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Volumi e valori da record Prosecco prima denominazione in Italia

In occasione del suo secondo anniversario, il Consorzio della Doc Prosecco è sceso in campo contro la contraffazione e ha presentato lo stato dell’arte della propria attività volta a tutelare la più importante Doc nazionale. Il presidente Fulvio Brunetta: Un patrimonio che va assolutamente tutelato

 
24 novembre 2011 | 14:59

Volumi e valori da record Prosecco prima denominazione in Italia

In occasione del suo secondo anniversario, il Consorzio della Doc Prosecco è sceso in campo contro la contraffazione e ha presentato lo stato dell’arte della propria attività volta a tutelare la più importante Doc nazionale. Il presidente Fulvio Brunetta: Un patrimonio che va assolutamente tutelato

24 novembre 2011 | 14:59
 

Ribadisce con decisione la propria posizione nella lotta alla contraffazione, il presidente del Consorzio di tutela della Doc Prosecco, Fulvio Brunetta, che, in occasione del Convegno 'Certificare la qualità, garanzia per i produttori e i consumatori”, non ha mancato di tratteggiare con assoluto realismo il quadro già piuttosto euforico che attualmente caratterizza il mondo del Prosecco, fornendo dati incoraggianti.

«Con 1.500.000 di ettolitri e circa 200 milioni di bottiglie della vendemmia 2011 – spiega il presidente Fulvio Brunetta (nella foto) – la denominazione rappresentata dal nostro Consorzio si attesta a tutti gli effetti la prima in Italia sia in termini di volume che in termini di valore complessivo. Un patrimonio che va assolutamente tutelato sia a garanzia del mondo produttivo, sia a favore dei consumatori che costituiscono la chiave del nostro successo».

«Lo scorso anno – osserva il presidente – sono stati prodotti 1.162.000 ettolitri di Prosecco Doc per un totale di circa 155 milioni di bottiglie immesse nel mercato. La tendenza quindi, delineata anche per gli anni a venire, è di un incremento della produzione pari a circa 50 milioni di bottiglie l'anno».

«Si tenga inoltre presente – prosegue Brunetta - che vi è un aumento medio della domanda di Prosecco che si è attestato su circa il 6% annuo e che, complessivamente, la produzione è destinata per il 40% al consumo interno, mentre il restante 60% va all'export. Destinazioni principali risultano essere Usa e Canada, Giappone, Russia, Paesi Baltici, Austria, Germania e Regno Unito».

Fulvio Brunetta«Si tratta di numeri rilevanti – conclude il presidente Brunetta – che avvalorano l'importanza delle iniziative promosse dal nostro Consorzio al fine di contrastare la contraffazione che tanto danno reca al nostro settore così come all'intero sistema del Made in Italy».

Ed è proprio sul tema delle garanzie che si è sviluppato tutto l'incontro con l'intervento del Alessandro De Polis, direttore pianificazione e sviluppo dell'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, che ha illustrato i sistemi di sicurezza del Contrassegno di Stato che dal primo gennaio 2012 dovrà essere apposto su tutte le bottiglie di Prosecco Doc.

Non meno accattivante l'intervento di Amedeo De Franceschi, dell'Ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato, che ha sottolineato l'impegno dell'ente nell'ambito di un programma di attività di repressione delle frodi tra le forze di polizia di Interpol e Europol: programma che recentemente ha visto protagonisti all'Aja due eccellenze dell'enologia europea: lo Champagne e il Prosecco, con l'intervento dei rispettivi Consorzi.

A conclusione dell'incontro, l'intervento di Laura Marisa La Torre, direttore generale del'Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari), che nell'esprimere la sua soddisfazione per il risultati raggiunti dal Prosecco e in particolare per la decisione di garantire i consumatori proprio con l'apposizione del Contrassegno di Stato, ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla necessità di guardare con particolare attenzione ai fenomeni che si registrano al di fuori del contesto europeo i quali, se non adeguatamente affrontati, potrebbero minare seriamente il successo delle nostre produzioni nel mondo.


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