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Donne, vino e ristorazione. Il segreto di Ada Riolfi ed Elisa Ferrarini

Ada Riolfi ed Elisa Ferrarini sono state scelte dalla Cantina Negrar per gestire l'Osteria Domìni Veneti di Cavaion sul Garda. Un luogo in cui le donne si sentano accolte e libere di esprimersi

di Giuseppe Casagrande
 
23 marzo 2021 | 09:58

Donne, vino e ristorazione. Il segreto di Ada Riolfi ed Elisa Ferrarini

Ada Riolfi ed Elisa Ferrarini sono state scelte dalla Cantina Negrar per gestire l'Osteria Domìni Veneti di Cavaion sul Garda. Un luogo in cui le donne si sentano accolte e libere di esprimersi

di Giuseppe Casagrande
23 marzo 2021 | 09:58
 

Le donne si confermano protagoniste nel mondo del vino. Condivisione e unità d'intenti il loro segreto. Lo sostiene Elisa Ferrarini, giovane ristoratrice della Valpolicella anche se, aggiunge, ancor oggi è difficile per le donne disquisire di vino in molti ambienti senza suscitare pregiudizi.

Per questo, nella sua nuova avventura enogastronomica - la gestione dell'Osteria Domìni Veneti che Cantina Valpolicella Negrar ha riaperto da pochi mesi a Cavaion Veronese (Vr), lungo la strada del Bardolino - ha messo al centro del suo operato l'apertura di un dialogo con le donne, affinché queste si sentano accolte e libere di esprimere le loro opinioni sugli assaggi fatti o sull'abbinamento migliore con una pietanza anche con la freschezza e la leggerezza d'animo che contraddistingue l'essere femminile.

Elisa Ferrarini e Ada Riolfi Donne, vino e ristorazione Il segreto delle ristoratrici veronesi

Elisa Ferrarini e Ada Riolfi


Osteria di campagna
Ad affiancarla nell'intento e nella gestione dell'osteria di campagna della cantina cooperativa negrarese c'è la madre, Ada Riolfi, figura istituzionale nel mondo del vino della Valpolicella e non solo, che 25 anni orsono, prima tra tutti, insieme al marito Roberto Ferrarini, enologo e luminare negli studi sul vino italiano, mancato nel 2014, volle fortissimamente aprire un locale che raccogliesse tutti i vini della Valpolicella. Da qui il nome del proprio ristorante: l'Enoteca della Valpolicella a Fumane.

Parità di genere ancora lontana nel mondo della ristorazione
La parità di genere è ancora lontana anche nel settore della ristorazione, lo si vede anche da piccole cose, come il fatto che Elisa si senta più a suo agio nell'ambiente di lavoro chiamare Ada e non "mamma" sua madre, per fugare commenti di nepotismo e, nel contempo, assicurare a lei l'autorevolezza che merita. «Oggigiorno mi sento comunque più tutelata da questo punto di vista, perché qualcosa sta cambiando nelle nuove generazioni, certe battute non sono più fatte né accettate». Dall'alto della sua esperienza, Ada Riolfi consiglia alle giovani donne che volessero scegliere un lavoro nella ristorazione di affidarsi al sentimento, più che seguire la tendenza del momento, per esprimere al meglio se stesse.

Gestione al femminile per la Cantina Valpolicella Negrar
Le donne fanno la differenza anche per Cantina Valpolicella Negrar che ha scelto una gestione al femminile. Condivisione e unitarietà d'intenti nel valorizzare il territorio sono, infatti, valori praticati da entrambi i partner, insieme alla ricerca di qualità e competenza, quest'ultima sempre forgiata dalla formazione: dalla cantina attraverso il lavoro quotidiano svolto in sinergia con le 244 famiglie di soci, che coltivano oltre 700 ettari di vigneto in prevalenza nella fascia collinare della Valpolicella Classica.

Elisa Ferrarini ha respirato fin dalla nascita l'aria della cucina e formato naso e palato con studi in enologia, portando nella gestione dell'Osteria Domìni Veneti la sua visione, attenta alla comunicazione social, pragmatica e sensibile alla cura del dettaglio. Nelle proposte culinarie, sia Ada che Elisa nell'osteria si sentono più libere di esprimersi, grazie alla proposta vinicola della cantina allargata alle selezioni regionali veronesi. Entrambe sono felici quando vedono che l'ospite fa proprio quel particolare accostamento vino/cibo proposto, anche non convenzionale, come certi vini rossi con il pesce, e si sente partecipe del sentimento di condivisione di una cucina "cucinata", non semplicemente composta da elementi ma fatta con lentezza, cibi semplici, schietti e genuini, dove ad emergere è il gusto e il legame con la stagione. In alto i calici.

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