Sono oramai trascorsi 21 anni dall'apertura e non è che la proclamazione come vincitori del premio “Ristorante dell'anno Versilia Gourmet 2025” li abbia scossi più di tanto (vedi link). Il 17 giugno 2004, tramite amici dei loro genitori, Alberto e Daniele Belluomini trovarono questo fondo che era un'attività storica di Viareggio: una rosticceria, e uno dei primi self service negli anni '60-'70-'80. All'inizio, il locale veniva visto un po' come un pugno in un occhio per Viareggio. Poi, decidendo di dare più spazio alla parte gastronomica, ampliare il menu e mettere una vetrina per il pesce in bella vista in sala, le cose iniziarono a cambiare.

21 anni di Amaro Braceria a Viareggio
Amaro Braceria, un locale dinamico con un design accattivante
Nel 2008, un incontro casuale con Dario Cecchini portò a una collaborazione preziosa per l'apprendimento delle nozioni base sulla carne. Chiusa questa parentesi, lo sguardo si è allargato ad altri fornitori di carne di eccellenza, con tagli differenti che hanno reso il menu di fatto più originale. Un locale dal concept dinamico, moderno, e dal design accattivante, che col tempo ha saputo intelligentemente mutare pelle fino ad arrivare al successo di oggi.

La sala di Amaro Braceria a Viareggio
Un successo conclamato, da anni, che vede il locale viareggino popolarsi, sera dopo sera, sette giorni su sette, di una bella e felice clientela. I fratelli Alberto e Daniele Belluomini, molto affiatati e sempre pronti al sorriso, danno la sensazione netta di divertirsi a lavorare qua, nella loro amata braceria con cucina.
Il menu di Amaro Braceria a Viareggio
Fieri della loro rinnovata e ricchissima cantina, cui Stefano Terzi ha dato ulteriore impulso. Qua, come antipasto, si passa con disinvoltura dall'Uovo di Paolo Parisi su patata schiacciata, fonduta e tartufo nero (uovo poché di galline di razza livornese alimentate esclusivamente a latte caprino), alle lumache alla Bourguignonne (la ricetta è quella classica delle Escargot con salsa aioli), dai grandi classici, di carne e di pesce, tra cui il loro applauditissimo Carpaccio di spigola in ceviche, servito con coriandolo fresco, tropea e maionese artigianale al lime. Chiudi gli occhi e sei in Perù. Sempre in evidenza la Tartare di manzo al coltello, servita con salsa verde toscana e crostini croccanti.

Amaro Braceria: la tartare
Poi l'altrettanto sfizioso Carpaccio di black angus, ovvero un carpaccio marinato servito con fonduta di Grana, tartufo nero grattugiato e crostini. Fra i primi piatti vanno molto i Ravioli di ricotta con fonduta, riccioli di Patanegra e tartufo a scaglie. Molto richiesti gli Stortini di pasta fresca alla carbonara di mare: pasta fresca, cozze, calamari e mazzancolle in emulsione di uova fresche. Sempre in carta gli altrettanto famosi Tordelli artigianali al ragù di Chianina, tema di disfide all'ultimo morso con tutte le trattorie versiliesi. Ma a Viareggio quelli migliori li trovate qui.

Amaro Braceria: la carbonara di mare
Si può proseguire con bistecche di ogni taglio e provenienza, filetti, tagliate e asado argentino. Venendo ai secondi piatti, la Bistecca alla brace è fatta con lombate che hanno almeno 30 giorni di frollatura. La Bistecca alla fiorentina è un taglio T-Bone selezionato, e non mancano una Tagliata di suino brado “Cinta Senese” e le Costolette di agnello scottadito, verdure e riduzione al vino rosso, fino ai celebri Ribes, costine di maialino iberico marinate nella birra e cotte a bassa temperatura, super gettonate. Al tonno di eccellenza è dedicato il piatto simbolo del locale: Tonno, fagioli, cipolla, ovvero tagliata di pregiato tonno rosso qualità “Amo”, fagioli zolfini Igp e cipolla di tropea caramellata (in carta dal primo giorno di apertura). Attualmente si privilegia quello proveniente dalle Baleari: tonno da pesca sostenibile, non sottoposto a nessun tipo di trattamento. 21 anni portati bene. Una Caponatina estiva di verdure con olive ci vuole.

Da Amaro Braceria la carne arriva da tutto il mondo
La carta dei vini, con la Toscana Rossa sugli scudi, vanta ben 700 etichette con interessante scelta di vini della casa selezionati e numerose mezze bottiglie. Una pagina intera del volume - perché di volume si tratta - è dedicata al Sassicaia, con uno storytelling che farebbe commuovere la famiglia Incisa della Rocchetta e Carlo Paoli, direttore generale e responsabile di produzione nonché amministratore delegato di Tenuta San Guido. E chissà come sarà quella doppia Magnum 3 litri di Tignanello 2010 Marchesi Antinori. Il resto scopritelo voi. Comunque, abbiamo apprezzato molto il Franciacorta Saten Monterossa di Emanuele Rabotti, neopresidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta. Manto giallo paglierino e naso molto variegato, dalle zest di limone alla crema pasticcera, seguite da note iodate e tostate, con vaniglia, mandorla e pane speziato. Il sorso è generoso, pieno, e coerente, con sfumature rinfrescanti legate alle sensazioni agrumate. Sfuma su ricordi di erbe aromatiche e officinali. Chiediamo infine ai patron come definirebbero la cucina di Amaro. Alberto la vede così: «Pulita, tradizionale, ben fatta». Per Daniele, «una cucina facile, una cucina per tutti». Come non essere d'accordo.
Via S. Martino 73 55049 Viareggio (Lu)