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A fine anno un piano del Governo per rilanciare il turismo nazionale

Entro fine anno sarà operativo il piano turistico nazionale per il rilancio del settore, finora considerato la Cenerentola dell'economia. Tra gli obiettivi puntare sulla formazione visto che, come afferma il presidente della Fic, nel settore turistico ci sono sempre più lavoratori non qualificati

07 giugno 2012 | 15:34
A fine anno un piano del Governo per rilanciare il turismo nazionale
A fine anno un piano del Governo per rilanciare il turismo nazionale

A fine anno un piano del Governo per rilanciare il turismo nazionale

Entro fine anno sarà operativo il piano turistico nazionale per il rilancio del settore, finora considerato la Cenerentola dell'economia. Tra gli obiettivi puntare sulla formazione visto che, come afferma il presidente della Fic, nel settore turistico ci sono sempre più lavoratori non qualificati

07 giugno 2012 | 15:34
 



Il governo presenterà «a fine anno» un piano turistico nazionale per il rilancio del settore, finora considerato «la Cenerentola dell'economia». Lo ha annunciato il ministro del Turismo, Piero Gnudi (nella foto a sinistra), all'assemblea di Confesercenti.

Piero Gnudi«Dobbiamo avere una politica del turismo per l'intero Paese» ha detto, abbandonando la logica della promozione delle singole Regioni. «Oggi che i flussi turistici vengono da zone in cui a malapena si conosce l'Italia, dobbiamo promuovere il 'marchio Italia” se non il 'marchio Europa”».

Le potenzialità del settore per la crescita, secondo il ministro Gnudi, sono «enormi». «Se avessimo investito un decimo di quanto abbiamo investito nel Sud nel turismo, la situazione sarebbe oggi molto diversa» ha osservato Gnudi, che ha poi citato l'esempio della «Spagna del Sud, che è cambiata enormemente grazie allo sviluppo turistico».

Il piano nazionale sarà incentrato «non solo sulla promozione ma anche sulla formazione», secondo il ministro, è «un programma complesso che non si fa in un anno ma forse in dieci», ha aggiunto. «Nel futuro l'offerta turistica cambierà completamente», ha spiegato Gnudi ricordando che i numeri del settore sono raddoppiati negli ultimi anni «e raddoppieranno ancora nei prossimi».

Un piano nazionale che si sta rendendo sempre più necessario visto anche le recenti ripercussioni del sisma, soprattutto sulla Riviera Romagnola, in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Un'attenzione particolare andrà anche alla tutela del lavoro nel settore Turismo con l'assunzione solo di persone qualificate, come sottolinea il presidente della Federazione italiana cuochi, Paolo Caldana (nella foto sotto): «Purtroppo, nel mio girare l'Italia per adempiere ai miei doveri istituzionali di presidente, ho raccolto da nord a sud tanti elementi e testimonianze che mi fanno pensare che dignità e rispetto siano rimaste solo delle belle parole. La realtà dei fatti è che il lavoro dei cuochi professionisti si è fortemente ridotto, a causa della concorrenza sleale di lavoratori non qualificati, che spesso arrivano dall'estero, che non hanno diplomi e curriculum e che si accontentano di poco e in tanti casi anche non di non avere un contratto. Sono indignato per come in questo Paese si parli di formazione, buona e sana cucina e di rilancio del settore turistico, mentre gli attori - dai piccoli ristoratori alle grandi catene alberghiere - finiscono per avvalersi del servizio di personale indifferenziato e poco qualificato. Per abbattere i costi in tempo di crisi, mi si dice... Ma la scusa non regge!».

Paolo Caldana«Esistono formule di assunzione a tempo o a chiamata - prosegue il presidente della Fic - che potrebbero essere usate di più e contribuire a dare maggiore dignità non solo alla nostra professione, ma anche alla 'cucina italiana”, che rappresenta un valore economico e un'identità culturale che oggi molti ci invidiano. Il sistema dello sfruttamento di personale a basso costo fa perdere in qualità l'intera ristorazione italiana. La Federazione italiana cuochi rivolge un appello in primis ai cuochi e agli operatori del settore e li invita al rispetto della dignità della professione e a denunciare ogni tipo di scorrettezza in cui dovessero imbattersi. Un secondo appello, ancora più forte, lo rivolge alle istituzioni e agli organi preposti ai controlli, perché possano riportare il nostro mercato del lavoro sui binari giusti. L'impegno della Fic è rivolto alla salvaguardia del posto di lavoro e soprattutto della buona cucina. Per questo la dirigenza del nostro ente farà le rimostranze che deve nelle sedi opportune. Non solo per tutelare i cuochi, ma anche i maître, i camerieri, i barman e tutto il personale del settore alberghiero e turistico».


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24/08/2012 17:16:00
1) E fino ad oggi?
1) Non ho mai compreso perche' non si sia mai fatto nulla fino ad oggi per questo importantissimo settore dell'Economia. Altro che "Cenerentola": dovrebbe essere al primo posto, anche perche' l'Italia non puo' essere "copiata" da nessuno. Certo e' che bisogna comportarsi tutti in modo onesto ed offrire prodotti e servizi di qualita'




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