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Il ristorante che dà un volto nuovo alla cucina asiatica a Bergamo

Si chiama “Bottega N.8”, si trova in via Clara Maffei e propone una cucina asiatica contemporanea centrata su tecnica, ingredienti scelti e una visione personale che dà alla città un nuovo punto di riferimento

di Nicholas Reitano
Redattore
 
23 novembre 2025 | 21:30

Il ristorante che dà un volto nuovo alla cucina asiatica a Bergamo

Si chiama “Bottega N.8”, si trova in via Clara Maffei e propone una cucina asiatica contemporanea centrata su tecnica, ingredienti scelti e una visione personale che dà alla città un nuovo punto di riferimento

di Nicholas Reitano
Redattore
23 novembre 2025 | 21:30
 

Lotto, nella cultura cinese, è considerato un numero particolarmente fortunato: la sua pronuncia richiama infatti quella della parola “ricchezza” e per questo è molto ricercato, dalle targhe ai numeri di telefono, fino ai prezzi di alcuni beni. Si crede che porti prosperità e buon auspicio. Ma perché partire proprio da qui, vi chiederetePerché in centro Bergamo, più precisamente al civico 8 di via Clara Maffei, ha da poco aperto “Bottega N.8”, un nuovo ristorante di cucina asiatica contemporanea di stampo, appunto, cinese. Un indirizzo che merita attenzione, distante anni luce dai tanti "all you can eat" che hanno invaso la città orobica (e non solo). A firmarlo è il giovane Luca Zhu, classe 1995, affiancato dal cugino Weikun, proprietario del noto Kanton di Capriate, sempre in provincia di Bergamo.

Il ristorante che dà un volto nuovo alla cucina asiatica a Bergamo

La sala del ristorante Bottega N.8 a Bergamo

La sala: essenziale, elegante, senza rigidità

Partiamo dall’ambiente. Il ristorante si sviluppa in un’unica sala con cucina a vista e una trentina di coperti. Lo stile è minimalista ed elegante: tavoli squadrati, palette neutra, un’alternanza di bianco, nero e legno. L’atmosfera è rilassante, complice una luce diffusa e mai invasiva, con giochi luminosi a parete e a soffitto che rendono lo spazio accogliente e curato. Il progetto porta la firma del designer malese Alex Lee. A un primo sguardo, tutto lascia pensare a un ristorante fine dining.

Eppure, come precisa subito Luca Zhu, l’obiettivo è un altro: «Vogliamo rimanere un posto informale. A volte, secondo me, la troppa formalità stanca. Io voglio che l’ospite si senta a suo agio, che assaggi la nostra cucina senza preoccuparsi di come comportarsi». Un ambiente e un approccio che rispecchiano il suo carattere: curato e fine come il locale, ma al tempo stesso spontaneo, proprio come la sua scelta di non rincorrere i canoni dell’alta cucina.

Il percorso di Luca, tra famiglia e tecnica

A proposito di Luca, prima di arrivare alla cucina vale la pena raccontare il percorso che lo ha portato fin qui. «Sono cresciuto a Milano, quindi non troppo lontano da Bergamo, dove ho studiato ragioneria. La mia è sempre stata una famiglia di ristoratori: avevamo un ristorante cinese, tradizionale, che nel 2008 abbiamo però venduto. Da lì ho iniziato a girare diversi locali: italiani, giapponesi, cinesi. Ho visto un po’ tutto, dall’informale al formale, ed è in queste esperienze che ho affinato la mia tecnica».

Il ristorante che dà un volto nuovo alla cucina asiatica a Bergamo

Luca Zhu, chef del ristorante Bottega N.8

Negli ultimi quattro anni ha lavorato al Kanton del cugino Weikun: «Lì ho imparato molto altro e mi sono specializzato soprattutto nella preparazione dei ravioli». Un tassello che si rivela fondamentale, perché da quella esperienza nasce la volontà di fare il passo successivo: «Avevo il desiderio di mettermi in gioco, creare qualcosa di mio, un progetto dove poter esprimere davvero le mie idee e farle conoscere anche a chi ama questo piccolo angolo di cucina etnica e non solo. Così, con il supporto tecnico-amministrativo di mio cugino, che mi ha aiutato a impostare tutta la parte gestionale, abbiamo aperto qui».

I piatti: tecnica, precisione e identità

Ed eccoci, quindi, al momento più atteso: seduti al tavolo mentre Luca ci fa assaggiare la sua specialità, i ravioli, rigorosamente artigianali. In degustazione ne arrivano seiNell’ordine: i Raviolini Chashou in olio piccante (con pollo, funghi Mu Er e castagne), i Ravioli di verdure (con zucchine, tofu fresco, carote e funghi shiitake), i Ravioli di pesce (con branzino, cavolo cinese fermentato e sedano tritato), i Ravioli di gamberi (con zenzero e cipollotto), i Gyoza (con maiale, cavolo cinese fresco, erba cipollina e jiutchai) e i Siumay di Hong Kong (con gamberi, lonza di maiale e funghi shitake). La qualità si percepisce fin dai primi assaggi: piatti ben eseguiti, gustosi, con una menzione speciale per il raviolo di pesce e quello di gamberi, davvero spettacolari. Il Raviolino Chashou, invece, rispetto agli altri richiede ancora qualche ritocco per mettere meglio in risalto i suoi sapori.

Si passa poi ai primi, una sezione del menu contenuta ma particolarmente interessante. La nostra scelta è caduta sui Dandan Noodles (pasta fresca in brodo spicy con ragù di maiale): una presentazione impeccabile, che trova pieno riscontro anche al palato. È un piatto delicato, equilibrato e piccante al punto giusto. L’altro assaggio è il Ramen di mare con pasta fresca in brodo ai frutti di mare. Chapeau: la qualità delle materie prime (reperiti da noti fornitori locali) è altissima, e si percepisce in ogni boccone. E il prezzo, per piatti di questo livello, rende la visita ancora più conveniente: meglio approfittarne ora, prima che Luca decida - giustamente - di rivedere il listino.

La carta dei vini, invece, è ancora in fase di costruzione. Per il momento Luca ha selezionato poche etichette per osservare i trend di consumo e capire cosa valorizzare in futuro. Una scelta sensata: buone bottiglie oggi, una selezione più ampia e mirata domani. Del resto, va ricordato, una carta dei vini richiede tempo, cura e continui aggiustamenti. Manca invece, al momento, una proposta di dolci: un dettaglio che andrà completato e che aggiungerebbe un finale più compiuto all’esperienza, soprattutto considerando l’attenzione che il locale dedica a ogni preparazione.

Un inizio promettente al civico 8

Insomma, dopo aver assaggiato i suoi piatti e ascoltato la storia che c’è dietro questo progetto, è chiaro che Luca e il suo team (formato da cinque persone tra cucina e sala, e tutte giovanissime) stanno costruendo qualcosa di molto interessante e diverso. E a questo punto quel civico 8 torna spontaneamente in mente: nella cultura cinese richiama prosperità, ma qui sembra soprattutto un augurio coerente con il lavoro che stanno portando avanti. Se la fortuna esiste, in un posto così ha buone ragioni per fermarsi.

Bottega N.8
Via Clara Maffei 8 24121 Bergamo
Tel +39 035 297334
Mar-Dom 12:15-15:00, 19:15-23:30

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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