Durante l'appuntamento della serie "Let's talk about food & science” di Barilla Group, svoltosi a Milano, si è parlato dell'alimentazione sana dello sportivo e dei miti da sfatare. Si è trattato di un incontro di approfondimento scientifico-nutrizionale sul ruolo della pasta nell'alimentazione degli sportivi. Durante l'evento è stato presentato uno studio dell'Università di Milano che ha fotografato l'alimentazione dei giovani sportivi in Italia. I dati rilevano che un italiano su quattro ha aumentato il tempo dedicato allo sport, uno su tre si è messo a dieta, spesso facendo scelte alimentari non adeguate, come ridurre il consumo di pasta e carboidrati. È un forte pregiudizio verso l'introduzione di carboidrati in generale, ritenuti spesso (erroneamente) responsabili di peggioramenti nella composizione corporea.

Pasta e sport: i benefici confermati da uno studio italiano
Chi fa sport tende a sottovalutare il valore della pasta
«Nell'immaginario collettivo, un piatto di pasta viene ancora visto come un "carico di zuccheri" che finisce dritto in grasso - spiega Elisabetta Bernardi, nutrizionista dell'Università di Bari e divulgatrice scientifica - ma si dimentica che 100 g di pasta cotta apportano solo 175 kcal, meno di tanti contorni light conditi generosamente». Lo studio, pubblicato sull'International Journal of Food Sciences and Nutrition, ha sottoposto alcuni partecipanti ad un'alimentazione mediterranea con almeno cinque porzioni di pasta alla settimana, dimostrando che questo modello risultava migliore per effetto su forza muscolare e massa grassa se paragonato ad uno con quantità inferiori di carboidrati e pasta.
Occorre quindi seguire una dieta corretta, equilibrata, come quella mediterranea. Secondo Patrizia Riso, professore ordinario di Nutrizione umana dell'Università degli Studi di Milano, «abbiamo verificato che anche chi fa sport abitualmente, come gli studenti in Scienze motorie, tende a sottovalutare il valore degli alimenti fonte di carboidrati in generale e della pasta in particolare, come carburante per la performance». E conclude: «Il consumo regolare di alimenti, fonte di carboidrati complessi come la pasta, se ben bilanciato e parte di un modello mediterraneo naturalmente ricco di prodotti di origine vegetale, non ostacola il raggiungimento degli obiettivi sportivi. Al contrario, può contribuire a migliorare lo stato di nutrizione, la performance e il benessere».
Filippo Magnini: «La pasta è versatile, completa e adatta a tutti»
Michelangelo Giampietro, specialista in medicina dello sport e scienza dell'alimentazione sottolinea: «Le indicazioni per la popolazione generale valgono anche per la quasi totalità degli sportivi amatoriali e cioè un apporto giornaliero di carboidrati ben superiore a due grammi per chilo di peso corporeo desiderabile, preferibilmente complessi (come quelli della pasta), e ben distribuiti durante la giornata». Nel caso degli sportivi d'élite, questi valori crescono in proporzione alla durata e all'intensità dello sforzo muscolare. A questo proposito Filippo Magnini, due volte campione del mondo nei 100 metri stile libero ha raccontato come la dieta degli sportivi sia cambiata, rispetto a quando gareggiava trent'anni fa. «Non avevo un nutrizionista che mi seguiva, c'era solo mia mamma che cucinava e prima degli allenamenti a volte mi preparava una grande bistecca, pensando fosse l'alimentazione perfetta». Il campione ricorda anche un periodo in cui, tra gli atleti, si era diffusa la moda della dieta a zona, a basso contenuto di carboidrati.

Filippo Magnini insieme alla moglie Giorgia Palmas
«All'inizio sembrava funzionare, ma dopo un po' ci siamo accorti che le analisi erano completamente sballate. Mi sentivo stanco, rendevo meno in allenamento e facevo molta più fatica il giorno dopo. In vasca la pasta non era solo il “segreto” di noi italiani. Ricordo che i giapponesi portavano il fornellino in piscina per cuocersi la pasta in bianco tra una gara e l'altra». Oggi, da papà e coach, Magnini dà valore anche alla dimensione psicologica e conviviale del cibo. «Il pasto è un momento per ricaricare anche la mente, un gesto che deve dare piacere. A casa cucino spesso con mia figlia, che adora la pasta al pesto. È un modo per stare insieme, parlare, ridere, creare un momento di famiglia». E conclude con un consiglio semplice ai suoi atleti: «Via i telefoni e la tv durante i pasti. La pasta è versatile, completa e adatta a tutti: basta abbinarla a verdure, legumi o anche a un semplice filo d'olio e parmigiano per avere un pasto sano, equilibrato e che fa bene… allo sport e alla vita».