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«Un errore la cassa in deroga» Boeri: alle aziende serve ben altro

Mentre i soldi per imprese e lavoratori ancora stentano ad arrivare, l'ex presidente dell’Inps ammette le difficoltà e dice: «Servirebbe una cassa integrazione ordinaria accelerata» . Intanto fa già discutere il Reddito di emergenza che il Governo introdurrà nel decreto di maggio per aiutare chi non ha un lavoro regolare.

 
07 maggio 2020 | 10:17

«Un errore la cassa in deroga» Boeri: alle aziende serve ben altro

Mentre i soldi per imprese e lavoratori ancora stentano ad arrivare, l'ex presidente dell’Inps ammette le difficoltà e dice: «Servirebbe una cassa integrazione ordinaria accelerata» . Intanto fa già discutere il Reddito di emergenza che il Governo introdurrà nel decreto di maggio per aiutare chi non ha un lavoro regolare.

07 maggio 2020 | 10:17
 

Sulla cassa integrazione per l'emergenza coronavirus «è davvero grave il fatto che si sia deciso di procedere con tre strumenti diversi, tra cui la cassa in deroga, che richiede un passaggio anche dalle regioni e che sta mettendo moltissime piccole imprese in grandissima difficoltà, perché ancora i volumi di cassa integrazione erogati sono minimi». Lo ha detto, ai microfoni del Gr1, l'ex presidente dell'Inps Tito Boeri.

Tito Boeri - Aziende in crisi, Boeri (Inps):  «Un errore la cassa in deroga»

Tito Boeri

«Le piccole imprese non hanno la liquidità per anticipare queste somme ai dipendenti. Bisognava procedere con un solo strumento, si è ancora in tempo per correggere la rotta», prosegue Boeri, secondo cui serve «la cassa ordinaria con procedure accelerate». Per Boeri, infine, ridurre l'orario di lavoro a parità di salario comporta «un aumento dei costi per le imprese elevatissimo. Il vero problema è quello di evitare la chiusura di molte imprese, che avranno un fortissimo calo dei profitti, della redditività», conclude l'economista.

Intanto nel Decreto di maggio arriverà anche il Reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà. Sarà destinato ai disoccupati, a chi non ha un reddito e a chi non ha un lavoro regolare. La domanda dovrà essere presentata entro luglio, con un contributo previsto da 400 euro fino ad arrivare ad 800 in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Si tratta di un altro strumento che il Governo metterà in campo per fare fronte alla crisi, ma che sta già facendo discutere, sia per la platea al quale è indirizzato, sia per le procedure di ottenimento: l’Esecutivo dovrà innanzitutto trovare le coperture e snellire le pratiche per evitare un’altra impasse, dopo i presiti alle aziende e la cassa integrazione per i lavoratori che, dopo gli annunci, hanno trovato sul campo solo difficoltà. Un intervento che crea peraltro nuove divisioni nella maggiorqanza, dove Italia Viva non ne vuole sapere.

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