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Dl ristori 4, ipotesi bonus di Natale: cosa cambia per Cig e scadenze

Entro lunedì (in ritardo) il Governo dovrebbe varare il decreto ristori quater: urgente la decisione del rinvio delle scadenze fiscali (acconti irpef e Irap) al 30 novembre . Interessate le imprese che nel primo semestre avevano avuto cali del fatturato su base annua del 33%. Ci sarà nuova cassa integrazione.

di Alberto Lupini
direttore
27 novembre 2020 | 10:55
Dl ristori 4, ipotesi bonus di Natale: 
cosa cambia per Cig e scadenze fiscali
Dl ristori 4, ipotesi bonus di Natale: 
cosa cambia per Cig e scadenze fiscali

Dl ristori 4, ipotesi bonus di Natale: cosa cambia per Cig e scadenze

Entro lunedì (in ritardo) il Governo dovrebbe varare il decreto ristori quater: urgente la decisione del rinvio delle scadenze fiscali (acconti irpef e Irap) al 30 novembre . Interessate le imprese che nel primo semestre avevano avuto cali del fatturato su base annua del 33%. Ci sarà nuova cassa integrazione.

di Alberto Lupini
direttore
27 novembre 2020 | 10:55
 

Più ci si avvicina a Natale e più è urgente definire con precisione chi potrà lavorare (sembrano esclusi ad esempio le località sciistiche o i ristoranti delle zone rosse e arancio), ma allo stesso tempo è urgente capire che ristori e aiuti di Stato potranno arrivare. Sotto l'albero potrebbe spuntare un nuovo sostegno per le categorie più colpite, soprattutto quelle del mondo dell’accoglienza. Tutto dipenderà dal decreto ristori quater che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare fra domenica e lunedì. Forse anche lunedì mattina.

Dl ristori 4, ipotesi bonus di Natale: cosa cambia per Cig e scadenze

Si parla di un bonus per Natale, ma mancano i soldi
La viceministra all'Economia Laura Castelli ha ammesso che il governo «sta discutendo» di un bonus per Natale, rispondendo durante un intervento a Radio Anch'io, su Radio Rai alle indiscrezioni trapelate di una cassa integrazione per le festività con risorse per 1,6 miliardi di euro. Ma non sembrano esserci molte possibilità di trovare questo importo al momento.

«Stiamo spostando tutte le tassazioni in scadenza adesso, che di solito vengono pagate a novembre, e la scadenza dell'Unico, la presentazione al 10 dicembre. Stiamo affinando alcuni calcoli e chiuderemo a brevissimo», ha aggiunto con più sicurezza la Castelli sul decreto ristori quater che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri entro domenica.

Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, per parte sua ha invece detto a Radio 24: «Non escludiamo di finanziare ulteriore cassa integrazione laddove fosse necessario». Sulla proroga del blocco dei licenziamenti ora previsto fino a fine marzo 2021, ha risposto dicendo: «Lo valuteremo man mano che evolve la situazione, vedremo cosa succede e quale sarà la linea della pandemia, se colpirà ancora tutti i vari settori produttivi».

Dl ristori, ipotesi bonus di Natale: cosa cambia per Cig e scadenze

Ma vediamo nel dettaglio alcuni degli interventi concreti di cui si parla da tempo e che al massimo per lunedì dovebbero vedere la luce. Il tutto, si spera, insieme a norme restrittive per evitare l'abuso da parte dei soliti furbetti....

Rinvio delle scadenze fiscali
Già abbiamo scritto che si parla di rinvio degli acconti di Irpef, Ires e Irap in scadenza al 30 novembre che da soli dovrebbero cubare 1,7 miliardi del decreto Ristori-quater. Si spera arrivi al più presto per fermare la scadenza di lunedì. Se non fosse così ci si dovrebbe arrampicare come sempre sugli specchi per “comunicare” di non pagare…

Le nuove sospensioni saranno riservate a partite Iva e imprese fino a 50 milioni di euro che hanno subito perdite rilevanti E gli importi da gestire sono alti. Anche perché lo stop alle tasse dovrebbe valere per tutto il territorio nazionale. E ciò per lo Stato potrebbe comportare da soli circa 3,1 miliardi di mancate entrate. Il solo Prelievo unico sui giochi (sospesi) peserebbe per altri 600 milioni. E poi ci sono tante imposte minori, come le accise sulla benzina.

Più della metà degli 8 miliardi decisi nei giorni scorsi con lo scostamento di bilancio sarà in ogni caso utilizzato proprio per la sospensione delle scadenze fiscali di fine novembre e dicembre. Si tratta di:

  • Acconti Irpef, Ires e Irap del 30 novembre
  • Versamento Iva e le ritenute sui lavoratori dipendenti del 16 dicembre
  • Acconto Iva del 27 dicembre

Tutti questi pagamenti saranno rinviati ad aprile 2021 e rateizzati. 

Ci sarà anche il rinvio dei pagamenti della rottamazione e del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, che altrimenti ripartirebbero il 10 dicembre. I contribuenti in ritardo con le rate delle cartelle esattoriali avrebbero tempo fino al primo marzo del 2021 per mettersi in regola.

Imposte sospese per chi nel primo semestre ha avuto una flessione di almeno il 33% del fatturato
Gli acconti di novembre, salvo modifiche dell’ultima ora, dovrebbero essere sospesi chi ha subito una flessione di fatturato superiore al 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Per le scadenze di dicembre, invece, la base di calcolo dovrebbe essere rappresentata dal confronto fra novembre 2020 e novembre 2019. E la soglia minima di perdite si potrebbe alzare al 50%.

C’è poi l'una tantum sotto l'albero che difficilmente passerá
Ci potrebbero essere poi aiuti extra-fiscali, a livello di una tantum da 500 euro per chi ha ricevuto la Cig Covid per più di 8 settimane.  Ma questo regalo costerebbe almeno 1,6 miliardi e in pochi sono d’accordo con questa idea di Conte. Fra i contrari c’è il ministro della Cultura Dario Franceschini che per parte sua chiede 600 milioni per aiutare il settore del cinema.

Si parla anche di una mensilità in più per gli stagionali. Si tratterebbe di un'indennità una tantum di 1.000 euro per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo.  La norma interessa, in particolare, i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, nè di rapporto di lavoro dipendente, ne' di Naspi.

Alla fine molte cose si sposteranno a gennaio quando ci sarà sicuramente un quinto decreto ristori. Si pensa che i nuovi contributi a fondo perduto non saranno più legati ai codici Ateco ma interesserebbero tutti i settori colpiti in modo diretto o indiretto dalle restrizioni anti-Covid che scavalcherebbe il criterio dei soli danni registrati ad aprile come base di calcolo.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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