Takeve, il delivery al femminile. Rider assunte e tanta sicurezza

Fondato a Roma dalla giovane imprenditrice Evelyn Pereira, la piattaforma punta a mettere su strada un team di 15/20 ragazze con tutte le dotazioni del caso. Compresa una bici con pulsante d'emergenza

15 febbraio 2021 | 12:40
di Piera Genta
La prima piattaforma di delivery al femminile si chiama Takeve e, ovviamente, l'ha fondata una donna: Evelyn Pereira. Un’idea nata a Roma proprio durante la crisi della ristorazione analizzando soprattutto le richieste dei consumatori e le esigenze dei ristoratori.


Particolarità di Takeve è il team di rider: tutte donne, tutte assunte

Il loro logo è un piccolo polpo che non solo arriva dappertutto, ma che vuole rappresentare la caratteristica femminile, la capacità di pianificare la giornata su più attività. Takewe si presenta quindi come un nuovo punto di riferimento nell’attività di consegna a domicilio che andiamo a conoscere con Evelyn, 27 anni, peruviana, da anni impegnata in vari progetti di sviluppo sia nel campo del sociale che della ristorazione.

Evelyn Pereira, ideatrice e fondatrice di Takeve

Come è strutturato il vostro modello di business?
Innanzi tutto è un progetto sostenibile. La consegna a domicilio è un settore in crescita che impiega soprattutto uomini. L’emergenza Covid ha penalizzato le donne, abbiamo letto dati preoccupanti, da qui l’idea di uno staff di riders al femminile. Prevediamo di partire con 15/20 ragazze. In questi giorni ci stiamo occupando delle fasi finali dell’organizzazione, affiliare i ristoranti, fare i colloqui con le ragazze.

Che trattamento a livello contrattuale?
Le ragazze vengono tutte assunte, dotate di divise e zaino, biciclette elettriche che hanno a bordo un pulsante di emergenza collegato con la nostra centrale. Metodo di consegna contact free, hanno uno sgabello portatile che viene disinfettato alla presenza del cliente su cui appoggiano il cibo. Le ragazze vengono sottoposte a un periodico tampone Covid per garantire ulteriormente la sicurezza. Soprattutto chiediamo una commissione molto più bassa rispetto a quella dei big players del settore.

Quanti ristoranti hanno aderito?
Al momento una ventina di ristoranti, il nostro servizio ha richiamato l’attenzione proprio per le basse commissioni. Rispetto ad una percentuale del 30/35% dei big players noi chiediamo il 20%, massimo 23%, nessun canone mensile. Siamo consapevoli che il primo anno non avremo molto utile, ma possiamo crescere.

Altri benefit che offrite?
Un sistema gratuito di prenotazione tavolo al ristorante. I ristoranti, poi, potranno segnalare e offrire a prezzi scontati il cibo invenduto giornaliero con un opzione anti spreco. Inoltre, verrà donata una percentuale su ciascun ordine a quattro organizzazioni no profit di Roma che cambieranno ogni mese scelte dal cliente sulla nostra app. Infine, un sistema di punti con la fidelity card e un portafoglio virtuale ricaricabile.

Progetto futuri?
Inizieremo il primo marzo con Roma con la copertura di sei zone significative e pensiamo di espanderci in altre città, Milano, Torino e Venezia.

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