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L’aumento dei prezzi al Senato colpisce solo i camerieri

Sono i camerieri le uniche vere vittime dell'aumento dei prezzi deciso dai questori dopo le polemiche seguite nei mesi scorsi alla pubblicazione del menu proletario del ristorante di palazzo Madama. I camerieri, infatti, da gennaio saranno messi in cassa integrazione, se non addirittura licenziati

 
21 dicembre 2011 | 09:55

L’aumento dei prezzi al Senato colpisce solo i camerieri

Sono i camerieri le uniche vere vittime dell'aumento dei prezzi deciso dai questori dopo le polemiche seguite nei mesi scorsi alla pubblicazione del menu proletario del ristorante di palazzo Madama. I camerieri, infatti, da gennaio saranno messi in cassa integrazione, se non addirittura licenziati

21 dicembre 2011 | 09:55
 

Le vicissitudini del ristorante del Senato si fanno sempre più amare. Ma non per i Senatori che, dopo la promessa mantenuta di Renato Shifani, avevano visto, giustamente, aumentare i prezzi del menu, e che avevano quindi cominciato ad 'abbandonare” Palazzo Madama all'ora di pranzo per rifugiarsi in qualche più economica osteria della zona, ma per i camerieri che da gennaio saranno messi in cassa integrazione, se non addirittura licenziati. Almeno se è vero che sono partite le prime nove lettere di licenziamento che hanno provocato una infuocata assemblea.

Sono queste le uniche vere vittime dell'aumento dei prezzi deciso dai questori dopo le polemiche seguite nei mesi scorsi alla pubblicazione del menu proletario di palazzo Madama. I consulenti della ditta appaltatrice Gemeazcusin, lo studio Campoli ha spiegato: «A seguito della decisione assunta dal collegio dei senatori questori, con la quale sono state sensibilmente incrementate le quote percentuali a carico degli utenti del servizio, si è verificata una eccezionale diminuzione dell'attività del ristorante dei senatori, sia con riguardo all'affluenza, ridottasi di oltre il 50%, sia con riferimento ai quantitativi di pasti somministrati, ridottasi per il numero di pietanze, sia con riguardo alla tipologia di pasti di tipologia superiore e pregiata la cui incidenza è diventata marginale, mentre in precedenza la pressoché totalità dei pasti serviti appartenevano a tali tipologie». Così se prima il ristorante era sempre pieno e commensali si sceglievano bistecche al sangue e filetti di orata in crosta di patate, dopo l'aumento i rari clienti preferiscono un piatto di riso all'inglese, pasta in bianco, insalatina...

Così, mentre il ristorante del Senato si svuotava, e i suoi ricavi subivano un crollo del 70%, i locali nelle strade intorno a palazzo Madama registravano un formidabile incremento del giro d'affari. Dopo il danno, quindi, anche la beffa. Perché lo stesso giorno nel quale una ventina di camerieri della ditta appaltatrice finiranno in cassa integrazione, faranno il loro ingresso in Senato sette nuovi dirigenti appena assunti.


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