Un’osteria che prende il nome dalla Madonna della Mercede, venerata nei mercati del popolare rione Capo di Palermo, votata ai soli prodotti del mare, è quella creata 6 anni fa da Helios Gnoffo e sua moglie Patrizia. Helios, 38 anni, appassionato della cucina fin da ragazzo si è formato, oltre che seguendo alcuni bravi chef come Vincenzo Pinto anche fuori dalla Sicilia e all’estero. Si è temprato per alcuni anni facendo il cuoco in yacht importanti, dove si occupava dai semplici piatti di mare a sofisticate cene di gala: in queste occasioni conobbe la moglie, che faceva la hostess.

Il locale
L’Osteria, fino a qualche mese fa, sorgeva nei pressi del teatro Massimo, baricentro turistico della città, ma il Covid-19 e
il caro affitto ha costretto Helios a spostarsi di qualche centinaio di metri. Il successo dell’Osteria è stato quasi immediato: le tante recensioni online, vi accorgete, sono vere e meritate.
La mission è semplicissima: i sapori devono essere individuabili, le pietanze accessibili a tutti con ricarichi sostenibili, solo pesce freschissimo o abbattuto a bordo appena pescato, crudi di mare, piatti semplici, magari un pizzico di fantasia ma senza troppe complicazioni, porzioni abbondanti (125 grammi di pasta secca!), verdure di stagione, spesso si trova anche qualche aragosta, carne solo su prenotazione, prezzi da vera osteria: economica.
Il credo di Helios: «Il cliente deve uscire sazio e contento». Il menu lo si legge sulle lavagne, può cambiare giornalmente in base al pescato, anche se ci sono piatti - come quelli a base di polpo - che si trovano tutto l’anno.
Helios Gnoffo
Si comincia sempre con un piccolo amuse bouche per riscaldare il palato. Si comincia dal Crudo Mercede, un grande antipasto per due, che può benissimo essere un secondo per due; comprende ostriche, salmone gravlax (ossia marinato alla svedese con sale e zucchero di canna), carpaccio di spada, tartare di dentice e gambero marinato (le marinature in realtà sono preparate con olio extravergine d'oliva, limone, sale e scorza di limone, il pesce viene condito così al momento dell’impiattamento, per cui il sapore del mare resta).
Tocca al Polpo “alla vastasa”, cioè alla maniera popolare, un antico piatto delle classi povere a base di polpo bollito ancora caldo su un letto di insalatina di sedano, capperi, olive, cipolla rossa dolce, pomodorini, patate lesse al prezzemolo: semplice immersione nella tradizione popolare palermitana.
Seguono le Linguine con baccalà, bottarga e limone, un enorme portata che, anche se ottima, necessita di uno sforzo per essere finita, vista la sua quantità. Le linguine sono servite con baccalà mantecato e un fumetto di pesce che finisce per diventare quasi cremoso. Helios usa ormai poca pasta fresca, avendo sperimentato quella secca di un piccolo pastificio artigianale: grano duro siciliano di propria produzione, trafila in bronzo, essiccazione naturale che può arrivare anche a 48 ore.
Il Filetto di dentice arrosto su crema di zucca e polenta al fumetto di crostacei o altro pesce da brodo è arricchito da fili di peperoncino, un insolito abbinamento che, però, convince.
Il crudo di pesce
Si passa ai dessert: Cannolo di Piana degli Albanesi, una cittadina a 30 chilometri da Palermo, famosa meta gastronomica appunto per i cannoli giganti che tutti tra bar e pasticcerie offrono utilizzando una scorza di propria produzione particolarmente friabile. Gnoffo prepara la crema di ricotta ovina con pochissimo zucchero, usando un’ottima scorza reperita da una pasticceria di Piana. Per garantirne la croccantezza, il cannolo è farcito al momento. Anche gli altri dessert sono home-made.
Da pochi giorni ha cambiato indirizzo, causa caro affitto, ma sempre in centro a pochi metri dal teatro Politeama, un locale intimo diviso in piccole sale, arredamento semplice sul rustico, 32 coperti che potranno arrivare a 40, a breve anche 20 posti all’esterno, attendendo le lente autorizzazioni comunali. Una brigata in cucina e in sala che collabora da tanti anni, indice dell’affiatamento, della professionalità e dell’allegria che viene messa nel lavoro quotidiano. Carta dei vini semplice, da osteria siciliana. La settimana inizia con la cena di martedì, poi anche a pranzo fino a domenica sera.
Per informazioni:
www.facebook.com/osteriamercede