La Bergamo della manifattura è storicamente nota in tutto il mondo e in questo periodo di emergenza da coronavirus si è mossa in prima linea per produrre mascherine da donare agli ospedali della provincia. L’iniziativa è di Confindustria Bergamo che ha individuato tre aziende locali particolarmente prestigiose come Radici Group di Gandino, Plastik di Albano e Santini di Lallio come capofila di un progetto che punta a coinvolgerne 32 in tutto.
Mascherine per Bergamo
Un progetto con una forte
identità locale a cominciare dal nome: “mascherina mola mia”, che in dialetto bergamasco significa “mascherina del non mollare”. Quella che stanno mettendo in atto le tre imprese è una vera e propria riconversione del proprio core-business. Basti pensare che Radici Group produce prodotti per automotive, edilizia e agricoltura; Plastik si occupa di dispositivi per il medicale; Santini è leader nella produzione di abbigliamento per ciclisti. Ma quando c’è ingegno, sapere e volontà niente è impossibile.
Per trovare il tessuto conforme sono state fatte alcune prove con il cotone, ma non hanno passato il test. Solo con il tessuto non tessuto (Tnt) è stato centrato l’obiettivo. A questo proposito le regole sono chiare e prevedono un esame sulla traspirabilità, la filtrazione batterica e la resistenza agli schizzi. Per il via libera alla diffusione manca l’ok dell’Istituto Superiore di Sanità, ma gli artigiani delle aziende stanno già producendo a pieno ritmo, consapevoli che quello che stanno facendo sta andando nella giusta direzione.