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lunedì 15 dicembre 2025  | aggiornato alle 16:34 | 116333 articoli pubblicati

in alto adige

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

Tra i muri a secco che trattengono i pendii e le mani dei vignaioli che coltivano un ettaro alla volta, prende forma un racconto di altitudine e resilienza che diventa eleganza liquida nel bicchiere

 
16 settembre 2025 | 10:38

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

Tra i muri a secco che trattengono i pendii e le mani dei vignaioli che coltivano un ettaro alla volta, prende forma un racconto di altitudine e resilienza che diventa eleganza liquida nel bicchiere

16 settembre 2025 | 10:38
 

In Alto Adige la Valle Isarco attraversa paesaggi montani, vigneti e borghi storici, da Nord a Sud passando per località come Vipiteno, Bressanone e Chiusa. Non può vantare la fama di Termeno sulla strada del vino (Tramin, in tedesco, da cui Gewürztraminer, che non ha bisogno di presentazioni), e tuttavia si difende bene: territorio bianchista per antonomasia, ricco di terreni sedimentari di mica e quarzo, si è fatta notare negli ultimi decenni per la risalita di vitigni come Sylvaner e Kerner: un buon esempio di mineralità e struttura, doti coniugate a una rinfrescante acidità e sapidità.

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

L'esterno della Cantina Valle Isarco

Una giovane cooperativa in un territorio estremo

La Kellerei Eisacktal - Cantina Valle Isarco ha beneficiato di questo revival del bianco delle terre fredde. O quasi fredde: l’Alto Adige è ben noto per il numero di giornate soleggiate, ché 300 giorni di sole come media annua sono proprio tanti. Si parte nel 1961, e difatti è la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto Adige; ad oggi i soci sono 135, con 150 ettari di vigneti coltivati in 11 comuni, da Bolzano fino a sud di Bressanone. La produzione annua ammonta a 950mila bottiglie rappresentative di 14 varietà (10 bianche, 4 rosse), per un totale di 32 etichette: il top di gamma lo troviamo nella cuvée Adamantis (solo 2mila bottiglie) e nella selezione Aristos.

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

I vigneti della Cantina Valle Isarco

A questo punto urge chiedersi perché dare voce metropolitana agli echi della valle, a Milano presso il ristorante Orizzonti dell’Uptown Palace Hotel, proprio attraverso l’Adamantis: un signorino che ti scruta dallo scaffale, in enoteca, dall’alto dei suoi 90 euro 120 e passa se lo ordini al ristoranteL’uvaggio è dato da Sylvaner, Gru¨ner Veltliner, Pinot Grigio e Kerner, di sicuro per dare risalto alle varietà che meglio rappresentano la viticoltura eroica di una delle zone europee più vocate, in tema di vini bianchi.

Viticoltura eroica e sfide climatiche

«A partire dal 2020 - ci spiega Armin Gratl, direttore generale della cantina - abbiamo concepito l’Adamantis, un bianco che possa testimoniare dell’eleganza e freschezza del nostro territorio, così difficile per chi coltiva: le 135 famiglie associate abitano tutte in valle e coltivano le loro vigne al 90% in proprio, senza dipendenti. Ciascuna di loro possiede un proprio maso, circondato in media da un ettaro di vigna. Possiamo parlare di viticoltura eroica perché in Valle Isarco i pendii sono molto ripidi: un territorio montuoso, più che collinare, in cui le vigne partono da 500 metri a Chiusa per toccare quota 1000, con inclinazioni estreme fino al 60%. È per questo che gli impianti sono al 90% terrazzati: se così non fosse sarebbe impossibile lavorare, proprio per la notevole differenza di quota».

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

La Valle Isarco

«A tutto questo - prosegue Gratl - si aggiunge il problema dell’erosione, per cui la presenza di un muro diventa fondamentale per evitare frane, in caso di pioggia. E non dimentichiamo l’altitudine, con tutti i suoi rischi, come le gelate in inverno e primavera, ma anche i temporali soprattutto d’estate: una conseguenza delle forti escursioni termiche tipicamente altoatesine, che da un lato sono ideali per l’uva, l’accumulo di zuccheri, l’attivazione dei composti aromatici. Dall’altro, il prezzo da pagare è l’eventualità dell’acquazzone che rovini l’uva quasi pronta ed eroda il terreno».

Adamantis e Nectaris: l’anima della Valle Isarco nel bicchiere

Tutto questo romanzo popolare montanaro lo andiamo a ripescare, per contrasto, nella grandeur dell’Adamantis 2020: fatto da contadini di montagna, ma con grandi ambizioni, perché no. Si presenta col suo bouquet di fiori bianchi, note di pesca e pepe bianco, abbinate ad una chiusura delicatamente agrumata. Agile di beva, è interessante per la freschezza tipicamente alpina, ben presente, che si chiude in un’elegante sapidità. Un abbinamento saggio quanto prevedibile è la ricciola semimarinata con pomodoro all’acqua pazza, latticello e basilico, a cura dello staff del ristorante Orizzonti - Uptown Palace.

«L’Adamantis 2022 - conclude Gratl - porta con sé i tratti salienti dell’annata, piuttosto calda in gran parte dell’Italia, e quindi l’assaggio è più indirizzata su frutta gialla, frutta matura, e meno sull’acidità: ma parliamo comunque di un vino di montagna, con un residuo zuccherino bassissimo, in cui la freschezza può e deve rimanere centrale». Cambia di molto lo scenario con il dessert, una pastiera cruda dal ripieno spumoso e agrumato, che si è voluto valorizzare con un Nectaris Kerner Passito Valle Isarco Doc 2022.

Cantina Valle Isarco, dove il vino (bianco) incontra la montagna

L‘Adamantis e il Nectaris della Cantina Valle Isarco

Il vitigno Kerner è presente in purezza, e i chicchi sono pigiati dopo cinque mesi di appassimento: va sottolineato che in soli 10 gradi alcolici si riescono a concentrare ricordi di frutta esotica e frutta secca, assieme ad un gradevole bilanciamento tra il dolce e il mordace, dato dall’immancabile pendio alluvionale, posto a circa 750 metri slm. Questo passito è di medio corpo, quanto a struttura, ma agilità in questo caso non significa irrilevanza: è piuttosto un invito al secondo bicchiere, polizia stradale ed etilometro permettendo.

Per tornare alla domanda di prima, relativa al principino Adamantis, talmente nobile da poter essere il portabandiera di una legione di 950mila bottiglie, alla fine della degustazione si capisce che non è tanto l’ambizione a motivare i soci della Cantina Valle Isarco: è la passione. Il territorio unico al mondo ce l’hanno, la tecnica l’hanno acquisita col tempo, non rimane che sfidare i mercati, anche in tempi difficili, perché audacia e altitudine possano andare di pari passo.

Leitach Coste 50 39043 Chiusa (Bz)
Tel +39 0472 847553
Lun-Ven 09:00-19:00, 09:00-17:00

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