C'è una notizia che merita di essere detta subito, senza preamboli: RCR Cristalleria Italiana, dopo aver scelto di sostenere Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori) sette anni fa e Iba (International bartenders association) cinque anni fa, guarda ora ancora più in alto. L'obiettivo? Diventare sponsor dei 50 Best Bars. Un passo importante, strategico, che conferma l'impegno dell'azienda nel promuovere la cultura della mixology e portare il vetro made in Italy tra i big del settore. «Lo confesso: c'è interesse da parte dell'azienda a sostenere i 50 Best Bars» ci anticipa Fabio Lupi, sales and marketing director di RCR. «È un percorso che stiamo valutando con attenzione e su cui potremo dire di più nei prossimi mesi».

Fabio Lupi, sales and marketing director di RCR
RCR Cristalleria Italiana: alzare le vele, non tirare i remi
Ci sono momenti in cui il vento soffia contro, e allora bisogna decidere: tirare i remi in barca o alzare le vele. Molti tagliano, risparmiano, rinunciano. Ma non RCR. «La comunicazione è il nostro motore» continua Lupi con la fermezza di chi sa che senza una voce, non c'è futuro. «Il budget si difende come l'ultimo rigore della finale». E Roberto Pierucci, amministratore delegato, rincara: «Senza comunicazione, il futuro non c'è». E aggiunge con convinzione: «Far bene alle persone e all'ambiente fa bene al business». In questa logica, si collocano le scelte produttive green, l'adozione di tecnologie sostenibili, ma anche il dialogo interno: dalle «colazioni con l'amministratore delegato», momento informale per ascoltare idee e bisogni dei dipendenti, fino ai confronti costanti con tutto il personale. Perché un'impresa sana parte dalle persone.

Roberto Pierucci, amministratore delegato di RCR
Un bicchiere senza una storia è solo un contenitore vuoto. Ma se ci metti dentro una narrazione, allora cambia tutto. Il prezzo non è più l'unico parametro. E il vetro non è solo vetro: diventa cultura, diventa scelta. Dietro ogni calice, un'idea. Dentro ogni linea di prodotto, un'ispirazione. E tutto si tiene, come in un buon racconto: coerente, sincero, coinvolgente. In questa logica, ogni anno RCR individua un focus, un concept, intorno cui ruotare la comunicazione e le attività esperienziali.
Quest'anno si vola: il claim è "Around the World", il visual è una mongolfiera. Simbolo di leggerezza, emozioni, viaggio e sostenibilità. Tutti valori che appartengono al brand. RCR esporta in oltre 100 paesi dal cuore della Toscana, per la precisione da Colle di Val d'Elsa. Lì, dove il piombo è stato abbandonato nel 2008 per fare spazio al Luxion®, vetro sonoro, brillante, 100% riciclabile. E dove ogni calice nasce sotto il segno dell'ecologia: forni elettrici, riciclo totale, decorazioni fatte a mano.
RCR Cristalleria Italiana: mixology e identità italiana
Il viaggio continua nel mondo della mixology, un universo che da anni rappresenta un pilastro strategico per RCR. Qui nulla è lasciato al caso: ogni passo è il frutto di una visione chiara e costruita nel tempo. Masterclass in Kazakistan, eventi in Colombia, Germania e Italia, incontri con i bartender di tutto il mondo. E poi le collaborazioni con le scuole, con i professionisti affermati e con le grandi associazioni di settore: dall'italiana Aibes all'internazionale Iba, fino alla francese Abf.

Alcuni dei bicchieri di RCR Cristalleria Italiana per la mixology
Un impegno globale per affermare l'identità italiana del vetro RCR anche dietro al bancone, dove l'eccellenza si misura non solo in stile, ma anche in prestazioni, praticità e sostenibilità. Ogni anno, inoltre, RCR investe nell'innovazione chiedendo direttamente ai professionisti del settore: che cosa può davvero innovare il nostro mondo? È nato così, ad esempio, il primo Tiki Mug in vetro: una proposta che coniuga estetica esotica, funzionalità e sostenibilità, con la brillantezza unica del Luxion.
RCR Cristalleria Italiana, dalla musica ai social: raccontare è esistere
La comunicazione di RCR è ovunque: nei video, nelle canzoni scritte apposta, nelle campagne social. «Vogliamo raccontare la bellezza, la nostra azienda, i nostri valori» dice Lupi. «Lo scopo è far capire perché un bicchiere di qualità è importante». E di rilievo è la leva del Made in Italy: «Il prodotto italiano all'estero è sinonimo di qualità» asserisce Pierucci. Che poi ci guarda, sorride e conclude: «Alla fine, un bicchiere non è solo un oggetto. È quello che ci metti dentro. Non mi riferisco soltanto al drink ma a quello che ci sta dietro, l'idea, l'innovazione, la praticità e la resistenza. E ovviamente, la sua storia. È lì che si vede la differenza». Ed è in quel momento che capisci che il vetro, se raccontato bene, sa parlare. E quando parla, fa la differenza.
Danny Del Monaco: l'ambasciatore che ha fatto parlare il vetro
C'è un prima e un dopo. E nel mezzo, da quindici anni, c'è Danny Del Monaco. Pluricampione (già vincitore del premio di Italia a Tavola), fondatore nel 1979 del laboratorio Ancienne Pharmacie a Monte San Savino (Arezzo), specializzato in una ricca gamma di liquori e distillati originali, Del Monaco è anche titolare del Divò Cocktail Risto-Club (The Temple of Pleasure) in piazza San Francesco, nel cuore di Arezzo. È da qui che nasce la sua visione: concreta, artigianale, radicata nel territorio ma rivolta al mondo.

Danny Del Monaco
Lo ha voluto Roberto Pierucci, quindici anni fa, intuendone la visione e la capacità di parlare il linguaggio dei bartender. E da allora, Danny Del Monaco ha contribuito in modo determinante a far conoscere RCR nel mondo della mixology, accompagnando l'azienda in una fase di trasformazione cruciale: il passaggio dal vetro da tavola al vetro da bar. I primi anni sono stati di adattamento: linee già esistenti, come Opera o Melodia, scelte per affinità estetica e inserite nei locali speakeasy e retro-chic. «Funzionavano. Erano riconoscibili, avevano personalità. Ma non erano nate per quel contesto».
Poi è arrivata l'evoluzione vera. Negli ultimi dieci anni, RCR ha disegnato nuove linee, minimaliste, trasparenti, lisce. «Non erano mode, erano stagioni. Cambiava il drink, cambiava il vetro. E noi abbiamo risposto». Danny ha avuto un ruolo diretto in questa transizione: ha testato, suggerito, indicato esigenze reali dei bartender. Ogni evento, ogni fiera, ogni guest sono stati (e sono) un'occasione per dimostrare che quei bicchieri potevano vivere anche nel servizio, non solo nell'estetica. «Il mio compito era mostrarli in azione. Non solo nel mio locale, ma ovunque potessi portarli». Oggi il suo ruolo si è ampliato. Partecipa alla selezione degli eventi, suggerisce dove esserci, quando e come. E a proposito dei 50 Best Bars, dice: «Personalmente, sono anni che suggerisco di diventarne sponsor. Se Iba ti accredita tra i professionisti, i 50 Best ti mettono sotto i riflettori del mondo. Ed è lì che un brand come RCR deve stare».
Località Catarelli 53034 Colle di Val d'Elsa (Si)
Mar-Sab 10:30:13:00, 14:00-19:30