Il mondo del caffè specialty sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Dai monorigine rari alle tecniche di caffetteria da mixology, dai grandi brand internazionali alle torrefazioni artigianali, la filiera si evolve spinta da consumatori più consapevoli e format ibridi. In questo contesto, Host 2025, in programma dal 17 al 21 ottobre a Fiera Milano, si conferma come punto di riferimento globale, capace di anticipare e trasformare le tendenze emergenti in opportunità concrete di business.

Host 2025, spazio di dialogo e formazione per tutta la filiera del caffè
Sic - Salone Internazionale del Caffè: un hub globale per professionisti
Il Sic - Salone Internazionale del Caffè, cuore di Host 2025, riunisce torrefattori, produttori di macchine, baristi e distributori internazionali. Con oltre 1.900 espositori provenienti da 52 Paesi, offre una panoramica completa sulle evoluzioni del settore, permettendo a operatori e aziende di scoprire nuovi trend e tecniche di estrazione.

Francesca Cavallo, Head of Hospitality Exhibitions di Fiera Milano
Francesca Cavallo, Head of Hospitality Exhibitions di Fiera Milano, commenta: «La nuova configurazione espositiva di Host 2025 è stata pensata per stimolare un dialogo sempre più stretto tra mondi diversi. L’esempio più evidente è quello del caffè e della pasticceria: la collocazione del SIC nei padiglioni biplanari 8-12 e 16-20, con collegamento diretto al padiglione 18 dedicato a Gelato-Pastry, rende il percorso di visita fluido e intuitivo, ma soprattutto stimola un’interazione naturale tra professionisti. Dai baristi ai pasticceri, dai torrefattori ai gelatieri, questa vicinanza fisica genera un nuovo linguaggio comune, fatto di contaminazioni tra prodotti, format e know-how. Pensiamo a come il caffè stia diventando protagonista nella pasticceria e nella gelateria gourmet, o come la creatività del pastry entri nei format della caffetteria contemporanea».
Contaminazioni tra caffetteria, pasticceria e gelato
Oggi offrire un format integrato di caffetteria, pasticceria e gelato non è più un’opzione, ma una leva strategica. Come sottolinea Francesca Cavallo:«Offrire un’esperienza completa significa massimizzare il potenziale del locale: estendere le fasce orarie, fidelizzare target diversi e proporre esperienze sensoriali più ricche. È anche una risposta concreta alle sfide economiche attuali: chi sa offrire qualità e varietà con coerenza si distingue e costruisce una clientela solida. HostMilano osserva da vicino queste evoluzioni e lavora per favorirle, offrendo spazi espositivi che riflettano la complessità dei format crossover. Grazie al lavoro dei nostri Host Ambassador, intercettiamo i trend internazionali e li traduciamo in ispirazione concreta per gli operatori del settore».
Esempi concreti di format crossover
Host 2025 ospita format esperienziali che uniscono settori diversi. Un esempio emblematico è sCIOCk - Cioccolato in Movimento, ideato dal maestro cioccolatiere Davide Comaschi: «sCIOCk va oltre la semplice esposizione di prodotti: in un’unica arena si incontreranno cioccolatieri, pasticceri, gelatieri, chef, bartender e torrefattori, dimostrando come il cioccolato possa diventare un linguaggio comune e trasversale, capace di contaminare cucina gourmet, mixology e caffetteria. Il risultato è una celebrazione del gusto e della creatività che valorizza artigianalità e qualità, aprendo nuove strade di sperimentazione e opportunità di business. Host diventa così il luogo in cui questi mondi dialogano concretamente, trasformando ogni settore in terreno fertile per collaborazioni inedite».

Il caffè come ingrediente creativo nella pasticceria e nella gelateria gourmet
Opportunità per le Pmi italiane
La fiera rappresenta una vetrina internazionale per le Piccole e Medie Imprese (Pmi) italiane, creando contatti diretti con buyer, distributori e operatori esteri. Francesca Cavallo tieni a chiarire come: «Host mette in relazione grandi player globali e piccole realtà artigianali, favorendo non solo lo scambio commerciale, ma anche culturale e professionale. Il rinnovato MIPPP - Milano Pane Pizza Pasta - valorizza l’Arte Bianca italiana e offre alle PMI un palcoscenico internazionale, permettendo loro di presentarsi come protagoniste di un comparto in evoluzione e attento a qualità e sostenibilità. Host consente alle imprese italiane di trasformare la qualità e l’identità del Made in Italy in un vantaggio competitivo sui mercati globali».
Mercato delle macchine per caffè e produzione di torrefatto in Italia: numeri e trend globali
Secondo i dati di ANIMA Confindustria (2023), il settore delle macchine per caffè espresso professionali e semi-professionali vale circa 550 milioni di euro (+0,9% sul 2022), con le esportazioni a rappresentare oltre il 75% del fatturato, pari a 415 milioni di euro (+2,5%).
A livello globale, Mordor Intelligence stima che il mercato delle macchine per caffè raggiungerà 19 miliardi di dollari nel 2025, superando i 25 miliardi entro il 2030 (CAGR +6%). In Europa, i mercati principali sono Germania, Regno Unito, Francia e Italia, con quest’ultima in crescita più rapida (+6% CAGR 2024-2029).
Italia leader nella produzione di caffè torrefatto
L’Italia si conferma il principale torrefattore dell’Unione Europea, con oltre 556.500 tonnellate di caffè tostato, pari al 25% della produzione europea totale (Eurostat). Secondo Mediobanca, il mercato globale del caffè torrefatto vale circa 120 miliardi di dollari e continuerà a crescere nei prossimi anni.

Roberto Nocera, direttore generale de La San Marco e presidente di Ucimac
Roberto Nocera, direttore generale de La San Marco e presidente di Ucimac (l’associazione dei Costruttori Macchine e Attrezzature per Caffè) , spiega:«L’Italia è universalmente riconosciuta come la culla dell’espresso, simbolo del nostro patrimonio culturale e industriale, frutto di una tradizione secolare. Le aziende italiane produttrici di macchine per caffè registrano da anni un costante incremento di fatturato soprattutto all’estero. L’espresso e le macchine italiane che lo preparano sono diventati un vero e proprio simbolo. Non parliamo delle superautomatiche, ma delle macchine che producono autentico espresso, con la tipica miscela bifasica di liquido e crema: un prodotto che da icona nazionale si sta trasformando in fenomeno globale».
La forza dell’Italia nel comparto delle macchine da caffè
Secondo Nocera, il successo globale delle macchine italiane per espresso è paragonabile a quello della pizza: «Così come il piatto italiano per eccellenza, anche l’espresso italiano si è imposto come elemento distintivo della nostra cultura gastronomica nel mondo. Ne è prova anche il crescente successo dei campionati internazionali dell’espresso, che attirano baristi e professionisti da Stati Uniti, Asia e tanti altri Paesi. Un ulteriore motivo di orgoglio è che in queste competizioni si utilizzano esclusivamente macchine italiane, dimostrando la fiducia che baristi di tutto il mondo ripongono nelle nostre tecnologie, veri ambasciatori di un prodotto iconico».

Macchine da caffè : innovazione, design e sostenibilità in primo piano
Ucimac, sottolinea Nocera, svolge un ruolo fondamentale:«Rappresentiamo le principali aziende produttrici di macchine da caffè professionali e domestiche, tutelando e valorizzando uno straordinario patrimonio che tutto il mondo ci riconosce. Il nostro impegno si articola su più fronti: sosteniamo l’eccellenza del Made in Italy promuovendo soluzioni che migliorano la qualità dell’estrazione del caffè, l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Non a caso, Ucimac ha promosso la stesura della norma 5730 sui consumi energetici delle macchine: le aziende del gruppo hanno avviato sperimentazioni per garantire un utilizzo razionale dell’energia, permettendo ai baristi di esprimere le proprie abilità senza sprechi e con un occhio attento all’ambiente».
Sostenibilità e economia circolare nelle macchine da caffè
Ridurre i consumi energetici ha un doppio beneficio: «Ottimizzare le prestazioni significa anche contribuire concretamente alla diminuzione delle emissioni e a un minor impatto ambientale. I produttori italiani non si limitano a garantire prestazioni e precisione, ma si impegnano anche sul fronte della sostenibilità e dell’economia circolare: materiali come alluminio, acciaio e rame, preziosi e riciclabili quasi al 100%, vengono raccolti attraverso consorzi come Ecoped e reinseriti nel processo produttivo. In questo modo, una macchina che termina la sua vita contribuisce a generare nuove risorse».
Il design è altrettanto rilevante: «Quando estetica e tecnologia si incontrano, l’espresso diventa più di una semplice bevanda: diventa un’esperienza completa. Degustare un caffè significa assaporare un prodotto di qualità, sapendo che dietro c’è un percorso produttivo rispettoso dell’ambiente e delle persone lungo la filiera».
Personalizzazione del caffè e formazione dei baristi
La tecnologia avanzata permette di modulare temperatura e pressione in tempo reale, adattando il caffè ai gusti dei clienti. Nocera chiarisce: «Naturalmente, la tecnologia da sola non basta: serve formazione. Il barista deve conoscere il prodotto, interpretare le preferenze del cliente e saper sfruttare al meglio le potenzialità delle macchine da caffè. In questa sinergia tra uomo e tecnologia, l’espresso italiano continua a distinguersi e a conquistare il mondo».
Host Milano e la promozione della filiera del caffè
Eventi come Host Milano offrono visibilità e networking: «Host non è solo esposizione, ma un vero ecosistema che coinvolge produttori di macchine, torrefattori, baristi e formatori. Qui le idee nascono dal confronto diretto: spesso un suggerimento diventa spunto per sviluppare nuove soluzioni. Questa dimensione di incontro fisico è essenziale, perché i progetti migliori nascono dall’interazione tra persone, non da riunioni online».

Networking e business: il cuore pulsante di Host Milano tra stand e incontri
L’Istituto Espresso Italiano integra la formazione: «Promuovendo corsi e campionati, permette al settore di crescere. Il barista è l’ultimo “tedoforo” di una filiera lunghissima: dalla pianta al cliente finale. Solo con la conoscenza del prodotto il caffè mantiene il suo valore».
Il ritorno a Milano del World Barista Championship
Tra i momenti di punta, il ritorno in Italia di una delle competizioni più prestigiose del settore: il World Barista Championship, organizzato da World Coffee Events, che celebrerà le finali proprio a Host 2025. Un evento che attira i migliori baristas da oltre 50 Paesi e rappresenta un’occasione unica per vedere in azione le tecniche più innovative di estrazione, preparazione e servizio. Un segnale forte che conferma il ruolo di SIC e di Host Milano come hub mondiale della cultura del caffè. Espresso, filtro, cold brew, specialty, vending e capsule: nessun altro evento internazionale offre una panoramica così estesa e integrata, con la presenza di tutti i top player italiani e internazionali.
Debutta Host Talks - Beyond the Cup
Tra le novità spicca Host Talks - Beyond the Cup, il nuovo progetto curato da M25 Consulting in collaborazione con Host Milano. Più che un ciclo di talk, sarà un osservatorio permanente sul futuro del caffè. “Andare oltre la tazzina” significa esplorare il caffè come sistema integrato che connette agricoltura, macchinari, design, educazione e sostenibilità. La sostenibilità sarà centrale anche come adattamento climatico e culturale: il caffè, tra le colture più esposte al cambiamento climatico, richiede innovazione e sperimentazione di nuove coltivazioni. Importante anche il tema dell’educazione: Beyond the Cup darà spazio a scuole, ITS e università per formare i professionisti del futuro e accrescere la consapevolezza dei consumatori, sempre più attenti a qualità, tracciabilità e narrazione.
Il caffè creativo e la nuova esperienza sensoriale nel fuori casa
Oggi il caffè nel fuoricasa si reinventa tra signature drink, latte art, miscele gourmet e presentazioni scenografiche. Topping inediti, aromi infusi e format ibridi trasformano l’espresso in protagonista di ritualità contemporanee, stimolando curiosità e fidelizzazione dei clienti.
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Luigi Morello, Ceo di M25 Consulting
Come sottolinea Luigi Morello, Ceo di M25 Consulting «Negli ultimi anni il caffè ha acquisito una centralità crescente, ma in Italia il percorso verso una vera cultura dell’esperienza sensoriale è ancora lento. Molti baristi si trovano a fronteggiare la difficoltà di coinvolgere il cliente in un racconto più profondo della bevanda, mentre il consumatore spesso non ha né il tempo né la formazione per apprezzarne le caratteristiche più sottili».
L’esperienza sensoriale come chiave di fidelizzazione
L’esperienza sensoriale diventa un elemento fondamentale per distinguersi. Morello aggiunge: «Basti pensare al dibattito sul prezzo del caffè: la bevanda viene percepita ancora come una commodity, e spesso il cliente pretende lo stesso prezzo indipendentemente dal locale, dal servizio o dalla qualità offerta. Tuttavia, cresce una fascia di consumatori curiosi, interessati a riconoscere i sentori in tazza e a vivere un’esperienza sensoriale completa che includa aroma, crema, colore e persino il racconto che il barista può offrire. Questo è il cuore della fidelizzazione: far percepire al cliente che dietro a una semplice tazzina c’è una storia, una tecnica e una scelta di qualità».

I baristi protagonisti delle competizioni internazionali a Host Milano
Il ruolo della formazione del barista nella coffee experience
La formazione del barista è cruciale per trasformare il caffè in un’esperienza immersiva. Morello spiega: «Il barista non è più solo colui che serve una tazzina. Deve diventare un vero e proprio coffee specialist, capace non solo di preparare la bevanda al meglio, ma anche di raccontarla al cliente, stimolare la sua curiosità e guidarlo nella scoperta di aromi e miscele. In questo senso, la formazione tecnica e comunicativa diventa fondamentale: un barista informato e preparato può trasformare pochi secondi al banco in un’esperienza sensoriale memorabile».
Dal design del locale all’esperienza immersiva
Il contesto del consumo influenza fortemente la percezione del caffè. Morello chiarisce: «Il design del locale, il posizionamento della macchina, i profumi e i suoni contribuiscono a creare un’esperienza multisensoriale. Spesso il cliente consuma il caffè di fretta, ma anche in pochi secondi un barista preparato può incuriosire e coinvolgere, raccontando la storia della bevanda, spiegando l’origine della miscela o i sentori che si percepiranno in tazza. Quando il caffè è servito con crema perfetta, colore invitante e accompagnato da un piccolo racconto calibrato, il valore del prodotto emerge in modo evidente».
La fiera Host come piattaforma per la cultura del caffè
Host si pone come punto di riferimento per la cultura della coffee experience. Morello afferma: «Nel palinsesto della fiera vogliamo coinvolgere tutta la filiera: produttori, distributori, baristi e consumatori. Non si tratta solo di mostrare tecnologie o metodi di estrazione, ma di creare percorsi formativi, raccontare storie, approfondire la conoscenza delle miscele e offrire esperienze sensoriali che valorizzino il lavoro dei professionisti. L’obiettivo è dare al caffè il ruolo che merita, mostrando il valore economico e culturale che può generare, trasformando la semplice tazzina in un’esperienza completa».

Dal latte art ai signature drink: il caffè diventa esperienza sensoriale
Trasformare il caffè in business e professionalità
Il ruolo del barista evolve verso quello di imprenditore e manager. Morello conclude: «Oggi un barista che investe nella propria formazione e professionalità può creare format di successo, diventare gestore o proprietario di locali e sviluppare nuove idee imprenditoriali. La sfida è superare la visione tradizionale del barista come semplice servitore di tazzine e riconoscere il valore strategico della sua figura. Con formazione, passione e capacità di comunicare, è possibile trasformare ogni espresso in una storia e ogni locale in un’esperienza sensoriale che fidelizza e genera valore economico».
L’innovazione è sempre un passo avanti con Smart Label
Oltre ai campionati, il palinsesto di Host 2025 offrirà workshop, dimostrazioni e incontri con esperti internazionali. Di particolare rilievo la settima edizione di Smart Label - Host Innovation Award, il riconoscimento promosso da Fiera Milano e Host Milano in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Il premio è riservato alle aziende iscritte a Host 2025 e prevede tre categorie: Smart Label per il contenuto innovativo distintivo; Innovation Smart Label per le innovazioni che superano le tendenze consolidate; Green Smart Label per le caratteristiche di ecosostenibilità. Un successo crescente: nelle sei edizioni precedenti sono state presentate 950 candidature da tutto il mondo, con oltre 280 prodotti premiati.
Intelligenza artificiale e gestione dei piccoli locali
Secondo Matteo Ingaramo di Poli.design, le tecnologie emergenti stanno trasformando il ruolo delle macchine da caffè e la gestione dei locali: «Le intelligenze artificiali non migliorano soltanto le prestazioni della macchina in sé, non fanno cioè un “caffè migliore” da sole, ma ottimizzano l’intera catena di attività che ruota attorno alla gestione di piccoli esercizi o realtà artigianali. Integrano la supply chain, la gestione dei fornitori, il controllo remoto per pulizia e manutenzione, fino alla programmazione completa delle attività. In questo modo chi utilizza le macchine, anche senza tempo o formazione approfondita, può sfruttarne appieno le potenzialità».

Matteo Ingaramo di Poli.design
L’AI diventa quindi un supporto concreto per le attività di dimensioni ridotte, semplificando gestione e produzione e riducendo il rischio di errori, sprechi e tempi morti.
Multifunzionalità e sostenibilità: le nuove frontiere delle macchine da caffè
Ingaramo spiega come i produttori stiano adattando le macchine a scenari inediti: «Oggi vediamo macchine multifunzionali, capaci di passare dal caffè alle tisane, ampliando l’offerta per i piccoli locali. Parallelamente cresce la ricerca di nuovi materiali che migliorino l’efficienza dei macchinari e la sostenibilità energetica. Il gestore deve bilanciare fattori come l’efficienza della macchina, la qualità percepita del servizio e la presentazione, dalla scelta della stoviglia fino alla rapidità del servizio». Innovazioni come le caldaie a induzione magnetica permettono di mantenere la temperatura ideale anche nei tempi morti, ottimizzando l’uso nei ristoranti H24 o nei locali stagionali: «Queste soluzioni non riscrivono la macchina, ma la ripensano in funzione di nuovi scenari: rendono la preparazione più efficiente, sostenibile e versatile, anche quando l’uso non è continuativo. L’AI aiuta a ridurre gli errori e a garantire una qualità costante, ottimizzando il rapporto uomo-macchina, non solo nell’esecuzione dei comandi, ma nella comprensione reciproca tra tecnologia e abilità dell’operatore».
Perché Smart Label è un punto di riferimento per il comparto Horeca
Smart Label a Host 2025 rappresenta un termometro del settore: i progetti candidati e premiati raccontano l’evoluzione del design industriale, delle tecnologie digitali e della green economy applicata alla ristorazione e all’ospitalità. «Questa visione coraggiosa dei produttori dimostra che non si limitano a ottimizzare le tecnologie esistenti, ma ripensano le modalità d’uso della macchina stessa, anticipando le esigenze dei consumatori e dei professionisti del foodservice», conclude Ingaramo.