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Basta sagre o feste di piazza In campo anche la Fiepet-Ferrara

L’ultima lettera pervenuta alla redazione di Italia a Tavola sulla questione delle feste di piazza è quella di Romano Rossi, titolare della trattoria “Il testamento del porco” di Ferrara nonché presidente della Fiepet di Ferrara: «Le sagre privano i pubblici esercizi della clientela estiva»

 
11 settembre 2009 | 17:08

Basta sagre o feste di piazza In campo anche la Fiepet-Ferrara

L’ultima lettera pervenuta alla redazione di Italia a Tavola sulla questione delle feste di piazza è quella di Romano Rossi, titolare della trattoria “Il testamento del porco” di Ferrara nonché presidente della Fiepet di Ferrara: «Le sagre privano i pubblici esercizi della clientela estiva»

11 settembre 2009 | 17:08
 

 Si allarga sempre più l'opposizione alle sagre "finte". La sfida nata da Brescia con il sostegno di "Italia a Tavola" si è progressivamente allargata a tutta Italia e l'ultima voce a sostegno di questa campagna viene dalla Fiepet di Ferrara. La questione di fondo è che con l'arrivo della bella stagione ogni anno fioriscono eventi e manifestazioni di piazza. Brescia, da cui è partita la protesta, ne ha accolti oltre 150, quasi sempre accompagnati da tavolate a base di grigliate, spiedo, pizza e casoncelli. La cosa non è però piaciuta ai ristoratori dell'Arthob, l'associazione bresciana che riunisce oltre 200 locali, che, attraverso le parole di Ruggero Bonometti, segretario del sodalizio e vicepresidente del Consorzio Cuochi di Lombardia, ha dato vita a una vera e propria battaglia a cui Italia a Tavola ha voluto, fin dall'origine, dar voce.

Oggetto della contesa: mancato controllo fiscale e igienico sanitario e assenza di regolamentazione. E così, mentre la Fiepet-Confesercenti di Brescia appurava che nel 2008 nella sola provincia di Brescia le sagre superavano quota 1.500, si andava organizzando una tavola rotonda per comprendere le intenzioni della pubblica amministrazione. Il malessere dei ristoratori bresciani si è fin da subito percepito come globale e la notizia ha presto fatto il giro dello Stivale: decine le telefonate e le mail di ristoratori giunte in redazione da ogni parte d'Italia per manifestare il proprio disagio. Il caso si è fatto nazionale, divenendo così oggetto di dibattito per i media italiani tanto ch eera scesa in campo anche la Fipe-Confcommercio nazionale.

L'ultima lettera pervenuta alla redazione di Italia a Tavola è quella di Romano Rossi (nella foto sotto), titolare della trattoria 'Il testamento del porco” di Ferrara nonché presidente della Fiepet-Confesercenti di Ferrara. Rossi richiama l'attenzione sulle modalità di organizzazione di sagre in piazza, feste di partito, agriturismi, chioschi, ecc.: si tratta di attività - scrive il presidente di Fiepet Ferrara - che intercettano la domanda turistica con la scusa di eventi legati alle ricorrenze radicate nelle tradizioni locali, privando i pubblici esercizi della clientela estiva, impiegando personale non autorizzato e senza i necessari requisiti di idoneità. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale della lettera di Romano Rossi.


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Spett.le Redazione,
Romano RossiMi chiamo Romano Rossi, sono il titolare della trattoria 'Il testamento del porco” di Ferrara e presidente della Fiepet di Ferrara. Vorrei richiamare la vostra attenzione sul problema relativo all'organizzazione di sagre, feste di partito, agriturismi, circoli vari, chioschi volanti, ecc., che si svolgono sul territorio italiano. Sono attività legate esclusivamente allo scopo di intercettare la domanda turistica con la scusa di eventi legati alle ricorrenze radicate nelle tradizioni locali. è forse giunto il momento di regolamentare un settore che ha come unica finalità il lucro. Le disparità e la sleale concorrenza con la complicità delle Istituzioni, che solo a noi chiedono di sostenere i costi connessi al rispetto delle regole che tutti gli altri non rispettano, come le condizioni igienico-sanitarie e le regole di conservazione e manipolazione degli alimenti durante lo svolgimento dell'attività.

Domando dunque:
- Il personale volontario e non che opera è dotato dell'attestato di frequenza del corso di aggiornamento periodico in materia di igienico-sanitario per tutti coloro che manipolano alimenti previsto dalla legge in vigore? E viene richiesto un elenco dei soggetti?
- Il personale ha un'assicurazione contro gli infortuni?
- Hanno una documentazione sulla Haccp?
- Pagano 1'occupazione suolo pubblico?
- Chi è il responsabile della legge 626 (decreto legislativo introdotto nel 1994 per regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro, ndr)?
- Chi è il tutor per i minorenni?
- Chi è abilitato con il corso di pronto soccorso?
- Perché i minorenni lavorano dopo le 22.00?
- Pagano la tariffa di igiene ambientale o raccolta dei rifiuti solidi urbani?
- Pagano la pubblicità di tutti i cartelli volanti pubblicitari?
- Che trattamento fiscale hanno? Che partita contabile hanno visto il gigantesco movimento di denaro?
- E così via...

Considerando che noi esercenti svolgiamo nelle piccole località anche un ruolo sociale, mentre le suddette attività si effettuano nei giorni di concentrazione turistica (es. venerdì, sabato e domenica), esse privano i nostri pubblici esercizi della clientela estiva, impiegando personale non autorizzato e privo dei suddetti requisiti.

In fede,
Romano Rossi
Presidente Fiepet Ferrara


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11/09/2009 17:08:00
4) In Emilia le sagre si bissano anche in autunno...
Scrivo da Casumaro un paese sul confine delle provincie di Modena e Ferrara. Qui da noi le sagre si propongono sia in estate che in autunno. La sagra della lumaca del mio paese fa 12/15 giorni alla fine di luglio fino a metà agosto e poi fa 2 fine settimana anche in ottobre. Il problema è che anche molte altre sagre dei paesini che mi circondano hanno preso questo esempio e si ripropongono anche in autunno. Senza parlare poi di manifestazioni varie tipo a Panarea a Bondeno (Fe) dove oltre hai prodotti derivati dal grano tutte le sere si propone ristorante e pizzeria, o delle varie sale polivalenti che da noi proliferano che fanno battesimi cresime compleanni ecc. Ditemi voi dove andremo a finire. un saluto e grazie per il vostro appoggio


11/09/2009 17:08:00
3) Sì alle feste di paese, ma solo se in regola e adeguate alle normative
Buongiorno,
Sono un ristoratore di un paese nelle vicinanze di Bergamo e leggo con piacere i Vostri articoli che hanno sollevato il problema delle sagre e feste di paese. Sono una forma camuffata di finanziamento degli organizzatori senza incorrere a nessun dovere quali: normative Haccp, sicurezza 626, personale senza nessun obbligo di assunzione (così detto volontariato), inidoneità dei locali (autorizzazioni Asl), obblighi fiscali, e mettiamo quant'altro non menzionato che il ristoratore con locali è soggetto a molteplici impegni. Nell'ultima dichiarazione Unico, essendo soggetto a studi di settore, per scelta non è stato adeguato indicando tra le note che il mancato adeguamento è dovuto a continue feste di paese con somministrazione di alimenti e bevande a partire dal mese di aprile fino al mese di ottobre (quasi sette mesi). Faccio presente che non sono contrario alle feste di paese ma i vari comuni devono essere soggetti a regolamentazione (se la festa dura 5 giorni la somministrazione di alimenti e bevande deve essere di un solo giorno per far conoscere i prodotti locali). Faccio l'esempio della Sardegna, dove le sagre e feste durante l'estate servono per attirare i turisti. Vengono allestiti bancarelle con i prodotti tipici locali e una sera viene programmata una somministrazione di piatti tipici locali e le altre sere vengono programmati dibattiti, canti, concerti ecc.
Ringrazio per aver dato la possibilità di un dibattito sentito da tutti i ristoratori.


11/09/2009 17:08:00
2) Anche da Salerno basta alle sagre

Il mio locale si trova in provincia di Salerno, a Mercato di San Severino. Anche quest'anno le sagre paesane hanno influito pesantemente sul bilancio della mia ttività. Concordo pienamente con i miei colleghi, ma ora è tempo di unirci e fare sentire la nostra voce. Ditemi che cosa posso fare per unirmi a voi.

 



11/09/2009 17:08:00
1) In Emilia le sagre si bissano anche in autunno...
Scrivo da Casumaro un paese sul confine delle provincie di Modena e Ferrara. Qui da noi le sagre si propongono sia in estate che in autunno. La sagra della lumaca del mio paese fa 12/15 giorni alla fine di luglio fino a metà agosto e poi fa 2 fine settimana anche in ottobre. Il problema è che anche molte altre sagre dei paesini che mi circondano hanno preso questo esempio e si ripropongono anche in autunno. Senza parlare poi di manifestazioni varie tipo a Panarea a Bondeno (Fe) dove oltre hai prodotti derivati dal grano tutte le sere si propone ristorante e pizzeria, o delle varie sale polivalenti che da noi proliferano che fanno battesimi cresime compleanni ecc. Ditemi voi dove andremo a finire. un saluto e grazie per il vostro appoggio




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