Riva degli Schiavoni, due passi da Piazza San Marco, il centro di Venezia a portata di mano. Il Londra Palace nasce nel 1853 con il nome di Hotel d’Angleterre et Pension, in risposta alla crescente esigenza di accogliere ospiti dopo l’arrivo della ferrovia. Acquistato dalla famiglia Babini nel 1938, nel tempo ha conosciuto diversi rifacimenti, tra cui quello degli interni con una significativa riduzione delle stanze, da 73 alle attuali 52, negli anni ’90 del Novecento. Un’ulteriore ristrutturazione completa, curata dallo studio Ruberti Cutillo di Venezia, è stata completata nel marzo 2024.

Il Londra Palace di Venezia
L’hotel Londra Palace a Venezia
Questo splendido hotel, oggi parte dei Relais & Châteaux, appartiene a The Hospitality Experience, collezione di boutique hotel della famiglia Babini che comprende anche The Place Firenze e Borgo dei Conti Resort in Umbria. Da qui sono passati artisti, scrittori e compositori come Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Jules Verne, Gabriele D’Annunzio e Jorge Luis Borges: a ciascuno è dedicata una suite, con dettagli che ne evocano la presenza.

Una delle camere del Londra Palace
La facciata è inconfondibile, segnata da cento finestre che si affacciano sul Bacino di San Marco. Ispirato alle antiche ville venete, il Londra Palace propone sete, velluti e broccati veneziani reinterpretati in chiave contemporanea, tra stampe geometriche e motivi astratti. Meravigliosi i lampadari Fortuny; straordinaria la Panoramic View Suite all’ultimo piano, con terrazza privata e vista impareggiabile sulla città.
L’offerta enogastronomica: bar e ristorante
L’hotel è guidato da un professionista di lungo corso come il maitre de maison Alain Bullo, mentre l’executive chef Daniele Galliazzo si occupa degli spazi dedicati alla gastronomia: Lpv Bar, Lpv Ristorante (aperti a pranzo e cena) e la spettacolare terrazza privata Altana, la più alta della città. Al bar, curato dal barman Marino Lucchetti, si trovano drink classici e cocktail rivisitati come “The Americano 4.1”, con quattro diversi vermouth e quattro bitter. Il ristorante si ispira invece al mercato di Rialto, articolandosi in tre sezioni: Pescaria, con piatti di pesce locale; Beccaria, dedicata a carne e selvaggina; ed Erbaria, per proposte vegetariane.

La sala del ristorante Lpv del Londra Palace
Lo chef Daniele Galliazzo
Daniele Galliazzo, classe 1984, è un cuoco di solide esperienze. Nato nel Trevigiano, dopo la scuola alberghiera a Castelfranco Veneto approda alla Capanna di Eraclio con Maria Grazia Soncini, «un personaggio tosto», dove resta per poco più di un anno. Lavora poi con Igles Corelli e approda per la prima volta a Venezia al Quadri sotto la gestione Ligabue. Seguono esperienze a Gstaad e allo Yachting Club di Porto Cervo. In Toscana, al Castello di Modanella tra Siena e Arezzo, approfondisce la conoscenza della carne e della selvaggina, ricoprendo per la prima volta la posizione di chef. «Non riesco a dare più o meno importanza a un posto rispetto a un altro - racconta - perché tutti mi hanno insegnato e regalato qualcosa. Poi c’è stato di nuovo il richiamo di Venezia: sono venuto qui al Londra come secondo e a novembre farò dieci anni».
La cucina e i piatti di Daniele Galliazzo
Così Galiazzo descrive la sua cucina: «È molto semplice. Credo nella genuinità e nel non stressare nulla: le cose devono capirsi e mangiarsi per quello che sono. È il mio modo di essere, spontaneo e diretto. Quello che ordini è quello che ti arriva. Cerco di dare sempre più attenzione alla stagionalità e a ridurre al massimo gli sprechi. Siamo molto flessibili con le esigenze della clientela e amiamo accogliere anche i veneziani». A pranzo l’offerta è quella di un bistrot di livello; a cena la carta, nelle sue tre sezioni, propone piatti in cui tecnica e gola si incontrano in equilibrio, con l’obiettivo di crescere puntando sui dettagli più che sulla complessità: «Un passo alla volta ci stiamo evolvendo. Dall’anno scorso tutta la pasta è trafilata da noi, tranne lo spaghetto vegano al pomodoro. La ristorazione è ogni giorno una piccola battaglia: dobbiamo puntare ad avere la sensazione di aver dato il massimo, e solo così possiamo migliorare».

Lo chef Daniele Galliazzo
Si mangia molto bene al Lpv del Londra Palace, che offre anche una selezione di vini ben articolata e ricca di etichette non scontate, curata dal primo maitre d’Hotel Sante Malizia, il quale coordina anche la grande regia del servizio di sala. Il menu è alla carta, per garantire la massima libertà, e la spesa per tre portate si aggira intorno ai 100-110 euro. Abbiamo assaggiato la riuscita tartare vegana con rapa e cipolla rossa, carota, sedano, cetrioli sottaceto, capperi sotto sale, ananas, erbette di stagione e salsa tartara; e un’altra squisita tartare di gamberi rossi con crema di avocado e mela verde, accompagnata da una bisque leggera di crostacei. Ancora, la zuppa di carota con salsa al latte di mandorla, spaghetti alla carota conditi con olio allo zenzero e pepe di Sichuan. Notevoli gli spaghetti fatti in casa con scampi in guazzetto di pomodoro leggermente agliato e piccante, astice e la sua bisque, riuscita reinterpretazione della busara.
Lpv Restaurant: tartare di gamberi rossi con crema di avocado e mela verde
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Lpv Restaurant: spaghetti alla carota conditi con olio allo zenzero e pepe di Sichuan
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Lpv Restaurant: spaghetti con scampi in guazzetto di pomodoro agliato e piccante, astice e la sua bisque
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Lpv Restaurant: fusilli trafilati al bronzo con ragù di vitello, tartufo nero julienne e salsa allo zafferano
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Ottimo un signature dello chef: i fusilli, anch’essi autoprodotti, trafilati al bronzo e serviti con ragù di vitello, tartufo nero julienne e salsa allo zafferano. Perfetto anche un fuori carta come l’orecchia d’elefante, panata a regola d’arte. Non da meno i dessert: il tiramisù “in goto” e il soufflé, da manuale, con due salse - al cioccolato e alla vaniglia del Madagascar.
Riva degli Schiavoni 4171 30122 Venezia
Lun-Dom 07:00-11:00, 12:30-17:00, 19:00-22:00