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Conpait, Musolino confermato presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

L’assemblea nazionale di Conpait ha riconfermato presidente Angelo Musolino, che in questa intervista parla dei risultati raggiunti e delle prospettive per la professione. Tra i temi centrali: formazione, inclusione, carenza di personale e la collaborazione rafforzata con Confartigianato

di Mauro Taino
Redattore
01 luglio 2025 | 13:12
Conpait, Musolino resta presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»
Conpait, Musolino resta presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

Conpait, Musolino confermato presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

L’assemblea nazionale di Conpait ha riconfermato presidente Angelo Musolino, che in questa intervista parla dei risultati raggiunti e delle prospettive per la professione. Tra i temi centrali: formazione, inclusione, carenza di personale e la collaborazione rafforzata con Confartigianato

di Mauro Taino
Redattore
01 luglio 2025 | 13:12
 

Si è svolta a Roma, presso l'Hotel Royal Santina, l'assemblea nazionale di Conpait - Confederazione Pasticceri Italiani, che ha visto la riconferma unanime di Angelo Musolino alla presidenza dell'associazione. Una decisione che riflette il riconoscimento da parte della base associativa per il lavoro svolto negli ultimi anni, durante i quali Conpait ha consolidato il proprio ruolo come organismo rappresentativo del settore pasticceria, sia in ambito nazionale che internazionale.

Conpait, il nuovo direttivo

Nel corso dell'incontro, Musolino ha illustrato i principali risultati raggiunti, tra cui spiccano l'espansione delle attività formative, il rafforzamento delle relazioni con le istituzioni e l'avvio di progetti mirati alla valorizzazione dell'artigianalità italiana nel comparto dolciario. Conpait si è distinta per il lavoro capillare svolto sul territorio e per il potenziamento dei percorsi formativi, ritenuti sempre più centrali per lo sviluppo delle competenze tecniche e gestionali dei professionisti.

Conpait, Musolino confermato presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

Angelo Musolino, riconfermato presidente di Conpait

Oltre alla conferma della presidenza, l'assemblea ha definito la composizione del nuovo direttivo nazionale, mantenendo una linea di continuità e valorizzazione delle competenze interne. Davide Destefano, Matteo Papagno, Massimo Chierico, Fabio Taverna, Peppe Leotta, Davide Lauria e Riccardo Magni affiancheranno Musolino nel lavoro del consiglio direttivo, insieme ai delegati regionaliPeppe Leotta assumerà il ruolo di vicepresidenteMatteo Papagno quello di segretario e Davide Destefano sarà il tesoriere dell'associazione. Inoltre, Musolino ha proposto la nomina di Massimo Chierico a Presidente onorario, figura da sempre punto di riferimento per la comunità pasticcera.

Musolino, Conpait punta su trasparenza, coerenze e responsabilità

Che bilancio fa del suo primo mandato?
Nel momento in cui ho assunto questo incarico, ci siamo trovati a dover ricostruire un equilibrio interno e riorganizzare la struttura territoriale dell’associazione, intervenendo in particolare sulle regioni che avevano risentito di alcune criticità pregresse. L’obiettivo è stato, sin dall’inizio, quello di proseguire il percorso dell’associazione con trasparenza, coerenza e senso di responsabilità, valorizzando la sua identità storica: parliamo, infatti, della prima realtà associativa nata in Italia dedicata ai pasticceri. Un patrimonio che non poteva essere disperso, ma anzi rilanciato, proprio a partire da una visione inclusiva e condivisa. La nostra associazione, infatti, non è un circuito chiuso o riservato solo all’élite professionale: è un punto di riferimento per tutti i pasticceri, dal maestro affermato fino al giovane artigiano che opera in contesti periferici e desidera crescere. Il nostro ruolo è proprio quello di accompagnare e sostenere questo percorso di crescita, offrendo strumenti, formazione e opportunità.

Come caratterizzerà il prossimo?
La nostra associazione continuerà a puntare su valori fondamentali come trasparenza, credibilità e condivisione. Crediamo fortemente nell’importanza dello stare insieme, del confronto tra colleghi e della crescita collettiva. Personalmente, non vedo senso nelle divisioni o distanze tra professionisti appartenenti a diverse associazioni: questo tipo di frammentazione è una delle difficoltà che ancora oggi incontriamo nel nostro settore. Un altro aspetto critico è la percezione distorta che alcuni giovani possono avere guardando ai pasticceri più affermati e mediaticamente esposti. Spesso si pensa di poter raggiungere quegli standard in tempi brevissimi, magari dopo aver visto un video sui social o una foto accattivante di un dolce ben impiattato. Tuttavia, ciò che non si vede è il lavoro quotidiano, silenzioso e costante che si cela dietro ogni creazione: l’artigiano vero è colui che lavora ogni giorno in laboratorio, con passione, fatica e competenza. I social network, se da una parte offrono visibilità e possibilità di ispirazione, dall’altra possono contribuire a oscurare il valore autentico del mestiere, dando l’illusione che tutto sia immediato e accessibile. È fondamentale, quindi, trasmettere ai giovani una visione realistica della professione, fatta di dedizione, studio e formazione continua.

Conpait, Musolino confermato presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

La professione del pasticcere è profondamente cambiata negli ultimi anni

Che rapporti imposterete con le altre associazioni?
Ci dovrebbe essere un’apertura maggiore da parte di tutti, nell’ottica di favorire una crescita professionale davvero inclusiva e a 360 gradi. È fondamentale che ogni professionista, a prescindere dal contesto in cui opera, abbia la possibilità concreta di accedere alla formazione e di conoscere le diverse espressioni della pasticceria. Anche noi, come associazione, organizziamo corsi professionali di alto livello, spesso avvalendoci di docenti provenienti da realtà e associazioni altamente specializzate. Tuttavia, ciò che vogliamo evitare è la creazione di gerarchie associative, che trasmettono l’idea sbagliata che esistano realtà di "Serie A" e altre di "Serie B”.

Musolino, una collaborazione strategica con Confartigianato

Uno snodo della sua presidenza è stata la collaborazione con Confartigianato: cosa ha portato?
Dal punto di vista istituzionale, abbiamo avviato una collaborazione strategica con Confartigianato, formalizzata attraverso un protocollo d’intesa. Questo ci consente di agire in sinergia, anche in contesti di grande rilevanza come il Sigep, dove Confartigianato ha preso parte al nostro spazio espositivo. La collaborazione ci permette inoltre di affrontare le vere necessità dei soci, che vanno ben oltre la partecipazione a concorsi o premi. Oggi i problemi che toccano da vicino l’artigiano sono di natura concreta e sistemica: contratti di lavoro, gestione dei dipendenti, difficoltà di ricambio generazionale. In questo senso, il nostro impegno è orientato anche alla formazione di nuove figure professionali, e alla possibilità di costruire alleanze operative con gli istituti alberghieri, che possano avvicinare i giovani al mestiere.

Conpait, Musolino confermato presidente: «Non esistono pasticceri di Serie A e B»

Uno dei temi più urgenti è la carenza di personale qualificato nella pasticceria

La carenza di personale è ancora una delle principali problematiche?
Sì, uno dei temi più urgenti, oggi, è la carenza di personale qualificato. Si tratta di una vera emergenza per il settore. Il nostro impegno è volto anche a cambiare la percezione del mestiere, evitando di proporlo come una professione esclusivamente faticosa o rinunciataria. La verità è che, oggi, grazie a nuovi strumenti e organizzazioni più efficienti, la pasticceria può essere affrontata con una qualità di vita molto migliore rispetto al passato. Parlo con cognizione di causa: ho più di cinquant’anni di esperienza in questo settore e ancora oggi ho entusiasmo, come se fossero i miei primi giorni in laboratorio. Quando c’è passione, ogni sfida diventa occasione. Per questo sensibilizziamo i nostri soci e imprenditori a semplificare il lavoro nei laboratori, puntando su ciò che è davvero remunerativo e abbandonando attività meno sostenibili. Oggi, fare tutto non è sempre la scelta migliore: serve una visione strategica, capace di coniugare qualità, sostenibilità e benessere lavorativo.

Musolino, la pasticceria sta cambiando

A cosa crede sia dovuta questa difficoltà nell’attrarre i giovani?
Oggi, molti giovani faticano ad accettare l’idea di lavorare nei laboratori di pasticceria durante il fine settimana. Tuttavia, rispetto a venti o trent’anni fa, la professione del pasticcere è profondamente cambiata: non è più il mestiere faticoso e sacrificante di un tempo. L’evoluzione tecnologica e organizzativa ha reso l’attività più accessibile e strutturata. Va anche sottolineato che la pasticceria è un mestiere creativo, in cui la manualità si fonde con l’arte. Ed è proprio questo l’aspetto che cerchiamo di comunicare ai giovani: non è solo un lavoro, è un’espressione di talento e passione. Ciononostante, sappiamo bene che non è semplice.

In che senso?
Le scuole alberghiere rappresentano il primo vivaio naturale per le professioni dell’artigianato dolciario, ma necessitano di continuo stimolo, supporto e connessioni con il mondo reale del lavoro. È anche per questo motivo che abbiamo rafforzato la collaborazione con Confartigianato, con l’obiettivo di comprendere meglio il quadro normativo e individuare le misure che possano realmente favorire la crescita dei pasticceri e dei gelatieri artigiani. Negli anni scorsi, i programmi televisivi hanno contribuito a creare un forte interesse verso la professione del pasticcere, alimentando la passione di molti ragazzi. Oggi, quell’entusiasmo sembra essersi affievolito. È quindi necessario rinnovare l’attrattività del mestiere, proponendo modelli professionali sostenibili, autentici e capaci di rispondere alle nuove sfide del settore.

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Come sta evolvendo la professione?
Oggi molti professionisti scelgono di specializzarsi in un ramo specifico della pasticceria, come ad esempio la colazione, la piccola pasticceria, la biscotteria. Si tratta di settori che meritano una rivalutazione, perché rappresentano opportunità concrete e strategiche per distinguersi sul mercato. La prima colazione, in particolare, può essere considerata il vero biglietto da visita di una pasticceria: un momento chiave per fidelizzare il cliente e trasmettere identità e qualità. A seguire, la produzione di mignon, monoporzioni o torte richiede una riflessione più attenta, legata soprattutto al contesto territoriale. È importante capire se, nel proprio bacino di riferimento, alcune tradizioni dolciarie sono ancora vive e sentite, e in quel caso conservarle con rispetto, ma anche attualizzarle, sia nelle forme che nelle ricette.

A cosa bisogna prestare attenzione oggi?
Un pasticcere moderno deve inoltre confrontarsi con nuove esigenze alimentari: ridotto apporto di zuccheri, assenza di glutine, attenzione agli allergeni e alle intolleranze. Si tratta di ambiti spesso sottovalutati, ma che richiedono una forte competenza tecnica e un aggiornamento costante. La cosiddetta "pasticceria salutistica" non è una moda passeggera, ma una reale evoluzione del settore, che premia chi investe in qualità, innovazione e consapevolezza nutrizionale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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