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Lenticchie fortunate? No, lucky Boom di legumi stranieri in Italia

Il cenone di San Silvestro si sa, è fatto di cotechino o zampone e da tante, tante lenticchie. Questo legume, tra l'altro molto nutriente oltre che gustoso, si dice porti fortuna, a quanto pare quest'anno in particolare a Canada, Usa, Cina e Turchia, che ne sono i maggiori esportatori in Italia

 
28 dicembre 2011 | 12:03

Lenticchie fortunate? No, lucky Boom di legumi stranieri in Italia

Il cenone di San Silvestro si sa, è fatto di cotechino o zampone e da tante, tante lenticchie. Questo legume, tra l'altro molto nutriente oltre che gustoso, si dice porti fortuna, a quanto pare quest'anno in particolare a Canada, Usa, Cina e Turchia, che ne sono i maggiori esportatori in Italia

28 dicembre 2011 | 12:03
 

Dei circa 10 milioni di chili di lenticchie chiamate a portar fortuna sulle tavole del capodanno degli italiani, più di nove su dieci sono straniere.

è quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione delle feste di fine anno, dalla quale si evidenzia che in Italia sono state prodotte appena 1,56 milioni di chili su 1948 ettari di terreno secondo i dati Istat 2011.

Questa quantità limitata fa temere l'estinzione in Italia del legume più antico del mondo, sotto la pressione delle importazioni a basso costo dalle diverse parti del mondo, costo purtroppo dovuto alla ridotta qualità.

L'Italia ha importato in un anno oltre 32 milioni di chili di lenticchie secche che provengono, spesso all'insaputa dei consumatori, principalmente da Canada, Stati Uniti, Cina e Turchia.

Il consiglio per garantirsi un prodotto veramente nostrano è quello di rivolgersi direttamente agli agricoltori in azienda o nei mercati e botteghe di campagna amica, privilegiando quelle inserite nell'elenco delle specialità tradizionali censite dalle regioni come: S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), Colfiorito (Umbria), Serra de' Conti (Marche), Valle agricola (Campania), Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), Villalba, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o addirittura quelle Igp di Castelluccio di Norcia.

In Italia la principale regione di produzione è l'Umbria, seguita da Sicilia, Puglia, Calabria, Marche, Toscana e Sardegna.


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