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Lo sci riparte dal 15 febbraio. Ma solo in zona gialla

Ok alla riapertura degli impianti in zona gialla dal 15 febbraio. È l’indicazione del Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di oggi. No invece agli impianti in zona arancione. Ora si attende l'approvazione anche del Governo, ma la prima apertura degli esperti può far sorridere alberghi e ristoranti.

di Federico Biffignandi
04 febbraio 2021 | 16:35
Lo sci riparte dal 15 febbraio. Ma solo in zona gialla
Lo sci riparte dal 15 febbraio. Ma solo in zona gialla

Lo sci riparte dal 15 febbraio. Ma solo in zona gialla

Ok alla riapertura degli impianti in zona gialla dal 15 febbraio. È l’indicazione del Comitato tecnico scientifico al termine della riunione di oggi. No invece agli impianti in zona arancione. Ora si attende l'approvazione anche del Governo, ma la prima apertura degli esperti può far sorridere alberghi e ristoranti.

di Federico Biffignandi
04 febbraio 2021 | 16:35
 

La tanto attesa risposta del Cts alle linee guida proposte dalle Regioni per l'apertura degli impianti sciistici è arrivata ed è stata positiva. Gli esperti hanno dato il via libera per le stazioni sciistiche si trovano nelle regioni in zona gialla, mentre quelle in zona arancione dovranno restare chiuse. Una precisazione importante questa dal momento che le Regioni avevano chiesto un'apertura al 50% anche degli impianti in zona arancione.

Via libera allo sci - Lo sci riparte dal 15 febbraio Ma solo in zona gialla

Via libera allo sci

Bicchiere mezzo pieno
Ma viste le premesse e visto il timore che si andasse troppo avanti con la stagione per poter riaprire il bicchiere va visto comunque mezzo pieno. Uno slancio per gli impianti, naturalmente, ma anche per tutto l'indotto generato dallo sci, con gli alberghi in primis a sorridere e poi i rifugi e poi i bar e i ristoranti che rischiavano di saltare a piè pari tutta la solitamente ricca stagione invernale.

Certo, le perdite non saranno risanate (gli addetti hanno chiesto 4-5 miliardi di euro dai Ristori), ma c'è spazio per limitare i danni a patto che la situazione epidemiologica andrà in costante miglioramento. I colori delle regioni possono cambiare di settimana in settimana e il rischio di non potersi muovere è sempre dietro l'angolo. Resta anche da capire come i gestori degli impianti si adatteranno a questa situazione di instabilità: converrà a tutti aprire con il rischio di dover chiudere da un giorno all'altro per le ordinanze del Governo?

Regole precise per la sicurezza
La speranza è che un pizzico di coraggio convinca i gestori a lanciarsi e gli appassionati a inforcare gli "assi" per calcare i manti bianchi di Alpi, Dolomiti e Appennini. Ovviamente, nel massimo rispetto delle regole stilate dalle stesse Regioni per ottenere l'ok del Cts.

Per contingentare le presenze, avevano detto le Regioni “è necessario limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, che tenga conto non solo delle quote giornaliere ma anche di quelle settimanali e stagionali. In tutte le realtà in cui il controllo degli skipass o delle altre tipologie di titoli di accesso, non possa essere svolta con modalità contact-less, dovranno essere adottate misure idonee ad evitare assembramenti e ridurre le occasioni di contatto, soprattutto nei prevedibili momenti di maggiore afflusso e comunque nel corso dell’intera giornata”.

Le biglietterie
I passeggeri “dovranno indossare mascherina chirurgica. Andranno adottate soluzioni organizzative al fine di ridurre code e assembramenti alle biglietterie, quali ad esempio: prevendita/prenotazione on-line o tramite altre soluzioni digitali (es. applicazioni per smartphone), collaborazioni con strutture ricettive del territorio per acquisto/consegna dei titoli. Sia in fase di prevendita/prenotazione, sia di vendita in biglietteria, è necessario informare gli utenti delle buone norme di condotta e corretta prassi igienica per limitare il più possibile comportamenti inadeguati”.

Le seggiovie
Per le seggiovie “la portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità. La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento”.

Le cabinovie
Per le cabinovie “riduzione al 50% della capienza massima del veicolo ed uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.

Le funivie
Per le funivie “riduzione al 50% della capienza massima del veicolo, sia nella fase di salita che di discesa, con uso obbligatorio di mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità”.

Congiunti a distanza
Deve essere sempre “assicurato il distanziamento interpersonale di 1 metro in tutte le fasi precedenti il trasporto. Il distanziamento si applica anche a nuclei familiari, conviventi e congiunti, ad eccezione dei soggetti che necessitano di accompagnamento (es. bambini al di sotto di 1,25 m di altezza, nel caso delle seggiovie) o di assistenza (es. utenti non vedenti)”. Obblighi per i gestori degli impianti di risalita “che dovranno garantire l’organizzazione e la gestione dei flussi e delle code, l’applicazione di misure (anche visive) per il mantenimento del distanziamento interpersonale e l’introduzione, nei punti strategici (parcheggi, casse, tornelli, aree di servizio, stazioni di partenza, intermedie e di arrivo) di strumenti di comunicazione idonei ad informare tutti gli utenti in merito alle regole ed ai protocolli vigenti per la limitazione del rischio di contagio”.

Bar e ristoranti
Tra le maggiori preoccupazioni che avevano convinto il Governo a dire di no alla riapertura c’è la gestione dei flussi nei rifugi. Il numero massimo di persone che possono essere presenti contemporaneamente all’interno dei locali “è definito dalla singola struttura sulla base delle regole sul distanziamento definite nel protocollo ristorazione”. Ma quando viene “raggiunto il numero massimo predefinito di clienti nel locale, dovrà essere interdetto l’accesso ad altre persone”. Per questo “si suggerisce di prevedere sistemi di prenotazione volti ad evitare che ci siano assembramenti in orari di massimo afflusso. È opportuno prediligere la consumazione di alimenti e bevande all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo da asporto, anche adottando strutture provvisorie. L’après ski è consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle regole già definite nei protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi. Si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali”.

Nella stessa riunione intanto il Cts ha anche approvato il protocollo presentato dalla Rai per il festival di Sanremo che prevede lo svolgimento dell’evento senza spettatori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 


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