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La pandemia ha rafforzato la Gdo. Ma discount ed ecommerce sono i veri vincitori

Lo studio Mediobanca sulla grande distribuzione organizzata registra un +5% di fatturato per le imprese attive in Italia. E dopo un anno di crisi, si vola verso nuove concentrazioni di mercato

 
09 marzo 2021 | 16:30

La pandemia ha rafforzato la Gdo. Ma discount ed ecommerce sono i veri vincitori

Lo studio Mediobanca sulla grande distribuzione organizzata registra un +5% di fatturato per le imprese attive in Italia. E dopo un anno di crisi, si vola verso nuove concentrazioni di mercato

09 marzo 2021 | 16:30
 

Dopo un anno folle, fatto di picchi di vendite e code all’entrata, la grande distribuzione organizzata tira le fila nel report realizzato dall’area studi Mediobanca. Risultati: nel 2020 il settore è cresciuto del +5% di cui l’1% è da attribuirsi all’esplosione dell’eCommerce. Una bulimia che dovrebbe essere assorbita nel corso dell’anno con una stima di chiusura per il biennio 2020-21 del +3,3%. A livello di canali di vendita, sono i discount (+8,7%), i supermercati (+6,8%) e i drugstore (+6,6%) i vincitori della competizione – sebbene l’online viaggi verso una quota del 3% del mercato alimentare.  

Nel 2020 la Gdo è cresciuta del +5% - La pandemia ha rafforzato la Gdo Discount ed eCommerce i vincitori
Nel 2020 la Gdo è cresciuta del +5%

Un mercato sulla via della concentrazione
Lo studio Mediobanca, realizzato aggregando i dati economici e finanziari di 117 aziende nazionali con una copertura del 93% del mercato, aggiorna anche la classifica delle quote di mercato. Nel 2020, la concentrazione del mercatoitaliano è in aumento: la market share dei primi cinque retailer è del 57,5% dal 52,8% del 2019. Il mercato italiano supera così quello della Spagna (50%), ma resta frammentato rispetto a Francia (78,1%), Gran Bretagna (75,3%) e Germania (75,2%). Nel 2020, Conad detiene la maggiore quota di mercato con il 14,8%, seguita da Selex al 13,7% e dalle Coop al 12,9%. Per dare un’idea del cambiamento, basta ricordare che dieci anni fa le Coop erano il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all’8,1%.

I dettagli dei bilanci
Andando ancor più nel dettaglio e analizzando il periodo 2015-19, dallo studio Mediobanca emergono anche delle curiosità dai conti finanziari delle aziende. Lidl Italia, per esempio, è campione di crescita delle vendite: +8,7% medio annuo. A seguire, Eurospin e Agorà appaiate al +7,6%. Infine, il trio Lillo-MD (+6,9%), VéGé (+5,3%) e Crai (+5,2%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all’11,9%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da VéGé al 9,1%. Supermarkets Italiani si conferma regina di utili cumulati: 1.340 milioni, seguita da Eurospin a 1.016 milioni, Conad a 879 milioni e VéGé a 839 milioni. Leggendo questa classifica all’incontrario, invece, Carrefour ha cumulato perdite per 603 milioni, Coop per 252 milioni.

Per quanto riguarda le cooperative, Coop Alleanza 3.0 è la maggiore impresa italiana con vendite nel 2019 pari a 4.043 milioni, seguita da Pac 2000 A (Gruppo Conad) a 2.851 milioni e Conad Nord Ovest a 2.586 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.320 milioni.

A tutta sostenibilità
Di sostenibilità le imprese della Gdo trattano diffusamente in sezioni dedicate dei propri siti internet. Si tratta dell’87,3% dei gruppi italiani e del 96,5% di quelli esteri. Sporadica, in Italia, la presenza di report dedicati che interessano il 62,5% del totale contro il 96,4% rilevato nei gruppi internazionali. Circa alcuni dei temi oggetto di misurazione analitica, i retailer italiani appaiono nella sostanza allineati ai grandi player internazionali. Quanto alle risorse umane, nel 2019la forza lavoro femminile è pari al 62,9% del totale in Italia contro il 60,3% dell’estero; in termini di formazione, le ore annue dispensate ai dipendenti che ne hanno diritto ammontano a 16,3 in Italia e 21,6 all’estero; il ricorso al part-time interessa il 52% dell’organico in Italia, il 43,8% all’estero. Sui temi ambientali: la quota di rifiuti differenziati è pari al 75,1% in Italia e al 71,7% all’estero.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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