Chiara Maci: «Il cibo è emozione»

La food blogger ha vinto tra gli Opinion leader. A pochi giorni dal verdetto racconta come ha vissuto i mesi di votazioni e il successo, tracciando un bilancio dei suoi 11 anni nel mondo del food . Dice lei: «Piatto preferito: pasta al pomodoro. Pregio: la caparbietà. Difetto: un po’ troppo maestrina»

21 febbraio 2020 | 15:19
di Mariella Morosi
Con 21.785 voti Chiara Maci, food blogger, conduttrice tv, consulente e scrittrice, si è aggiudicata la vittoria del sondaggio Premio Italia a Tavola “Personaggio dell’enogastronomia e dell’accoglienza” nella categoria Opinion Leader. Come titolare con la sorella Angela del blog “Sorelle in Pentola” aveva vinto anche nell’edizione 2013. Nata ad Agropoli (Sa) sotto il segno del Sagittario, si trasferisce a Bologna con i genitori e infine per lavoro a Milano.


Chiara Maci

Laureata in Giurisprudenza, abbandona un lavoro nel marketing per seguire la sua strada: la cucina sul web. Partecipa a programmi tv come “Cuochi e fiamme”, “The Chef” e “#Vitadafoodblogger”. Ha scritto tre libri, di cui l’ultimo, ‘‘Ma tu come fai la caponata? La nostra storia d’amore in cucina’’ insieme al suo compagno di vita, lo chef Filippo La Mantia. È consulente e testimonial di brand del food&beverage e della moda. Per tre anni è stata la migliore Food Blogger ai Macchianera Italian Awards. Sarà in tv fino a tutto maggio con “L’Italia a morsi”, un viaggio itinerante alla scoperta dei sapori della tradizione italiana con le Cesarine.

Ti aspettavi questo successo?
No, proprio no, anche perché avevo vinto già una volta con Angela e soprattutto perché le persone che erano con me in graduatoria erano molto seguite. Vincere per me è stata una bellissima conferma e un grandissimo orgoglio. (Parole che ricalcano quanto detto a poche ore dalla vittoria nel sondaggio di Italia a Tavola, ndr)

Sei blogger, scrittrice, consulente, testimonial, conduttrice tv, mamma. In quale di queste anime ti riconosci di più?
Istintivamente ti direi in quella della mamma. È la cosa che mi fa stare bene in assoluto ma non potrei fare solo quello. La realizzazione personale per me è fondamentale. In tutti questi anni ho lavorato per affermare un lavoro che agli occhi di tanti anni fa non era tale, era qualcosa di ibrido, di non comprensibile. Ed oggi faccio un programma tv bellissimo e sono veramente orgogliosa di farlo per quanto sia faticoso. Forse la cosa che mi piace di più è proprio questo: viaggiare, andare a casa della gente, cucinare con loro. È tutto legato al mondo della cucina ma mi piace farlo insieme agli altri, sempre in casa, in una realtà domestica, quotidiana e intima.

Quando parli o scrivi di cucina c’è sempre una componente personale, emozionale. Pensi che sia questa la ragione del tuo successo?
Sì, te lo do per certo. In tutti questi anni ho tracciato un profilo delle persone che mi seguono. Non cercano le ricette, quelle le trovi ovunque e anche molto più ricche. Ma le mie sono sempre legate ad un pezzo di vita. Sono convinta che ognuno abbia la propria ricetta delle melanzane alla parmigiana. Non perchè gli ingredienti possano variare, ma perchè dietro c’è la propria storia, della mamma o della nonna. Io campana, con un papà leccese, mamma bolognese e una sorella in Veneto, poi con un trasferimento a Bologna e a Milano ho avuto tante influenze e questo ha fatto sì che la mia vita abbia avuto tanti cambiamenti, a livello gastronomico e personale. E chi mi segue è legato alla mia storia.


Per lei è il secondo successo nel sondaggio

Com’è la tua vita con Filippo La Mantia? Uno scontro tra titani?
Facciamo un lavoro da un lato simile perché il tema è sempre quello della cucina, ma è anche molto diverso. Lui lavora a contatto con il cliente quindi ha una quotidianità più stressante e pesante della mia, e poi la ristorazione è un mondo a sé. Io invece ogni giorno mi confronto con delle persone che mi scelgono e non vengono a testare quello che faccio. A casa comunque cucino io e ogni tanto provo anche a usare un po’ di aglio o di cipolla….

Ami i tatuaggi, ma ne hai uno particolare, con la scritta “Io in fila”. Che vuol dire?
Ne ho tantissimi, mi piace l’arte del tatuaggio. Quello a cui ti riferisci è quello a cui sono più legata. Risale a 15 anni fa, ai primi tempi del mio trasferimento a Milano, dopo essermi licenziata dal lavoro che avevo. Raccontavo cosa significava per me vivere in quella città, complessa e difficile quando si è soli, senza il calore della famiglia. “Io in fila” era anche il nome del mio primissimo blog privato, che potevo leggere soltanto io. Mi sembrava di aspettare sempre il mio turno ma questo non arrivava, aspettavo. “Arriverà - mi dicevo - ma non ho assolutamente voglia di scavalcare la fila”. Bisogna lavorare ogni giorno per andare avanti, ma mai fare il furbetto che salta la fila. La penso ancora così, dopo tanto tempo.

Progetti dopo la serie “L’Italia a morsi”?
La tv non è il mio lavoro principale, ma mi appassiona. Mi occupo di progetti sul tema delle donne e dei bambini. Ho un target di mamme vastissimo e quando parlo di alimentazione infantile si scatena il putiferio. Ancora non posso dire nulla, ma sto lavorando a progetti che uniscono la forza delle donne, alla cucina e alla salute, con eventi in collaborazione con le aziende. Mi scrivono ragazze che fanno fatica a lavorare, a conciliare gli impegni, ma devono tirare fuori la forza che hanno. Ecco, io cerco sempre di essere per loro uno stimolo. Ringrazio di avere una vita fortunata che mi sono comunque costruita e vorrei far sapere che tutte lo possiamo fare.


Quasi 22mila i voti che ha incassato al terzo turno

In “l’Italia a morsi” sei dichiaratamente golosa e i morsi li dai veramente. Che rapporto hai con la bilancia?
Il mio regista dice sono l’unica al mondo che può fare quel programma. Nei quattro mesi delle registrazioni ho mangiato la Parmigiana alle 5 del mattino o la cena palermitana alle 4 del pomeriggio. Amo mangiare e se ingrasso come tutti non ne ho mai fatto un dramma. Ma per quello che mangio sono anche molto fortunata.

DOMANDE FLASH

Il tratto principale del tuo carattere?
Sono caparbia

Il tuo difetto maggiore?
Voler essere maestrina

Il tuo pregio a cui tieni di più?
La bontà

Il vino che preferisci?
Vintage Tunina di Jermann, un bianco friulano. È quello che mio padre conservò alla nostra nascita e con cui festeggiamo ogni anniversario. Ma ne amo altri mille, soprattutto rossi.

Il piatto che preferisci?
Spaghetti al pomodoro e basilico, con aglio soffritto

Il tuo colore preferito?
Arancione, pensando al sole

Il tuo hobby?
La pittura a olio. Una passione trasmessa da mia madre. Dipingo solo figure.

Il tuo sport?
Ehm...dovrei inventare perché non ne ho mai fatto.

Il nome del tuo animale domestico?
Era una canina. Si chiamava Sherry e ci ha lasciato dopo 13 anni. Ma i miei figli continuano a chiedermi un cucciolo...

Se non vivessi a Milano dove vorresti abitare?
Amsterdam, a parte il clima è una città che amo. Ma è Milano che più mi rappresenta. La giusta combinazione tra lo stare in
Italia e avere una realtà internazionale che ti gira attorno.

Lo scrittore che preferisci?
Amavo molto Pirandello, poi in seguito Oriana Fallaci, con i suoi libri è stata per me quasi una maestra di vita.

Il regista che preferisci?
Vado poco al cinema ma i film li vedo alla tv. L’esperto di casa è Filippo, lui sa tutto. A me piace Wef Anderson, americano, il regista di Grand Budapest Hotel. Fa film un po’ ricercati, con bellissime riprese.

Hashtag: #premioiat

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