Non sono poche le persone che utilizzano l’aspirina a scopo di prevenire l’infarto, assumendone una al giorno, senza alcuna necessità. Ma si tratta di una pratica corretta? Di questo ha parlato Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University in un intervento su Humanitasalute, che vi riportiamo di seguito.
L'aspirina non serve a prevenire l'infarto
“Prima di tutto è necessario fare una premessa. L’aspirina è un appurato strumento di
prevenzione cardiovascolare in quanto riduce l’aggregabilità delle piastrine, riduce il rischio di trombi e può aiutare a prevenire le trombosi vascolari. Ciò non significa che, in assenza di qualunque malattia, sia consigliabile assumerla in prevenzione primaria. L’aspirina, infatti, non è priva di effetti collaterali, che possono manifestarsi a livello dello stomaco, con acidità, emorragie in caso di rottura di capillari, sanguinamenti gastrici o epistassi.
Molto meglio tenere sotto controllo i livelli di colesterolo, smettere di fumare, modificare il proprio stile di vita verso scelte più sane, sia in alimentazione, sia per quanto riguarda l’attività fisica.
Diversa è invece la situazione per coloro che hanno già avuto
un problema di tipo cardiovascolare, magari dopo un evento ischemico, un infarto, un ictus o ancora una rivascolarizzazione, e utilizzano l’aspirina in prevenzione secondaria: qui diventa molto importante, perché aiuta a prevenire le recidive e a gestire tutte le altre terapie che si utilizzano in ambiente cardiovascolare.
”