Paolo Porfidio, ha trent'anni è un enologo e sommelier e l'anno scorso ha vinto la sua categoria nel sondaggio di Italia a Tavola "Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza". Lui stesso quest'anno si è rimesso in gioco ed è ancora tra i candidati della 13ª edizione iniziata da quasi due settimane e ormai entrata nel vivo (CLICCA QUI PER VOTARE).
Paolo Porfidio
Il sondaggio, un utile momento di confronto«È stato sicuramente un momento utile di confronto e anche di
divertimento, fra professionisti per dare voce al nostro settore», ha commentato lui pensando al sondaggio. Poi, uno sguardo all'edizione di quest'anni: «Il 2020 - sottolinea - è stato molto
complicato, sarà abbastanza difficile individuare e valutare un vero e proprio personaggio del settore visto le grandi difficoltà che abbiamo incontrato, causa covid.
Comunque vale la pena insistere, far sentire la nostra
voce, la presenza e la voglia di rialzarci anche con questo nuovo confronto fra addetti al mondo della ristorazione. Insomma, non
fermarsi, continuare perché si tratta di un momento giocoso, avendolo - io - pure vinto».
Nelle difficoltà, obbligatorio rialzarsiUn giudizio sull'anno che chiude e le prospettive
future? «Da dimenticare - risponde - non semplice ma non da cancellare del tutto. Nelle situazioni di
difficoltà si vede chi è capace di reagire e
rialzarsi. Dobbiamo prendere il meglio da questa terribile esperienza. Sicuramente da dimenticare la gestione da parte delle
autorità nazionali e locali, della partita dei ristori e degli aiuti al nostro comparto così duramente colpito».
Infine, uno sguardo al futuro. «Dobbiamo stare in campo, rimettere insieme i pezzi, perchè sarà l'anno della
rinascita. Se lavoreremo con professionalità non mancheranno le soddisfazioni. Ne sono certo». E, visto (purtroppo) che è di moda parlare di colori, Porfidio dipinge di «grigio-nero il 2020, mentre il 2021 sarà sicuramente
verde, all'insegna della speranza».