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Non è più tempo per i furbetti. A turismo e ristorazione servono clienti responsabili

La carta dei diritti dei clienti è arcinota al suono di: il cliente ha sempre ragione. Ma il cliente di alberghi e ristoranti, in tempi di pandemia, ha anche una carta dei doveri molto rigida da rispettare

di Vincenzo D’Antonio
 
21 agosto 2021 | 13:00

Non è più tempo per i furbetti. A turismo e ristorazione servono clienti responsabili

La carta dei diritti dei clienti è arcinota al suono di: il cliente ha sempre ragione. Ma il cliente di alberghi e ristoranti, in tempi di pandemia, ha anche una carta dei doveri molto rigida da rispettare

di Vincenzo D’Antonio
21 agosto 2021 | 13:00
 

Metti, il cliente d’agosto. I primi segnali si avvertirono la scorsa estate, l’estate 2020, anno primo dell’era pandemica (che speriamo termini prestissimo), allorquando, dopo la prima traumatica esperienza del lockdown di primavera ci si sbrigliò nelle effimere scorribande estive.

Questa estate corrente, anno due dell’era pandemica, per come sta svolgendosi sembra che scarno insegnamento abbia tratto dall’estate precedente e da quanto è accaduto negli ultimi dieci mesi, ovvero dallo scorso ottobre 2020: altro lockdown, le zone rosse e gialle ed altro ancora. Sì, ma adesso siamo quasi tutti vaccinati, vuoi mettere? Vuoi mettere cosa ? Essere tutti vaccinati diverrà una condizione di default, figlia dell’era pandemica.

Al cliente il compito di rispettare le norme Non è più tempo per i furbetti. A turismo e ristorazione servono clienti responsabili

Al cliente il compito di rispettare le norme

Il Green pass non è "tutti liberi"

Sì, ma adesso io ho il Green Pass, vuoi mettere? Vuoi mettere cosa? Come se, essendo scattato il verde (green) al semaforo, io potessi sgommare e andare a cento all’ora in città.

Siamo al “festina lente”: affrettarsi ad essere tutti vaccinati (festina) ed al contempo procedere con cautela nell’ambito delle abitudini vacanziere (lente). Soffermiamoci su quest’ultimo aspetto ed osserviamo attentamente come lo spettro “dei diritti e dei doveri” tra erogatore di servizi (albergatore / ristoratore) e fruitore dei servizi (clienti) stia evolvendo, con la complicità del clima pandemico, verso una compartecipazione dei soggetti in campo, sia nei doveri che nei diritti.

Fondamentale la collaborazione tra le parti Non è più tempo per i furbetti. A turismo e ristorazione servono clienti responsabili

Fondamentale la collaborazione tra le parti

Cosa è cambiato negli alberghi

La prenotazione. Oramai è già “maggioranza assoluta”, ovvero più del 50% dei casi, che la prenotazione avvenga online. A prenotazione perfezionata l’albergatore sta assumendo un obbligo: quella camera (quella tipologia di camera, tutti i dettagli ben precisi e resi noti) è disponibile al momento dell’arrivo e lo sarà per la durata stabilita, al prezzo pattuito.

Volubilità del cliente, si era detto tre notti, ma ho cambiato idea, voglio andare via un giorno prima... e va bene, vai via un giorno prima ma la terza notte me la paghi comunque. Anche tu, caro cliente, hai contratto un obbligo e... pacta sunt servanda!

Cosa è cambiato al ristorante

Al ristorante, cameriere con mascherina. Se è senza mascherina, contravviene alla regola vigente ed il patron è sanzionabile. Dispenser di disinfettante messi nei posti giusti, servizi igienici tenuti rigorosamente puliti a norma. Caro cliente, non puoi stare senza mascherina al chiuso quando non sei al tuo tavolo, non puoi non disinfettarti le mani, non puoi disattendere obblighi che sono oramai nel nostro “comune sentire” ancor prima che regole vigenti. Prima l’igiene era obbligo assoluto ed univoco dell’erogatore e diritto pieno del cliente. Oggi siamo alla cosiddetta igiene partecipata.

Gioca e Parti

E cosa dire del come comportarsi nella spa, in piscina, in palestra, ed altre situazioni ancora, incluse quelle conseguenti al portare con sé il mite cagnolino sguinzagliato.

La carta dei doveri del cliente

Insomma, alla doverosa ed indispensabile carta dei doveri dell’erogatore dei servizi, andrebbe affiancata la carta dei doveri del fruitore dei servizi, il cliente.

I divieti fanno evolvere

Nel concludere, ci siano consentiti due riferimenti storici, databili alla nostra cara Italietta del dopoguerra. Nei bari, in latta o alluminio, perentori alle pareti, con cenno anche alle conseguenze della trasgressione, due cartelli grigi: “vietato sputare per terra” e “vietato bestemmiare”.

Facciamo una riflessione: quando è che il Paese si è evoluto? Risposta: quando ci si è attenuti ai divieti. Sì, magari è vera questa risposta. E allora la domanda successiva diviene: quando è che il Paese si è consapevolmente evoluto ed ha fatto il salto di gradino verso una convivenza ed una convivialità migliore per tutti? Risposta: quando i cartelli sono stati rimossi. Rimossi per manifesta inutilità. Chi mai oggi si sognerebbe di sputare per terra e di bestemmiare?

Ecco, la transizione dall’era pandemica, da cui traiamo lezioni, a quella post pandemica, impone un maggiore senso di responsabilità sia agli erogatori di servizi e sia a coloro, i clienti, che dei suddetti servizi fruiscono. Non è più l’era dei furbetti. Sta profilandosi la stagione rigogliosa, quella in cui vi è serena consapevolezza “dei diritti e dei doveri”.

 

Il turismo ha in sé il flusso ininterrotto del viaggio: la scoperta, la contemplazione, il relax, il divertimento, l’esplorazione di sentieri. Ecco stiamo accingendoci a percorrere un sentiero. Arriviamo ad un bivio: ci sono due cartelli indicatori. Uno indica, con l’ausilio della freccia, la direzione “diritti” e l’altro, anch’esso con freccia che rende inequivocabile la comunicazione esatta, indica la direzione “doveri”. 

Ci assalgono dubbi: avessero mica sbagliato a posizionarli ? fossero mica stati nottetempo manomessi? Perché questi dubbi? Perché entrambi i cartelli indicano la stessa direzione. Ma forse è proprio vero: non vi è separatezza tra diritti e doveri; tutt’altro! Tutti e due dalla stessa parte. Dalla parte opposta, semplicemente il caos, il degrado, la caduta tendenziale della qualità della vita. Prendiamone atto!

Il turismo che ha in sé il flusso ininterrotto del viaggio e della scoperta, del relax e del divertimento, svela l’essenza osmotica del diritto.


 

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