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A Roma due ragazze perdono la vita Guidatore positivo all'alcol-test

L'incidente avvenuto ieri mattina a Roma riporta l'attenzione sul tema di alcol e giovani. Produttori vitivinicoli ed amanti del bere bene lanciano l'allarme: senza una cultura del bere in modo corretto e responsabile si rischia di demonizzare il vino e tutti coloro che lo sanno apprezzare

 
07 settembre 2009 | 17:43

A Roma due ragazze perdono la vita Guidatore positivo all'alcol-test

L'incidente avvenuto ieri mattina a Roma riporta l'attenzione sul tema di alcol e giovani. Produttori vitivinicoli ed amanti del bere bene lanciano l'allarme: senza una cultura del bere in modo corretto e responsabile si rischia di demonizzare il vino e tutti coloro che lo sanno apprezzare

07 settembre 2009 | 17:43
 

 ROMA - In un momento in cui tanto si sta parlando di alcol e giovani, l'incidente avvenuto ieri a Roma alimenta ulteriormente le discussioni sul tema. Produttori vitivinicoli ed amanti del bere bene lanciano l'allarme: senza una cultura del bere in modo corretto e responsabile si rischia di demonizzare il vino e tutti coloro che lo sanno apprezzare.

All'alba di ieri mattina, infatti, un giovane di 24 anni al volante di una Fiat Punto ha perso il controllo dell'auto che, come una 'bomba a quattro ruote”, si è capovolta più volte terminando la sua corsa contro un palo della luce. Due ragazze, che erano a bordo dell'auto, hanno perso la vita, mentre una terza, Valentina Porcelli, di 22 anni, è ricoverata all'ospedale Santo Spirito. Il guidatore è stato sottoposto al test alcolemico risultando positivo oltre le misure consentite.

Riportiamo il seguente articolo da IlTempo.it.

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Erano le cinque e trenta quando un 'crash” inaspettato, crudele e definitivo ha distrutto diverse famiglie pontine. A perdere la vita due studentesse di Cisterna, Valentina Arru di 23 anni e Giulia Brignone di 22. Una terza ragazza, Valentina Porcelli anch'essa di 22 anni, è ricoverata all'ospedale Santo Spirito e sta combattendo contro la morte. Le tre ragazze viaggiavano sedute nel sedile posteriore di una Fiat Punto, condotta da Guido Campanelli, 24 anni, sottufficiale di Marina abitante a Pomezia. Al suo fianco Francesco Loscialpo, 24 anni, abitante in pieno centro ad Aprilia (i due ragazzi sono in buone condizioni, ricoverati in osservazione al Fatebenefratelli). I cinque avevano trascorso la serata in una discoteca e si apprestavano a tornare a casa.

Secondo le prime ricostruzioni, all'altezza del 'palazzaccio”, la storica costruzione di Roma ubicata sul lungotevere nei pressi di Castel Sant'Angelo - all'altezza di piazzale dei Tribunali - il guidatore della Fiat Punto avrebbe perso il controllo della vettura, cozzando contro una Honda Civic che era ferma, terminando la sua traiettoria di morte contro un palo della luce. «Una bomba a quattro ruote», avrebbero poi commentato alle forze dell'ordine intervenute sul posto, Emanuele De Simone ed Eleonora Paoletti, gli increduli testimoni di quanto accaduto a bordo della Honda Civic, parlando della vettura che avevano visto giungere a velocità folle, per poi capovolgersi a più riprese in maniera tragicamente acrobatica.

Amaro il responso dei vigili urbani di Roma che hanno effettuato i primi controlli e le prime rilevazioni negli attimi susseguenti l'incidente: velocità altissima e tasso alcolemico del ragazzo che guidava la Fiat Punto oltre le misure consentite. Lo stesso guidatore della vettura, ripercorrendo con la mente quanto accaduto, ha parlato di un guasto meccanico: «C'è stato un problema tecnico. Si è bloccato il servosterzo e la macchina è andata dritta - il commento riportato dalle prime cronache che giungevano da Roma ieri pomeriggio - Io ho avuto un attimo di panico, mi si è annebbiata la vista e allora è successo tutto». Tesi confermata dal padre del ragazzo, che aveva già in programma un controllo meccanico («Dovevamo andare lunedì alla Fiat di Ariccia per un controllo, da giorni sentivamo un rumorino strano»). L'amico che gli era accanto sull'auto ha smentito che avesse bevuto molto: «Non era assolutamente ubriaco» avrebbe detto.

Per estrarre i corpi delle povere ragazze, si è reso necessario il lavoro dei vigili del fuoco che dopo tanto diversi minuti, sono venuti a capo della situazione. Valentina Arru, è morta all'Ospedale Santo Spirito, mentre per la sua giovane amica Giulia Brignone, la morte è sopraggiunta al San Camillo. Valentina Porcelli, ricoverata anch'essa presso il Santo Spirito di Roma, nel momento in cui scriviamo, lotta tra la vita e morte. La ragazza ha riportato un trauma cranico e le sue condizioni sono gravissime, ma stabili. In un primo momento i vigili urbani della capitale avevano comunicato che le ragazze decedute erano tre. Ma la speranza per Valentina Porcelli è ancora viva, ha detto la mamma di Valentina commentando questa notte tragica: «Ogni volta che va a dormire dalla cugina senza rincasare, mi manda un sms - ha detto la madre arrivata in ospedale. La scorsa notte non è arrivato, ho provato a chiamare mia figlia al telefono, che squillava, ma nessuno rispondeva. Allora ho capito che era successo qualcosa».
Augusto Baccari
IlTempo.it



Coldiretti Cuneo: Necessaria una nuova cultura del bere

 Torna alla ribalta il problema del tasso alcolemico e produttori vitivinicoli ed amanti del bere bene lanciano l'allarme: senza una cultura del bere in modo corretto e responsabile si rischia di demonizzare il vino e tutti coloro che lo sanno apprezzare, con gravissime ripercussioni economiche sulle cantine vitivinicole. Lo sottolinea la Coldiretti Cuneo che spiega che «ridurre ulteriormente il limite di alcol presente nel sangue porterà a cancellare totalmente la possibilità di bere vino, anche in modica quantità, per chi debba guidare, trasformando un prodotto che si contraddistingue spesso per qualità ed eccellenza, in qualcosa di estraneo alla vita quotidiana e mettendo in difficoltà i produttori di vino e tutta la filiera».

è lo stesso ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, «ad evidenziare, nel corso di diverse interviste, la necessità di fare maggiori distinzioni tra vino e superalcolici ed a mettere in luce tutti gli altri fattori di rischio per chi si mette alla guida. Pare ci si voglia accanire solo sul vino, quasi fosse la causa di tutti i mali». Eppure - aggiunge Coldiretti Cuneo - se negli ultimi 40 anni il suo consumo in Italia è passato da 120 litri a 45 e nonostante questo gli incidenti sono aumentati, la correlazione manca. L'abuso di alcol, e, si badi bene, di alcol in senso lato, è anch'esso causa di incidenti, ma perché non evidenziare che l'incidenza dei sinistri trova nelle statistiche ufficiali questa graduatoria: quasi il 95% per errori di guida, segnaletica e problemi meccanici e un 3% per alterazione psicofisica, che comprende l'uso di droghe e farmaci che inducono sonnolenza. Il 2% degli incidenti è infine legato all'alcol, dove lasciamo immaginare tra i vari prodotti che vanno di gran moda al sabato sera, quale sia il posto ed il livello di consumo di vino.

«In questi giorni di vendemmia - ha commentato la Coldiretti Cuneo- il problema legato al consumo di alcol per chi si mette alla guida è tornato a farsi sentire. Da sempre la nostra Organizzazione sottolinea la necessità di non fare di tutta l'erba un fascio, non demonizzando il vino e coloro che lo bevono. La paura che serpeggia tra i produttori è che, tra la crisi e la normativa del codice stradale, il mercato del vitivinicolo possa subire una contrazione». Nei mesi scorsi Coldiretti, il Consorzio di tutela e le organizzazioni del territorio, avevano invitato le autorità politiche a non adottare inutili misure ulteriormente restrittive. Ora tornano a lanciare il medesimo appello - continua Coldiretti Cuneo - evidenziando come la storia abbia dimostrato che limitazioni eccessive non abbiano mai assicurato i risultati auspicati e possano, in questo caso, causare gravissimi danni economici ai produttori vitivinicoli, mettere a rischio una cultura secolare e negare agli amanti del gusto un'eccellenza che in molti ci invidiano.

Fonte: Agi


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