Si dice Àcanto oppure Acànto, innanzitutto? Originariamente, ossia in Grecia, il nome di questa pianta ornamentale è sdrucciolo, ma noi latini per secoli l’abbiamo pronunciato come piano. Come che sia, il Ristorante Acanto, al piano terra dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, delle piante e del verde sa fare buon uso, visto l’annesso giardino con fontana che offre pace e coccole al turista stanco, così come al business man/woman desideroso di staccare: almeno a tavola.

Il Ristorante Acanto, al piano terra dell’Hotel Principe di Savoia di Milano
Relax e atmosfera tra vetrate e verde
Specialmente in estate: a Milano, quando c’è canicola, rilassarsi è quasi un obbligo, perché la frenesia raddoppia i calori. E magari serviranno a questo le grandi vetrate a tutta parete, con vista sul giardino all’italiana; la luce può filtrare calda e naturale, in un gioco di continuità tra interno ed esterno.

La sala interna del Ristorante Acanto
Si crea così l’atmosfera giusta sia di giorno, per un business lunch o momenti conviviali, sia di sera, quando il ristorante diventa la destinazione tipo per la cena romantica, grazie all’uso delle luci modulabili. Gli interni sono firmati dallo Studio di Design Celeste dell’Anna, che ha progettato la divisione degli ambienti e l’ingresso indipendente rispetto all’Hotel Principe di Savoia.
Il percorso dello chef Matteo Gabrielli
Il ristorante, ormai da due anni, è stato affidato alla guida del giovane chef Matteo Gabrielli, classe 1990: un virgulto della scuola alberghiera di Gallarate (Va), che subito dopo il diploma, nel 2008, comincia a muovere i primi passi a Londra nell’hotellerie di lusso, segmento che deciderà di attraversare verticalmente acquisendo una sempre maggiore specializzazione.

Lo chef Matteo Gabrielli
Nel 2010 approda al Four Seasons Hotel Park Lane sotto la guida dello chef italiano Adriano Cavagnini, poi è il turno del bistellato Dinner by Heston Blumenthal dell’hotel Mandarin Oriental Hyde Park. Dal 2014 è di nuovo in Italia, a fianco dello chef Antonio Guida al Pellicano di Porto Ercole (Gr), ma il ritorno a casa o quasi è nel 2016, quando riapproda a Milano.

Il dehors esterno del Ristorante Acanto
Altri due anni al Four Seasons Hotel a fianco dello chef Vito Mollica, dove ha modo di formarsi anche nell’ambito della banchettistica sui grandi numeri, e a seguire il passaggio al Principe di Savoia e all’Acanto, prima come sous chef, poi come responsabile.
Ricerca e stagionalità: la firma della cucina
Lo chef Matteo Gabrielli fa della ricerca e della stagionalità il suo biglietto da visita, anche se l’inchiostro per stamparlo ce lo hanno messo i maestri Cavagnini e Blumenthal: le preparazioni si presentano semplici, perché sanno velare un attento studio degli ingredienti, esaltati senza paura di osare con sapori e contrasti.

Tartare di gambero rosa, fragole marinate, gazpacho al basilico e polvere di pepe Timut
Non è facile offrire agli ospiti dell’albergo e agli esterni una cucina innervata da una struttura essenziale, con solidi rimandi alla tradizione italiana e lombarda, ma allo stesso tempo ben disposta alla digressione creativa: l’obiettivo è soddisfare una clientela esigente e variegata, locale e internazionale, accomunata dalla ricerca della raffinatezza.
Il menu estivo tra delicatezza e carattere
Con l’arrivo dell’estate, lo chef si mette in gioco con un menu dai sapori stagionali e dai profumi delicati.

Tartare di tonno con maionese al dragoncello, foglie di cappero e salicornia
Tra questi: la raffinata Tartare di gambero rosa, fragole marinate, gazpacho al basilico e polvere di pepe Timut, l’Astice affumicato con crema di patate, verdure croccanti, cipolla rossa e salsa al burro, la Tartare di tonno con maionese al dragoncello, foglie di cappero e salicornia, i Cappelletti ripieni di burrata e pomodori secchi, consommé tiepido di pomodoro ed estratto al basilico.

Sablé di mandorla con composta di ciliegia by Beniamino Passannante
Per stomaci che non temono l’abbiocco pomeridiano. Vorrà dire che li riordineremo al primo temporale estivo, da osservarsi attraverso le vetrate a tutta parete del ristorante Acanto.
Chiusura in dolcezza con stile
Si può chiudere in bellezza, e non è una metafora, con l’amabilità del Sablé di mandorla con composta di ciliegia by Beniamino Passannante, il pastry chef: un dolce che ha tutto, dal friabile al cremoso, dal fruttato al vigore estetico. Un dolce per innamorarsi perfino a Milano, nel giardino di un hotel a cinque stelle, e perfino quando la canicola suggerisca moderazione e freddezza.
Piazza della Repubblica 17 20124 Milano