La vendemmia 2025 di Perrier-Jouët, storica Maison francese, entra già nei registri come una delle più rapide mai affrontate in Champagne: appena 81 giorni tra fioritura e raccolta, un ritmo che supera di gran lunga la media storica dei quasi cento. È un dato che pesa, perché costringe a ripensare tempi e reazioni in vigneto e perché racconta in modo plastico come la vite stia accelerando i propri cicli. La Maison ha dovuto adattare la pianificazione di giorno in giorno, seguendo una maturazione che avanzava più veloce del previsto e imponendo una vendemmia anticipata rispetto agli standard della regione.

Vendemmia 2025 anticipata: maturazione rapidissima, ciclo ridotto e gestione adattata
L’avvio della raccolta e lo stato delle uve
Il via è arrivato lo scorso 21 agosto con il Pinot Noir ad Ambonnay e il Meunier a Dizy, per poi proseguire il 24 agosto nelle parcelle di Chardonnay di Avize e Cramant, cuore identitario della Maison. A sorprendere non è stata solo la tempistica, ma anche la sanità delle uve: grappoli compatti, regolari, un quadro che non sempre coincide con un'estate calda e luminosa come quella appena trascorsa. Nei primi assaggi emergono già linee aromatiche nitide. «Gli Chardonnay 2025, il vitigno simbolo di Perrier-Jouët, rivelano eleganti note di pesca bianca e albicocca. I Pinot Noir mostrano aromi di ribes rosso, lampone e fragola, mentre i Meunier esprimono sfumature di succosa pera Williams e pesca gialla. I mosti si presentano generosi, setosi e armoniosi» scrivono dalla Maison.
Il percorso della viticoltura rigenerativa
Il contesto, però, è più ampio della sola vendemmia. Da tre anni Perrier-Jouët sta reimpostando la gestione dei vigneti secondo criteri di viticoltura rigenerativa, un percorso che punta a rigenerare i suoli, aumentare la biodiversità, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la resilienza delle viti. L’obiettivo dichiarato è arrivare al 2030 con il 100% del vigneto aziendale gestito secondo questi principi. Una transizione che trova nella 2025 un primo vero banco di prova.
Cosa raccontano i dati analitici
Le parcelle condotte in regime rigenerativo hanno mostrato differenze significative sin dall’inizio della raccolta: un grado alcolico potenziale leggermente più basso, segno di una maturazione più equilibrata nonostante le alte temperature estive. La biomassa e le coperture floreali hanno mantenuto maggiore freschezza e umidità nel suolo, limitando gli stress idrici. È un dettaglio agronomico che, nella pratica, ha salvaguardato l’acidità naturale delle uve e quindi la freschezza dei mosti. Non a caso queste parcelle sono state vinificate separatamente nella nuova cantina della Maison, pensata proprio per gestire in modo differenziato i lotti del futuro.

Le uve di Perrier-Jouët
I primi dati analitici confermano una tendenza interessante. Nella Côte des Blancs, lo Chardonnay dei Grands Crus presenta 10,9° di alcol potenziale, pH 3,10 e acidità totale di 7,1 g/L. Il Pinot Noir dei villaggi Grand Cru della Montagne de Reims registra 11,3°, pH 3,9 e acidità totale di 6,9 g/L. Valori che fotografano un equilibrio raro in una stagione così rapida. Numeri che la Maison sta analizzando con attenzione, consapevole che queste condizioni potrebbero rivelarsi determinanti nella definizione dello stile dei futuri assemblaggi.
Il punto di vista della Chef de Caves
Dentro una vendemmia che ha costretto a cambiare ritmi e regole del gioco, la lettura della Chef de Caves è inevitabilmente centrale. Séverine Frerson sintetizza così l’annata: «Senza precedenti. Ritmo. Meraviglia. La vendemmia 2025 è davvero senza precedenti, segnata dal ritmo straordinario della maturazione. Ha richiesto reattività, agilità e un legame profondo con la natura. È troppo presto per prevedere l’espressione finale di questa annata, ma accogliamo con umiltà e meraviglia il raccolto che la natura ci ha donato, per creare champagne fedeli allo stile floreale e complesso della Maison Perrier-Jouët».
La 2025, nel suo insieme, mette quindi in luce una doppia tensione: da un lato la natura accelera e costringe a risposte immediate, dall’altro la ricerca agricola cerca nuove strade per ristabilire equilibrio e tempi più lenti nel vigneto. Perrier-Jouët si trova in mezzo a questo passaggio storico e ne vede già i primi effetti concreti. Il giudizio finale appartiene al tempo, unico vero interprete delle annate che lasciano il segno. Ma questa vendemmia, per ritmo e qualità, si è già distinta.
11 Av. de Champagne 51200 Épernay (Francia)