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Fiepet: La coerenza non “alberga” nel Codice del turismo

La Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici rimane fermamente convinta che consentire a tutte le strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere, di poter svolgere attività di ristorazione anche ai non alloggiati comporterà un grave danno alla reputazione della cucina italiana

 
26 settembre 2011 | 15:49

Fiepet: La coerenza non “alberga” nel Codice del turismo

La Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici rimane fermamente convinta che consentire a tutte le strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere, di poter svolgere attività di ristorazione anche ai non alloggiati comporterà un grave danno alla reputazione della cucina italiana

26 settembre 2011 | 15:49
 

Dal governo si torna a parlare di futuro della ristorazione, ma le ambiguità non mancano: se è indubbiamente vero che l'enogastronomia italiana rappresenta il miglior ambasciatore nel mondo dell'eccellenza italiana e l'essenza stessa del vivere italiano, è altrettanto vero che le indicazioni contenute nel Codice del Turismo, di emanazione governativa, rischiano seriamente di mettere in discussione questa affermazione e questo risultato, ottenuto nel corso degli anni grazie alla professionalità ed all'impegno degli operatori del settore.  

La federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici - Fiepet di Confesercenti, rimane fermamente convinta che, consentire, come sottolinea il Codice, a tutte le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, di poter svolgere attività di ristorazione anche ai non alloggiati comporterà, specialmente in un momento di grave crisi come quella che stiamo attraversando, dove il fattore prezzo gioca un ruolo determinante nelle scelte di consumatori e turisti, un grave danno alla 'reputazione” della cucina italiana, a discapito dell'esperienza e della capacità professionale di cui i nostri chef sono sicura espressione.

Ad avviso della federazione appare quindi assolutamente incomprensibile come si possa, da un lato elevare l'enogastronomia a prodotto di punta della nostra filiera turistica e dall'altra svilire così tanto il ruolo che le nostre aziende della ristorazione hanno svolto in maniera seria e spesso difficile in questo processo di affermazione.

Tale linea sembrerebbe ora messa in discussione ed anzi in odore di sconfessione nelle iniziative promosse dal dipartimento del turismo, che vedono tra l'altro esclusa una federazione altamente rappresentativa della categoria degli imprenditori della somministrazione come la Fiepet. Se così fosse saremmo in presenza di un tentativo di recuperare una distorsione degli effetti provocati dalle recenti disposizioni volute dal Ministro e sbandierate come toccasana del nostro sistema produttivo turistico. quello che serve invece è un dialogo aperto a tutti ed un tavolo di confronto per costruire assieme proposte utili al futuro dell'intera ristorazione italiana.


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