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Ristoratori Toscani, sit-in in piazza «Abbandonati dalle istituzioni»

A Firenze i cuochi della Toscana si sono riuniti per ricordare il collega che il 22 agosto si è tolto la vita. «Quel giorno diventi la Giornata del ristoratore», hanno detto i colleghi.

 
31 agosto 2020 | 15:45

Ristoratori Toscani, sit-in in piazza «Abbandonati dalle istituzioni»

A Firenze i cuochi della Toscana si sono riuniti per ricordare il collega che il 22 agosto si è tolto la vita. «Quel giorno diventi la Giornata del ristoratore», hanno detto i colleghi.

31 agosto 2020 | 15:45
 

Il 22 agosto sia la giornata nazionale del ristoratore. È la proposta dell'associazione “Ristoratori Toscana”, di cui fanno parte 15mila imprenditori in Toscana (mille a Firenze), che questa mattina è scesa in piazza per ricordare il ristoratore che si è tolto la vita il 22 agosto e denunciare la mancanza di aiuti da parte delle istituzioni. In piazza del Duomo, nel rispetto delle norme di distanziamento, una rappresentanza di cento imprenditori provenienti da tutta la Toscana, tra cui il fratello del ristoratore che si è suicidato, si sono ritrovati dietro lo slogan "Abbandonati dalle istituzioni". A portare la propria vicinanza anche i candidati alle elezioni regionali Eugenio Giani e Susanna Ceccardi.

Ristoratori uniti per chiedere più attenzioni - Ristoratori Toscani, sit-in in piazza«Abbandonati dalle istituzioni»

Ristoratori uniti per chiedere più attenzioni

«Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni - spiega Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana -, da mesi denunciamo le difficoltà che ci ritroviamo a vivere tutti quotidianamente. Fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati. Gli unici che ci hanno provato a dare una mano sono state le istituzioni comunali, concedendo per esempio i tavolini all'aperto. Ma per il resto nessun aiuto concreto è arrivato. E non siamo i soli a non aver avuto sostegni: tutto il commercio, ambulanti, tassisti, partite Iva».

«Abbiamo cercato in tutti i modi di lanciare gridi di allarme che ancora oggi sono rimasti inascoltati - prosegue Naccari -. Abbiamo cercato di spiegare che i canoni di affitto sono rimasti invariati, che il costo delle utenze è rimasto lo stesso, che se si infetta qualcuno all’interno del locale non è previsto nessuno indennizzo per il titolare. Non è stato fatto nulla. Tra l'altro i mesi duri sono alle porte, settembre, ottobre, novembre. E se non si fa qualcosa oggi non si potrà più fare niente in futuro. Chiediamo di non ignorare questo grido d'allarme che arriva da tutta Italia, dalla Sicilia, dal Piemonte, dalla Puglia, dall'Emilia Romagna, solo per fare qualche esempio. E soprattutto chiediamo che questi drammi non cadano nel dimenticatoio perché quanto successo non accada mai più. Perché a noi sembra che dopo pochi giorni le istituzioni si siano già dimenticate di questa tragedia».

Una delegazione di Ristoratori Toscana è stata poi ricevuta dall’assessore Stefano Ciuoffo. «Gli abbiamo portato tutte le nostre richieste - riferisce Naccari -: intanto, un numero verde per aiutare, tramite commercialisti, avvocati e specialisti, chi è in difficoltà, un aiuto economico per chi non ce la fa ad andare avanti con la sua attività e, ancora, indennizzi per le attività chiuse per quarantena, il blocco dei leasing ed il rinvio delle rate. Infine, non dimentichiamoci che l’accesso al credito è fermo al palo e questo è inammissibile».

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