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Mai a secco di Prosecco! Per i brindisi in Italia e all'estero

Anche quest'anno l'Ovse, Osservatorio economico dei vini effervescenti spumanti italiani, ha raccolto dati significativi riguardo al consumo di bollicine nel mondo. Il 2011 vede in crescita la concentrazione dei consumi e degli atti di acquisto, e all'estero si beve sempre più italiano

27 dicembre 2011 | 09:29
Mai a secco di Prosecco! Per i brindisi in Italia e all'estero
Mai a secco di Prosecco! Per i brindisi in Italia e all'estero

Mai a secco di Prosecco! Per i brindisi in Italia e all'estero

Anche quest'anno l'Ovse, Osservatorio economico dei vini effervescenti spumanti italiani, ha raccolto dati significativi riguardo al consumo di bollicine nel mondo. Il 2011 vede in crescita la concentrazione dei consumi e degli atti di acquisto, e all'estero si beve sempre più italiano

27 dicembre 2011 | 09:29
 


«Basta con i dati campati per aria e similitudini fuori luogo» è l'appunto che Giampietro Comolli (nelle foto in basso a destra), fondatore e amministratore di Ovse, l'Osservatorio economico dei vini effervescenti spumanti italiani, che dal 1991 legge e raccoglie i dati dei consumi e dei mercati. «Il trend positivo dei vini con bollicine italiane - prosegue - potrebbe essere letto come antidoto, come piacere e gusto, come desiderio di brindare italiano e festeggiare per augurarsi che la paura venga vinta».

Giampietro ComolliL'Ovse anticipa, con una stima realizzata su consegne, propensione all'acquisto e consumo fra 2000 consumatori italiani, che in questi giorni si stapperanno 90 milioni di bottiglie tricolori (-1% rispetto al 2010) e circa 4 milioni di importazione, per un valore al consumo di oltre 710 milioni di euro, quasi stabile negli ultimi 3 anni. Il fine anno 2011 fa segnare in crescita la concentrazione dei consumi e degli atti di acquisto: aumento del numero medio di bottiglie acquistate per volta, aumento della spesa per acquisto, ma leggero calo del valore speso. A questo si abbina un aumento dei consumi durante le feste al 70% del totale consumato in un anno (riduzione dell'effetto destagionalizzazione), cioè lo spumante riprende un ruolo vecchio stile, di vino per le feste e per l'allegria. Inoltre si nota una maggiore discontinuità degli acquisti e una minore fedeltà: sul mercato c'è una riduzione della forbice del valore unitario fra prodotto di primo prezzo e suoi competitor (valore medio intorno a 3 euro) e le bottiglie di bollicine nazionali di alto livello (valore medio intorno a 10 euro), determinando un calo del 2,5% rispetto al 2010 anche dovuto al lancio di vendite promozionali di alcune insegne della grande distribuzione nazionale prima delle festività, seppur con limitazione delle quantità.


Buon andamento delle vendite nei Cash&Carry (+3% in volumi e +1% in valore rispetto al 2010), molto meno bene in Horeca, che fa segnare perdite di volumi sia fra i prodotti di primo prezzo che di alto livello nazionali. Tengono bene, seppur con volumi non in crescita, gli Champagnes nei ristoranti e alberghi di pregio. «Si conferma – commenta Comolli – una crescita dei consumi domestici, un aumento degli acquisti concentrati negli ultimi giorni quindi con difficoltà di avere statistiche e stime attendibili, un aumento degli acquisti direttamente alla produzione, un aumento dei consumi di Prosecco Docg nei locali aperti al pubblico, un aumento delle vendite di Prosecco Doc nella Grande distribuzione, un incremento per i Moscati Spumanti, con l'Asti Docg in testa, regrediscono le bollicine rosate e il consumo di bollicine metodo classico. Le bollicine restano il primo regalo fra i vini in questo periodo, ma significativo è il calo del numero di confezioni e del valore della singola confezione. Il nord ovest italiano diventa la prima area per bottiglie da stappare, con il 33%, mentre in crescita sono il centro Italia e il sud, anche se ci sono ancora molto spazio e occasioni di consumo da acquisire». Segnali che notano una perdita dell'effetto destagionalizzazione e consumo a tutto pasto, anche indipendentemente dagli abbinamenti a tavola tradizionali. Riprende quota l'effetto festività.

Per l'export continua a crescere il consumo delle bollicine nazionali. Per fine anno si stima che saranno stappate oltre 160 milioni di bottiglie made in Italy, per un valore al consumo di 1,4 miliardi di euro, pari al 64% di tutte le bottiglie esportate nel 2011, facendo segnare un incremento dell'11% in volumi rispetto al 2010 e un incremento del 20% in valore al consumo, segno che i vini e le bollicine italiane attirano e hanno incrementato un appeal e quindi un valore aggiunto. Molte sono le bottiglie con etichette 'generiche” e nomi di fantasia, cioè non riferiti ad una denominazione d'origine specifica. Sui vari mercati la Germania resta il primo paese per i brindisi tricolori di fine anno, ma quest'anno la leadership tedesca è incalzata da Stati Uniti e Gran Bretagna, da sempre ai primi posti, che a loro volta sentono il fiato sul collo di una Russia innamorata del Prosecco e del Moscato italiani. Sicuramente il 2012 vedrà la Russia approdare al secondo posto dei consumi. Fra le etichette che fanno registrare i più brillanti risultati, oltre al 'prosecco” in assoluto, all'estero diventato sinonimo di 'brindisi italiano”, c'è il Müller Thurgau e il 2011 si può considerare una buona annata export per il metodo classico, in primis Trento Doc (+7%) in Giappone e Regno Unito, e il Franciacorta (+17%) in Usa e Europa dell'est.

Coldiretti: Spumante batte lo Champagne nei brindisi
Con un aumento record del 25% nelle bottiglie spedite all'estero, lo spumante italiano conquista le tavole nel mondo dove la maggioranza dei brindisi delle feste di fine anno saranno Made in Italy. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione delle festività di Capodanno, sulla base dei dati relativi al commercio estero di spumante italiano nel mondo nei primi nove mesi del 2011.

Quest'anno nel mondo si beve, anche se di misura, più spumante italiano che Champagne le cui spedizioni sono aumentate solo del 3,5% nei primi 10 mesi dell'anno. Complessivamente si stima che saranno ben oltre 300 milioni le bottiglie di spumante Made in Italy consumate all'estero nel 2011.

Un successo che è il frutto della crescita dello spumante in Germania (+8%) che è il principale importatore, seguito dal boom negli Stati Uniti (+37%) e nel Regno Unito (+ 25%). Tra i nuovi clienti del Made in Italy si fa luce la Russia che si classifica al quarto posto con un aumento record del 40%.

Il successo fuori casa conquistato dallo spumante italiano è accompagnato dalla leadership incontrastata in Italia dove il brindisi Made in Italy stravince in nove brindisi su dieci. Una scelta a difesa del territorio e dell'economia nazionale che sarà fatta anche in occasione dei festeggiamenti pubblici e istituzionali in coerenza con la recente decisione del presidente del Consiglio Mario Monti di utilizzare auto italiane. Lo spumante dimostra una tendenza anticiclica rispetto alla crisi anche in Italia dove a fine anno si stima un aumento dei consumi familiari in quantità del 2%, in netta controtendenza rispetto all'andamento generale.

I BRINDISI MADE IN ITALY NEL MONDO
Russia                 + 40%
Gran Bretagna    + 25%
Stati Uniti             + 37%
Germania            + 8%
TOTALE             + 25%
FONTE: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in quantità  primi 9 mesi del 2011



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