di patrimonio immateriale dell'Unesco.
 
Le confezioni di generi alimentari sequestrate dai Nas dei Carabinieri sono aumentate del 40% nel primo semestre del 2010, per un totale oltre 10 milioni confezioni di alimenti sequestrate e ritirate dal commercio. Aumenta anche il valore del cibo sequestrato che sale a 71 milioni di euro (+4%), così come le strutture irregolari sottoposte a sequestro (+23%) o chiuse per motivi di salute pubblica (+18%). Rispetto allo scorso anno sono state inoltre effettuate oltre 18mila ispezioni (+20%), mentre sono restate sostanzialmente stabili le infrazioni penali e le amministrative. Sono invece diminuiti gli arresti (da 32 a 11), ma non le denunce (+10%) e le segnalazioni all'autorità giudiziaria (+26%).

In Italia si scoprono le frodi perché si fanno più controlli, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si stima vengano «effettuati ogni anno più di un milione di verifiche ed ispezioni sugli alimenti tra le diverse forze dell'ordine e gli organismi pubblici e privati nel corso di un anno». La credibilità conquistata dagli agricoltori italiani nel garantire la qualità delle produzione è un patrimonio da difendere nei confronti di quanti con i falsi e la contraffazione cercano di sfruttare la fiducia conquistata nelle campagne per vendere prodotti 'taroccati”. Un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.
 
è, soprattutto in questo periodo, sotto le festività, che si intensificano controlli e sequestri. Italia a Tavola da anni segue con attenzione le vittorie sui falsi made in Italy dedicando una rubrica speciale in home page del sito e sulla rivista mensile.


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