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No ai kebab? Molti dubbi pensando anche alla ristorazione italiana nel mondo

 
03 febbraio 2009 | 15:41

No ai kebab? Molti dubbi pensando anche alla ristorazione italiana nel mondo

03 febbraio 2009 | 15:41
 

Tiene sempre banco la decisione del Comune di Lucca di vietare l'apertura di nuovi esercizi e ristoranti di cucina etnica e non italiana nel centro storico della cittadina toscana. La domanda a questo punto è lecita e invitiamo a esprimere un commento: siamo sulla strada giusta per la tutela del made in Italy a Tavola o tale regolamento è un autogol per l'immagine del BelPaese?

Se le prime reazioni al provvedimento sono state variegate, ma per lo più soprattutto negative, sia da parte di cuochi sia di politici e amministratori locali, si sono invece schierati a favore della decisione della Giunta comunale di Lucca il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia e alcuni gruppi consilari della Regione Lombardia che nei giorni scorsi hanno presentato una proposta di legge che fa eco al provvedimento di Lucca. Adesso è il turno della stampa di settore che si interroga sulla validità del nuvo regolamento e che, attraverso alcuni dei più qualificati ed autorevoli opinionisti e giornalisti, ha sottoscritto un documento, che qui sotto riportiamo, dove si invita a una riflessione sul tema che rischia di coinvolgere il valore della risotrazione italiana nel resto del mondo.

Dire "no al kebab" sembra un po' troppo simile al no all'ananas e il rischio è di rovinare l'immagine dei prodotti italiani piuttosto che tutelare realmente la salute degli italiani o salvaguardare i borghi storici delle città. E per fortuna la tutela della ristorazione italiana non passa solo attraverso provvedimenti di questo genere, come ben dimostra la decisione del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, di elevare la cucina a rango di bene culturale da tutelare a livello di eccellenze.

E che dire se in un futuro a breve, il kebab diventasse un piatto di tendenza da proporre nei ristoranti di classe? Pensiamo solo a quello che è successo ad alcuni dei piatti poveri della cucina italiana (trippa, baccalà o ribollita) quasi immancabili nei locali di tendenza. Noi anticipiamo la provocazione con un'immagine di un kebab servito su una tavola lussuosa. a.l.

il documento

Tradizione, altre etnie
e libertà culinaria


Il nuovo regolamento del Comune di Lucca non ammette nel centro storico della città 'l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse, al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo”.

Il provvedimento ha sollevato molte critiche, ma anche alcuni consensi. Riteniamo profondamente sbagliato proporsi di difendere la tradizione gastronomica attraverso divieti o provvedimenti limitativi.
Se questi venissero adottati dalle città di altre nazioni ci apparirebbero come un evidente impedimento per la circolazione delle idee, la molteplicità dell'offerta e, anche, per l'affermazione delle grandi cucine del mondo, come quella francese e italiana.

Per salvaguardare l'inestimabile patrimonio culinario del nostro Paese è auspicabile incentivare le produzioni autoctone e di eccellenza, promuovere gli acquisti a filiera corta, esaltare la cucina (sia tradizionale che creativa) legata al territorio, senza limitare il diritto di altre culture di esprimersi liberamente e di arricchire così l'offerta gastronomica delle nostre città.

L'attenzione va posta, indipendentemente dall'origine italiana o straniera dei ristoratori, agli strumenti di formazione e sostegno, al rispetto delle norme igienico-sanitarie, alla qualità delle materie prime, alla trasparenza dell'informazione a garanzia del consumatore, nonché alla tutela, più di sostanza che di forma, del decoro e dell'arredo dei centri storici.

Primi firmatari
Emanuele Barbaresi - Guida Gourmet - TuttoTurismo
Paolo Becarelli - La Cucina Italiana
Marco Bolasco - Gambero Rosso
Stefano Bonilli - Blog.paperogiallo.net
Cristina Bowerman - Chef ristorante Glass - Roma
Vittorio Castellani - Chef Kumalè
Carlo Casti - Slow Food Italia
Beppe Ceccato - VS Viaggi e Sapori
Luigi Cremona - Guide Touring Editore
Marisa Fumagalli - Corriere della Sera
Piera Genta - Giornalista freelance
Alex Guzzi - Corriere della Sera
Alberto Lupini - Italia a Tavola
Paolo Marchi - Identità Golose
Maria Chiara Montero - www.thechefisonthetable.com
Saverio Paffumi - RistorArte
Andrea Paternoster Mieli Thun - Apicoltore
Edoardo Raspelli - Mela Verde
Paola Ricas - Gli Speciali de La Cucina Italiana
Fabrizio Scarpato - Biologo e sommelier
Rosario Scarpato - www.itchefs-gvci.com
Roberta Schira - Critica Gastronomica
Fabio Spada - Ristorante Glass - Roma
Mariella Tanzarella - La Repubblica
Donato Troiano -  INformaCIBO
Sigrid Verbert - www.cavolettodibruxelles.it
Enzo Vizzari - Le Guide de L'espresso
Mariachiara Zane - Medico veterinario


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