Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 01 dicembre 2024  | aggiornato alle 20:35 | 109326 articoli pubblicati

Siad
Siad

Vini Etna Doc: crescita controllata per tutelare il territorio e la qualità

Dal 1° agosto 2024 al 31 luglio 2027 il limite massimo di nuovi impianti iscrivibili alla Doc sarà di 50 ettari all'anno: la misura è stata approvata all'unanimità dall'Assemblea dei soci del Consorzio di tutela

 
25 giugno 2024 | 18:47

Vini Etna Doc: crescita controllata per tutelare il territorio e la qualità

Dal 1° agosto 2024 al 31 luglio 2027 il limite massimo di nuovi impianti iscrivibili alla Doc sarà di 50 ettari all'anno: la misura è stata approvata all'unanimità dall'Assemblea dei soci del Consorzio di tutela

25 giugno 2024 | 18:47
 

Cresce in maniera controllata l'areale dell'Etna Doc. L'Assemblea dei soci del Consorzio di tutela ha infatti deliberato all'unanimità il rinnovo della strategia di gestione contingentata dell'iscrizione dei nuovi vigneti. Per il prossimo triennio, dal 1° agosto 2024 al 31 luglio 2027, il limite massimo di nuovi impianti iscrivibili alla Doc sarà di 50 ettari all'anno.

Vini Etna Doc: crescita controllata per tutelare il territorio e la qualità

Etna Doc: per i prossimi tre anni il limite massimo di nuovi impianti iscrivibili alla Doc sarà di 50 ettari annui

Etna Doc, contingentamento per aumentare il valore

La decisione, presa con voto unanime durante un'assemblea molto partecipata, dimostra la maturità dei soci anche su un tema delicato come questo. Ogni azienda potrà infatti chiedere l'idoneità al Consorzio per un massimo di un ettaro all'anno. Qualora le richieste superassero il plafond annuale, la superficie autorizzata alle singole aziende sarà ridotta proporzionalmente.

Vini Etna Doc: crescita controllata per tutelare il territorio e la qualità

Francesco Cambria, presidente Consorzio di tutela dei vini Etna Doc Foto: Confagricoltura

«L’aumento controllato delle superfici è una condizione necessaria per una crescita ragionata della denominazione», commenta il presidente del Consorzio, Francesco Cambria, che aggiunge: «Una scelta che tutela il territorio e, allo stesso tempo, garantisce un posizionamento sui mercati sempre più orientato alla qualità. Una decisione presa con un voto unanime in una assemblea molto partecipata, che dimostra la maturità dei soci anche su un argomento così divisivo. Il bando del Consorzio punta a salvaguardare gli interessi dell’intera denominazione, dando pari opportunità di crescita ai produttori».

Etna Doc, una tradizione che crea valore

Prima denominazione ad essere istituita in Sicilia nel 1968 e tra le pioniere in Italia, l'Etna Doc si estende su un vigneto di 1.500 ettari racchiusi in 20 comuni e 133 contrade. Oggi l'omonimo consorzio di tutela, che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo, riunisce 220 aziende per una produzione media annua di 6 milioni di bottiglie, di cui il 60% viene esportato, in particolare negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera e Regno Unito.

Secondo lo studio "Se tu togli il vino all'Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto", realizzato in occasione dello scorso Vinitaly dall'Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia, il contributo sul territorio della Doc siciliana vale fino a 10 volte più del valore del vino (franco cantina): ogni bottiglia prodotta e consumata in loco è infatti capace di generare un impatto (diretto, indiretto e indotto) sul territorio quantificabile in 82 euro.

Consorzio di tutela dei vini Etna Doc
Via Vidalba 2 - 95012 Castiglione di Sicilia (Ct)
Tel 3338621113

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Electrolux
Sigep
Horeca Expoforum
Forst

Electrolux
Sigep
Horeca Expoforum

Forst
Pavoni
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni