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Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

L'edizione 2024 di Oltrepò Terra di Pinot Nero, svoltasi a Tenuta Pagazzera a Casteggio (Pv), segna un cambiamento epocale per il Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, con focus su filiera, qualità e trasparenza. La presidente Seralvo e il direttore Bindi ricordano l'importanza strategica dell'accordo fra cooperazione e produttori privati

01 ottobre 2024 | 12:01
Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio
Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

L'edizione 2024 di Oltrepò Terra di Pinot Nero, svoltasi a Tenuta Pagazzera a Casteggio (Pv), segna un cambiamento epocale per il Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, con focus su filiera, qualità e trasparenza. La presidente Seralvo e il direttore Bindi ricordano l'importanza strategica dell'accordo fra cooperazione e produttori privati

01 ottobre 2024 | 12:01
 

Bilancio positivo per l’edizione 2024 di “Oltrepò Terra di Pinot Nero”. L’appuntamento, rivolto a stampa e operatori del settore, si è tenuto lunedì 30 settembre presso Tenuta Pegazzera, sulle dolci colline di Casteggio (Pv): due masterclass alla cieca e un walk around tasting con una trentina di aziende del territorio per scoprire tutte le sfaccettature del Pinot Nero sono stati i contenuti dell’iniziativa voluta fortemente dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese per promuovere il vitigno principe del territorio. L’occasione è anche servita per tracciare gli obiettivi dello stesso consorzio, oggi ad un svolta, ed in particolare per presentare al pubblico del settore il nuovo direttore, Riccardo Binda, oltrepadano con una lunga esperienza di 11 anni al vertice del consorzio toscano di Bolgheri. Sono sembrate chiare le strade intraprese dalla presidente del Consorzio, Francesca Seralvo che, in più di un’occasione, ha rimarcato quanto il territorio sia ad una svolta quasi epocale.

Oltrepò Terra di Pinot Nero, tempo di cambiamenti

La presidente, Francesca Seralvo,  ci ha spiegato a margine della conferenza stampa inaugurale: «L’edizione 2024 è speciale perché a marzo abbiamo iniziato un percorso nuovo. Nuovo per davvero, perché dopo decenni la filiera è finalmente tornata protagonista del lavoro del Consorzio. L’Assemblea dei soci ha nominato un nuovo cda e, introducendo criteri di trasparenza, condivisione e professionalità sino ad oggi quasi sconosciuti, ha dato avvio ad un percorso di rinnovamento inedito».  Il profondo cambiamento di governance è giunto a compimento proprio in questi giorni, con l’arrivo del nostro nuovo direttore Binda che ritorna in Oltrepò dal territorio italiano che ha forse il più alto valore aggiunto in ambito vitivinicolo come Bolgheri. «Può portarci quell’esperienza e quella metodologia operativa che fa la differenza, incarnando i valori e gli obiettivi che ci siamo posti», ha detto Seralvo.

Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

Francesca Seralvo, presidente del Consorzio di tutela vini Oltrepò pavese
 

Quindi ha aggiunto: «Cambiare pelle, rinnovarsi è un fenomeno complesso: richiede impegno, visione, capacità di rileggersi, ma anche di comprendere le proprie radici. Cambiare, in Oltrepò, non significa iniziare a fare qualità, perché in tanti produttori facciamo qualità già da molti anni. Cambiare non significa neppure assecondare in maniera acritica trend e mercato. Cambiare significa prendere consapevolezza di quelle potenzialità che sono rimaste inespresse così a lungo, per molte ragioni diverse, e decidere che è giunto il momento di esprimerle, di renderle una realtà concreta. Già negli scorsi mesi abbiamo chiarito che, d’ora innanzi, le nostre parole chiave saranno filiera, qualità, trasparenza. Qualcuno si è spaventato forse, ma filiera significa valorizzare e dare equilibrio a tutte le fasi produttive, superando vecchi e, ormai, non più accettabili squilibri che vanno a detrimento di tutto l’Oltrepò. Questo percorso sta prendendo concretezza in una revisione dello statuto del Consorzio che il cda ha già approvato e che sarà presto sottoposta all’Assemblea, nonché in una revisione profonda della modalità operative, di tutela e promozione».

Oltrepò Terra di Pinot Nero, un territorio protagonista

La presidente ha ringraziato l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi, presente alla conferenza stampa mattutina, ricordando che «la sua presenza conferma e mette in evidenza il sostegno dell’istituzione regionale, che tanta parte ha nelle politiche di valorizzazione agricola e vinicola, al nostro Consorzio, al nostro territorio, a questo programma di rinnovamento. La sua partecipazione alla conferenza stampa è un segnale di condivisione del percorso intrapreso. Un percorso che pone finalmente al centro il territorio e ne vuole costruire un brand, non per una campagna promozionale che lascia il tempo che trova, ma per una strategia articolata, fondata sui dati con obiettivi chiari».

Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

Valentina, Vercelli, l‘assessore regionale all‘Agricoltura Alessandro Beduschi, Francesca Seralvo, Riccardo Binda e Filippo Bartolotta
 

Ma cosa rappresenta l’evento “Oltrepò Terra di Pinot Nero”? Così la presidente Seralvo: «Non è il Pinot Nero il protagonista bensì l’Oltrepò e le sue denominazioni che, a partire dal Metodo Classico, saranno oggetto di un’accurata revisione nei disciplinari e nelle strategia di tutela e promozione, con lo scopo di riportare in primo piano quelle tre parole chiave che abbiamo già ricordato: filiera, qualità e trasparenza. L’evento che abbiamo creato per dare finalmente visibilità alla qualità del Pinot Nero in Oltrepò Pavese è anche il punto di inizio per il superamento di un nome, di una varietà, e per iniziare a dare valore a vini, uve, vigne. In questi mesi abbiamo avuto modo di verificare l’interesse e la condivisione da parte non solo dei produttori — che sono i primi attori del cambiamento che stiamo cercando di attuare — ma anche dell’opinione pubblica, delle associazioni di categoria, dei diversi stakeholder esistenti. Siamo consapevoli che ci sono anche ritrosie, come è inevitabile avvenga davanti a fenomeni di rinnovamento, ma siamo fiduciosi che finalmente l’Oltrepò Pavese del vino troverà la sua strada».

 Il direttore Binda garante della nuova gestione del Consorzio

C’era attesa anche per le prime parole pubbliche del neo direttore del Consorzio, Riccardo Binda che, dopo un’entusiasmante decennio al vertice del Consorzio toscano di Bolgheri, ha deciso di fare ritorno sulle sue colline per traghettare il territorio verso nuove direzioni. «Le sfide che ci attendono - ha detto - sono molte e, alcune saranno certamente impegnative. Ma sono convinto che, lavorando tutti insieme, con serietà e trasparenza, potremo superarle con successo e raggiungere nuovi traguardi. Il nostro sistema produttivo si configura come un vero e proprio ecosistema, in cui ogni elemento è interconnesso: dalla terra ai viticoltori; dalle cantine ai consumatori. Solo valorizzando ogni parte di questo ecosistema possiamo garantire la crescita del territorio e la qualità dei nostri vini. È giunto il momento opportuno per la svolta basata principalmente su tre presupposti: filiera, qualità e trasparenza. Sono qui per aiutare il territorio e per essere collaborativo».

Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

Riccardo Binda, direttore del Consorzio di tutela vini Oltrepò pavese
 

E che si tratti davvero di un nuovo corso per il Consorzio era già stato confermato la sera prima dell'evento in occasione delle cena svoltasi all'Hosteria La Cave Cantù,a Casteggio, quando nel primo intervento in pubblico il direttore Riccardo Binda, nel salutare produttori e giornalisti, aveva ringraziato la presidente Francesca Seralvo e Umberto Calegari (Terre d'Oltrepò). Una citazione non certo casuale, con la quale il neo direttore ha voluto indicare senza equivoci come la "governance" oggi possibile nel Consorzio dell'Oltrepò sia stata resa possibile proprio da Calegari, regista e dell'accordo storico fra cooperative e produttori privati, per la valorizzare tutta la filiera. Ed è di questo accordo che Binda si presenta oggi come il garante e l'esecutore di progetto che oltre alla filiera punta su qualità e trasparenza per dare finalmente il giusto valore al territorio e ai suoi vini.

Oltrepò Terra di Pinot Nero: una svolta per valorizzare il territorio

I produttori di Pinot nero presenti

Esplicito il riferimento di Binda all'importanza di questo accordo fra i produttori: «la filiera non può non passare da una realtà fondamentale per il territorio, la realtà cooperativa. L’Oltrepò è un territorio di aziende, ma è soprattutto un territorio di agricoltori e di vignaioli. Il ruolo di Terre d’Oltrepò è stato fondamentale per dare la svolta di cui questo territorio aveva bisogno verso la filiera, che è il primo mattone, la pietra angolare su cui noi costruiremo tutti i nostri progetti futuri. Il lavoro di tutte le cooperative, poi, deve andare di pari passo con tutto quello dei produttori di filiera, quelli di qualità, che ci sono sempre stati, ma che hanno bisogno del tessuto produttivo e del territorio per emergere tutti insieme».

 

Oltrepò Terra di Pinot Nero, quale futuro?

Anche l’assessore regionale Beduschi ha sottolineato la bontà dell’iniziativa ospitata in una delle più belle e suggestive ville della provincia di Pavia: «Il Pinot Nero è il futuro della vinificazione in tutto il mondo, averlo disponibile in abbondanza, per qualità e quantità, in Oltrepò ci spinge ad affiancare la crescita di un movimento che porterà sicuramente a riattivare la reputazione in un territorio che è sempre stato eccellente e che ora deve rinascere». Ed aggiunge: «Quella di oggi è un’iniziativa importante, volta a valorizzare il nuovo corso del Consorzio di Tutela vini dell’Oltrepò Pavese. Il mondo del vino e il consumo sono cambiati, diventando abitudine più responsabile e attenta alla qualità. Una scelta di questo tipo si concretizza andando ad alzare il livello produttivo e a valorizzare l’enorme potenzialità che il Pinot Nero ha in questo territorio».

L’edizione 2024 ha assunto un valore ancor più rilevante grazie al patrocinio della Regione Lombardia, testimoniando il supporto delle istituzioni nello sviluppo delle eccellenze vinicole locali. L’evento ha visto protagonista il Pinot Nero, vitigno che in questo territorio ha trovato casa. Protagoniste sotto gli eleganti portici di Tenuta Pegazzera numerose aziende che credono nella sua valorizzazione. Come da tradizione, una selezione di etichette è stata protagonista di due masterclass tematiche dedicate al Pinot Nero nelle sue due diverse vinificazioni: gli esperti Filippo Bartolotta e Valentina Vercelli si sono rimbalzate le degustazioni per raccontare il territorio e confrontarsi sui vini. Insomma, un’edizione sicuramente positiva che dimostra quanto il Pinot Nero sia una grande ricchezza per il territorio; ma soprattutto un’edizione spartiacque per il futuro dell’Oltrepò Pavese.

 Oltrepò Terra di Pinot Nero, le aziende presenti 

Le aziende che hanno partecipato a Oltrepò Terra di Pinot Nero 2024 sono:

  • Alessio Brandolini
  • Bertè & Cordini, Bosco Longhino
  • Bruno Verdi, Cà del Gè
  • Calatroni
  • Castello di Cigognola
  • Cavallotti
  • Conte Vistarino
  • Cordero San Giorgio
  • Ersaf Riccagioia
  • Fiamberti
  • Finigeto
  • Frecciarossa
  • Giorgi
  • La Genisia - Torrevilla
  • La Piotta
  • La Travaglina
  • Le Fiole
  • Le Fracce
  • Manuelina
  • Montelio
  • Monsupello
  • Oltrenero
  • Azienda Agricola Pietro Torti
  • Prime Alture
  • Quaquarini Francesco
  • Tenuta Mazzolino
  • Terre Bentivoglio
  • Terre d’Oltrepò - La Versa
  • Torre degli Alberi
  • Travaglino

Tutti i vini sono stati degustati anche in occasione della cena all'Hosteria Cave Cantù dove Damiano Dorati ha abbinato alcuni piatti  studiato per l'occasione ai Pinot neri in versione rosso fermo o metodo classico. Ricordiamo Zuppa pavese Inn-Oltrepò (uovo dell'aia, tartufo nero della valle Staffiora, brodo denso e spuma di robiola di capra), Riso carnaroli della riserva San Massimo (peperone, baccalà candito e gelato di mostarda di Voghera), Direzione d'autunno (cervo, zucca berretina, mosto d'uva, polvere di funghi porcini) e aPera di Giuda (cotta nel Sangue di giuda, cioccolato, mandorle e gelato al Moscow Mule).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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