Riscoprire le dolcezze regionali: la chiave per differenziarsi

Il legame tra pasticceria e territorio è fondamentale per promuovere le specialità dolciarie regionali, per attrarre i viaggiatori in cerca di esperienze autentiche e per valorizzare il mercato locale

03 giugno 2023 | 08:30
di Angelo Musolino

Il futuro della pasticceria è regionale? Noi pensiamo di sì, perché è il momento di guardare alla tradizione regionale. E puntare alla valorizzazione del patrimonio gastronomico locale. Il repertorio di dolci nelle grandi vetrine delle città è pressoché identico ma, forse, di tradizionale italiano ha poco. O potrebbe avere di più.

Molte delle nuove pasticcerie che puntano sulla qualità e che, quindi, si stanno impegnando nella selezione delle materie prime e nell’innovazione delle tecniche, sembrano decisamente applicare poco la lezione al nostro patrimonio gastronomico. Per differenziarsi dalle pasticcerie vecchia scuola e non omologarsi, si rischia oggi un nuovo appiattimento.

L'importanza dei dolci locali nel turismo enogastronomico

Cosa bisogna fare allora? Con tutti i maestri Conpait siamo impegnati sul campo, soprattutto negli incontri pubblici, per rafforzare l'idea regionale. Il bunet piemontense, la sbrisolona lombarda, la zuppa inglese e il castagnaccio? Sono dolci meno sofisticati, forse meno scenografici e considerati casalinghi, ma purtroppo esclusi dal lavoro dei giovani pasticcieri e dal passaggio generazionale.

Se, invece, torniamo anche all'esposizione dei dolci tradizionali, si potrebbe rigenerare l'intero comparto. Quando si viaggia, si vuole mangiare qualcosa di tipico, conoscere un sapore nuovo, provare qualcosa che non si è mai provato prima. E invece ci si ritrova ad addentare il solito croissant, pur buono che sia, che si sarebbe potuto mangiare ovunque. Invertiamo la tendenza, torniamo a puntare sulle tipiche dolcezze locali così da incrementare ulteriormente il mercato locale che poi è mercato italiano.

Pensiamo ai turisti come cittadini e non come semplici passanti di quella unica giornata. Una pubblicità di ritorno che non deve per forza guardare alla Francia come schema preimpostato. A Napoli babà e sfogliatelle sono ovunque: ecco questa è la strada da seguire. Le eccellenze regionali ed un futuro che non può non considerare le meraviglie dei singoli territori.

Scopri gli altri articoli della rivista sfogliando il nuovo numero di Italia a Tavola | clicca qui

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024