Ai piedi del monte Zoncolan, nel cuore della Carnia, in Friulia Venezia Giulia, c’è un borgo che ha scelto di affermare la propria identità offrendo un’esperienza di viaggio caratteristica. La particolarità di Sutrio, con i suoi vicoli lastricati, le case in pietra e i ballatoi in legno, è quella di aver fatto della comunità la sua forza, creando Borgo Soandri. Non un normale hotel, ma un albergo diffuso attraverso l’intero paese che accoglie gli ospiti tra gli appartamenti ricavati da antiche dimore e la quotidianità di chi vive la montagna.
Atmosfera d’altri tempi tra portici e archi in pietra (foto: S.Usai)
1/6
Vicoli lastricati e case in pietra: il fascino autentico di Sutrio
2/6
Un dettaglio dei ballatoi in legno che caratterizzano il borgo
3/6
Angoli fioriti che impreziosiscono le stradine del borgo (foto: Denis Blarasin)
4/6
Passeggiando tra le vie di Sutrio, tra pietra e legno (foto: Denis Blarasin)
5/6
Palazzine venezziegganti a Sutrio
6/6
Previous
Next
Vivere la tradizione del legno a Sutrio
Passeggiare per il centro storico porta inevitabilmente a incontrare storia, tradizioni e artigianato del posto.

Sculture lignee che raccontano storie di montagna (foto: S.Usai)
Le case mantengono intatti archi e loggiati, eredità della Serenissima, che si alternano a palazzetti venezianeggianti e a botteghe dove i maestri del legno intagliano con pazienza statue, mobili, attrezzi e sculture.
Gli artigiani lavorano il legno durante la festa della Magia del Legno
1/4
Gli artigiani lavorano il legno durante la festa della Magia del Legno
2/4
Gli artigiani lavorano il legno durante la festa della Magia del Legno
3/4
Gli artigiani lavorano il legno durante la festa della Magia del Legno
4/4
Previous
Next
Sutrio è infatti conosciuto come il paese dei marangòns, i falegnami, e ancora oggi il profumo della resina e del legno fresco si respira per le vie del paese.
Il Laboratorio didattico del legno
È stato appena inaugurato il Laboratorio didattico del legno, non è un semplice museo, ma uno spazio pensato per bambini e ragazzi perché possano scoprire l’antico sapere degli artigiani locali.

Il Laboratorio didattico del legno, un’esperienza per grandi e piccoli
Qui si possono scoprire le diverse essenze del bosco nella xiloteca, osservare gli strumenti di falegnameria e soprattutto mettere le mani in pasta: dipingere, decorare, intagliare o creare piccoli oggetti, proprio come facevano i marangòns di un tempo.

La xiloteca: un viaggio tra le essenze del bosco
Il laboratorio si trova in via Roma, all’interno di un edificio storico restaurato dopo il sisma del 1976, accanto alla Bottega dell’Arte e del Ricamo e al Presepe di Teno, creando così un vero circuito dedicato alla cultura e alle tradizioni artigiane.
Il Presepe di Teno
Il Presepe di Teno è il frutto dal lavoro di una vita. Per oltre trent’anni Gaudenzio Straulino, detto appunto “Teno”, ha scolpito e animato scene di vita carnica: la fienagione, le donne che filano, i coscritti in festa, i mulini e le segherie che muovevano la comunità.

Dettaglio delle statuette animate del presepe meccanico di Teno
In poche parole, Teno ha reso il presepe uno spaccato della società di Sutrio in miniatura, anche lo scenario cambia dal giorno alla notte e le statuette si fermano con il calar del sole, così come cambiano i suoni dell’ambiente, dalla segheria al cantar del gallo, il brusio della gente, il suono delle campane o i cani che abbaiano. Un impressionante lavoro di minuzia e attenzione ai dettagli, un vero capolavoro.
Il presepe in piazza
Al centro del paese, nella piazzetta sotto il Municipio di Sutrio, c’è il grande presepe in cedro del 2022, un lavoro maestoso arrivato fino al cospetto del Papa in Piazza San Pietro a Roma, che ha portato la tradizione di Sutrio per il legno davanti agli occhi del mondo.

Il grande presepe in cedro di Sutrio esposto in piazza
Realizzato da un gruppo di undici scultori locali e regionali, il presepe è composto da 18 statue a grandezza naturale su una superficie di oltre cento metri quadrati, illuminate da cinquanta punti luce che lo rendono ancora più suggestivo la notte e avvolte da una grotta in legno che avvolge la natività.

La grotta in legno che custodisce la Natività
Ogni statua porta con sé l’impronta personale dell’artista che l’ha scolpita e un dettaglio lo rende ancora più speciale: la culla del Bambino, intagliata nella radice di un albero sradicato dalla tempesta Vaia, simbolo di rinascita e rispetto per la natura che regala il legno.
Questo straordinario allestimento è il cuore dell’evento Borghi e Presepi, che anima Sutrio dalla vigilia di Natale fino all’Epifania.
Segheria veneziana “Siê da Fuce”
Dopo i presepi, il percorso alla scoperta del legno a Sutrio può proseguire verso un luogo che testimonia la realtà più concreta e produttiva: la Segheria veneziana “Siê da Fuce” di Paluzza.

La Segheria veneziana “Siê da Fuce” di Paluzza
Attiva sin dal Seicento, quando il legname era destinato agli arsenali della Serenissima, questa struttura sul torrente Bût conserva oggi le sue caratteristiche originarie.

Interni della segheria: ingranaggi e storia viva
Restaurata con cura, permette di ammirare la grande sega azionata dall’acqua, gli ingranaggi, la ruota motrice e il focolare dove il segantino si riscaldava nelle giornate fredde.
La Magia del Legno
I presepi e le antiche segherie raccontano la storia e c’è un giorno all’anno in cui tutto questo prende vita: è la Magia del Legno, la festa che la prima domenica di settembre trasforma Sutrio in un laboratorio diffuso.

La Magia del Legno: botteghe a cielo aperto per le vie del borgo (foto: S.Usai)
Le corti, i portici e i vicoli diventano botteghe a cielo aperto, dove gli artigiani mostrano dal vivo come lavorano il legno. A fare da cornice ci sono musica e piatti tipici.
Chiese e tradizione spirituale
La tradizione artigiana e la dedizione al lavoro, a Sutrio, si mescolano alla spiritualità e alla fede. Lo testimonia, per esempio, la storia di Casa Nodale, costruita nel Seicento da Pietro e Bernardo Nodale. I fratelli erano cramârs, mercanti ambulanti che viaggiavano della Carnia fino in Baviera che attraversavano a piedi, per giorni, le montagne portando sulla schiena spezie e tessuti. Uno dei loro discendenti, Osvaldo Nodale, visse una vicenda curiosa: scampato a un naufragio in Spagna, fece voto di portare a spalla una pesante croce di legno lungo un pellegrinaggio che lo condusse fino ai santuari di Santiago de Compostela, Loreto e Roma.

La tradizione artigiana e la dedizione al lavoro, a Sutrio, si mescolano alla spiritualità e alla fede
Tornato a Sutrio, mise la croce sulla facciata della casa per celebrare il suo atto di vede, dove sopravvisse persino a un incendio del 1784 che la rese oggetto di culto per i cittadini del tempo. Nel tempo, per proteggerla dai fedeli che ne staccavano pezzi di legno come reliquie, fu rivestita di ferro: si può vedere ancora oggi e rappresenta un simbolo di fede e di memoria collettiva appunto.
L’affresco incompiuto di San Ulderico
Altra storia interessante quella di un affresco all’interno della Chiesa di San Ulderico. Alla fine del Settecento, il pittore veneziano Pier Antonio Novelli realizzò un ciclo di affreschi, ma non concluse l’opera: sul muro lasciò scritto un messaggio che ancora oggi si può leggere, “Qui il pittore non ha terminato per essersi aggiacciata la malta e venirà a terminare”, spiegando di non aver finito a causa della malta gelata.

La Chiesa di San Ulderico
Probabilmente un modo per far intendere che per Partì per Venezia con il compenso di 130 zecchini, raccolti grazie alle offerte dei cramârs, e non fece mai ritorno. La chiesa si trova in una posizione rialzata e in oigine avrebbe dovuto avere due campanili come si vede dalla struttura della facciata.

La chiesa di Priola
Oltre a San Ulderico, ci sono altre chiese, aquelle di San Nicolò, Ognissanti, Priola e Noiaris, che contribuiscono al patrimonio artistico e spirituale del borgo.
La Torre Moscarda
A pochi chilometri da Sutrio, nella Valle del Bût, si trova la suggestiva Torre Moscarda, conosciuta dagli abitanti come La Torate. Costruita nel XIII secolo come punto di controllo doganale e difensivo, svetta in una posizione strategica dove la valle si restringe, proprio lungo l’antica strada consolare che conduceva al Passo di Monte Croce Carnico. Un tempo le torri erano due, poste sui lati opposti del torrente, ma quella sulla riva destra andò distrutta nell’Ottocento.

La Torre Moscarda, sentinella della Valle del Bût
Alta poco più di dieci metri, con pianta quadrata e mura possenti, salire in cima alla Torre Moscarda permette ancora oggi di godere da cima a un panorama aperto sulla valle e sulle montagne circostanti. Restaurata negli anni ’90, la torre ospita oggi un piccolo Museo del Territorio con giardino botanico, offrendo un’esperienza che unisce natura, storia e cultura locale.
La vocazione turistica di Sutrio
Oltre all’arte di lavorare il legno, che ha identificato il borgo per secoli, Sutrio ha sempre avuto anche una naturale vocazione turistica. La bellezza dei paesaggi montani delle Alpi Carniche che fanno da sfondo ai borghi in pietra e l’ospitalità semplice ma autentica, hanno da sempre attirato viaggiatori e villeggianti in cerca di benessere e natura.

Sutrio ha sempre avuto anche una naturale vocazione turistica
La spinta positiva è arrivata anche grazie alla nascita della stazione sciistica dello Zoncolan, che ha trasformato Sutrio in una meta di riferimento per gli sport invernali e per il turismo di montagna in tutte le stagioni.
Il Monte Zoncolan, gigante della Carnia
Il Monte Zoncolan è la montagna-simbolo della Carnia, un luogo che permette di vivere la natura, gli sport e le tradizioni alpine della regione. Conosciuto tra i ciclisti di tutto il mondo per gli arrivi di tappa del Giro d’Italia è entrato nella leggenda grazie alla salita da Ovaro, considerata la più dura dell’arco alpino.

Il Monte Zoncolan, gigante della Carnia
Ma anche chi non è un campione può godersi la sfida: da Sutrio si sale più dolcemente fino ai 1.750 metri della Sella Zoncolan, da dove partono i percorsi del Bike Park. Sono dodici tracciati, mappati con Gps, che permettono a chiunque di mettersi alla prova, con la possibilità di noleggiare e-bike in loco o affidarsi a escursioni guidate organizzate da Visit Zoncolan, che propone attività durante tutto l’anno.
Zoncolan in estate
In estate, lo Zoncolan si rivela anche attraverso i suoi paesaggi bucolici: i pascoli si animano con le mandrie portate in alpeggio e le malghe aprono le porte per far degustare formaggi freschi e stagionati. Tra le più amate ci sono Tamai, Agareit e Meleit, raggiungibili con passeggiate adatte a tutti, mentre sentieri più lunghi portano verso cime panoramiche come il Tamai, l’Arvenis o il Dauda.

Bike Park dello Zoncolan: percorsi per tutti i livelli (foto: Sportvideo di RobertoTessari)
Tutti i percorsi sono ben segnalati grazie al lavoro del CAI e raccolti in pratiche mappe a disposizione dei turisti. Chicca da non perdere: chi ama l’equitazione può provare passeggiate a cavallo lungo percorsi che regalano emozioni uniche.
Zoncolan in inverno
Con la neve, lo Zoncolan diventa invece la principale area sciistica della Carnia e una delle più apprezzate del Friuli Venezia Giulia. Sono 22 i km di piste di ogni livello di difficoltà, servite da 7 moderni impianti a fune e 6 tappeti. La particolarità è l’esposizione a est, che garantisce sole per tutta la giornata: una rarità nell’arco alpino.

Con la neve, lo Zoncolan diventa invece la principale area sciistica della Carnia (foto Elia Falaschi)
Le piste ospitano competizioni nazionali e internazionali di sci alpino, ma ci sono anche spazi dedicati a chi cerca semplicemente relax sulla neve. Oltre allo sci alpino si praticano snowboard, sci di fondo (sulla pista Giorgio Morassi a 1.750 m e sull’anello a 1.320 m), sci alpinismo e ciaspolate tra i boschi.
Esperienze notturne: Lanterne nel Bosco
Accanto alle emozioni sportive e ai paesaggi da vivere di giorno, lo Zoncolan e la Valle del Bût sanno sorprendere anche al calar della sera. Tra le esperienze più suggestive c’è “Lanterne nel Bosco”, un’escursione notturna firmata Visit Zoncolan che conduce grandi e piccoli tra i sentieri intorno alla medievale Torre Moscarda.
Alla sola luce delle lanterne a petrolio, il bosco si trasforma in un luogo incantato, popolato di leggende e racconti che parlano di contrabbandieri, spiriti della montagna e delle misteriose aganis. Un viaggio che alterna mistero e poesia, arricchito da giochi e storie pensate per i bambini, e che si conclude con una degustazione di prodotti tipici della Carnia: formaggi, dolci e bevande calde per celebrare insieme la magia della notte.
Cosa e dove mangiare
Un viaggio a Sutrio non è completo senza assaporare i prodotti tipici che raccontano la storia e le tradizioni della Carnia. Tra i più caratteristici ci sono i salumi affumicati, eredità della cultura celtica, preparati ancora oggi secondo antiche tecniche che conferiscono un gusto deciso e inconfondibile.

Tagliere di salumi della Carnia, sapori autentici di montagna
Da non perdere i celebri cjarsons, ravioli della tradizione che a seconda delle valli e delle famiglie assumono forme diverse: possono essere salati, con erbe spontanee e ricotta, oppure dolci, arricchiti con uvetta, cacao e spezie.

Cjarsons, la pasta ripiena tipica della Carnia
In quota, le malghe offrono formaggi genuini dal sapore intenso, frutto dell’alpeggio estivo, perfetti da gustare insieme alla polenta, regina della tavola carnica, che accompagna piatti di selvaggina, funghi e le immancabili patate di montagna.

Polenta fumante con formaggio fuso, piatto simbolo delle malghe (foto: Denis Blarasin)
Accanto a questi sapori non mancano specialità come il frico, la croccante e filante torta di patate e formaggio simbolo del Friuli, e gli spatzle, gnocchetti di origine mitteleuropea che testimoniano le contaminazioni culturali di queste terre di confine.

Formaggi della Carnia
Ad accompagnare questi piatti non mancano i vini friulani, tra i più apprezzati a livello internazionale: i bianchi freschi e aromatici come Friulano e Picolit o i rossi corposi come Refosco dal Peduncolo Rosso, Schioppettino e Pignolo. A completare il quadro, i liquori tipici della Carnia, spesso a base di erbe alpine, che racchiudono i profumi del territorio.
Agriturismo Naunal
L’Agriturismo Naunal rappresenta un'ottima scelta grazie ai suoi ambienti caldi e accoglienti. Il ristorante conserva l’atmosfera tipica del Fogolar carnico, con un grande focolare al centro della sala principale e arredi in legno che richiamano la tradizione montana. L’ampio locale permette di pranzare o cenare nel relax in un contesto familiare e confortevole, perfetto sia per coppie che per famiglie.

Una delle stanze dell'Agriturismo Naunal
La cucina dell’agriturismo propone piatti della tradizione carnica, preparati con ingredienti freschi e stagionali provenienti in parte direttamente dall’azienda agricola. Da provare i cjarsons, gli spatzle, gli gnocchi di patate con ont e ricotta affumicata, le tagliatelle di pasta fresca con i porcini, l’orzotto o ancora i formaggi, la polenta fino ai dolci fatti in casa, tutti piatti che permettono di assaporare la cultura gastronomica locale. Gli affettati, i piatti a base di funghi e le specialità di carne rappresentano il fulcro della cucina di Naunal, il ritrovo ideale per chi ama la buona tavola.
Oltre alla ristorazione, l’Agriturismo offre alloggio in camere e appartamenti immersi tra boschi, prati e montagne, con trattamento di pensione completa o mezza pensione, ideali per rilassarsi in totale tranquillità. Adiacente ai locali si trova anche un museo di moto da fuoristrada e trial, che conserva modelli storici della Carnia, frutto della passione del titolare.
Località Naunal 33020 Sutrio (Ud)
Il Marangon
In centro a Sutrio, l’Enoteca Il Marangon ha un ambiente curato, caldo e informale, con pareti in legno. Un locale conviviale, per chi cerca un’atmosfera familiare perfetta sia per un pranzo veloce sia per una serata in compagnia.

Il dehors de Il Marangon
La cucina offre piatti del territorio con una selezione di salumi e formaggi locali, carni alla brace, burger gourmet, panini caldi e focacce artigianali. Ogni piatto è accompagnato da una ricercata proposta di birre artigianali e vini scelti dalle migliori cantine regionali. L'enoteca organizza anche eventi e serate a tema, appuntamenti dedicati alla scoperta di nuovi sapori e abbinamenti.

Una delle focacce artigianali de Il Marangon con salumi e formaggi locali
La posizione centrale la rende facilmente raggiungibile e perfetta per concedersi una pausa di gusto durante la scoperta di Sutrio e dei suoi dintorni.
viale Europa Unita 2 33020 Sutrio (Ud)
Dove dormire
Albergo diffuso Borgo Soandri
L’Albergo Diffuso Borgo Soandri dispone di oltre 150 posti letto distribuiti per tutto Sutrio in antiche case e edifici rurali perfettamente ristrutturati. Ogni alloggio, unico nel suo genere, è un insieme del fascino della storia e dell’architettura carnica alla comodità di un hotel moderno. Gli alloggi portano nomi di fiori e offrono appartamenti da 1 a 4 camere, bagno, cucina e soggiorno, alcuni anche adatti a persone con disabilità.
Albergo Diffuso Borgo Soandri_Parnassia
1/3
Albergo Diffuso Borgo Soandri_Dafne
2/3
La reception dell'Albergo Diffuso Borgo Soandri
3/3
Previous
Next
L’ospitalità qui è genuina e coinvolgente: con una reception centrale situata a fianco del municipio e sede dell'Info point, servizi condivisi e una rilassante Spa, Borgo Soandri permette di vivere il borgo come parte integrante del soggiorno. Gli ospiti possono partecipare a attività locali, laboratori artigianali, visite al caseificio e percorsi immersi nella natura. La struttura promuove un turismo sostenibile, favorendo la conservazione del patrimonio culturale e stimolando l’economia locale.
Per chi ama la gastronomia, il borgo offre diverse possibilità: cucinare in appartamento o scegliere tra ristoranti, trattorie e agriturismi convenzionati. Volendo, si può chiedere la prima colazione tipica con prodotti locali servita a domicilio. Prodotti locali di qualità come salumi, formaggi, dolci artigianali e birre vengono proposti con sconti dedicati agli ospiti. Borgo Soandri propone inoltre pacchetti-vacanza stagionali che combinano sport, cultura, benessere e tradizioni culinarie, per un soggiorno indimenticabile nel cuore della Carnia.
via Linussio 1 33020 Sutrio (Ud)