Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 29 marzo 2024  | aggiornato alle 16:25 | 104277 articoli pubblicati

Sagre e ristoratori, anche nelle Marche si attende un cambiamento

Anche nella Marche si accende la speranza per una risoluzione del problema delle sagre e feste di piazza, che soprattutto nella stagione estiva prendono d’assalto paesi e piccoli borghi. Claudio Conti, ristoratore di Ostra (An), invita a continuare la battaglia in difesa della vera ristorazione

 
31 luglio 2009 | 10:31

Sagre e ristoratori, anche nelle Marche si attende un cambiamento

Anche nella Marche si accende la speranza per una risoluzione del problema delle sagre e feste di piazza, che soprattutto nella stagione estiva prendono d’assalto paesi e piccoli borghi. Claudio Conti, ristoratore di Ostra (An), invita a continuare la battaglia in difesa della vera ristorazione

31 luglio 2009 | 10:31
 

 Anche nella Marche si accende la speranza per una risoluzione del problema delle sagre e feste di piazza, che soprattutto nella stagione estiva prendono d'assalto paesi e piccoli borghi, mettendo in difficoltà il mondo della ristorazione. E proprio Claudio Conti, un ristoratore di Ostra, in provincia di Ancona, ha scritto alla nostra redazione complimentandosi con noi per aver posto l'attenzione su tale questione. Pubblichiamo qui di seguito il suo contributo con la risposta di Alberto Lupini.

'
Era ora che tale problema fosse portato alla conoscenza e all'attenzione di tutti. Racconto in breve la mia realtà. Sono un piccolo ristoratore con una country house nelle colline marchigiane in provincia di Ancona. Tre anni fa ho ristrutturato un casale dotandolo di tutti i moderni comfort, in un'oasi di tranquillità, immersa nel verde della campagna. Ampio parco, parcheggio, piscina,ecc. Un ingente investimento finanziario. Tutt'intorno a me c'è una fioritura di sagre e feste dai titoli più disparati e originali (ma come li trovano!) e il tutto, come dice nel suo articolo con l'unico scopo di fare cassa e non certo per promuovere il territorio.

E così da maggio a fine settembre (ma si inventano feste pure nel periodo invernale!) devo combattere con queste manifestazioni che tra l'altro godono dei favori e della benevolenza di amministrazioni locali (mettono cartelli indicatori dappertutto senza il minimo rispetto: per mettere una mia freccia turistica indicatrice ho dovuto fare a lotta con l'amministrazione provinciale, il comune, i vigili per oltre quattro mesi), utilizzano spazi pubblici senza pagare alcuna tassa di occupazione (perché loro sì e io no?) non rispettano le minime condizioni igieniche, producono cibarie di dubbia qualità e, non poche volte, hanno pure il contributo di amministrazioni locali.

E ovviamente con questo proliferare di eventi il fatturato del mio locale langue (ma le scadenze fiscali pressano tutti i mesi). è necessario ed urgente mettere un freno a tale situazione. Privilegiare le vere sagre o feste di tradizione, assicurare qualità e igiene, far pagare tutte quelle tasse che qualsiasi altro esercente paga (dall'occupazione del suolo pubblico, alla pubblicità, alla Siae, ecc.) e ottenere così il rispetto di chi lavora e investe. Grazie per aver sollevato a livello nazionale tale questione. è da tempo che nel mio piccolo cerco di fare altrettanto, ma sembravo una voce fuori dal coro. Ora mi sento più tutelato e compreso.

Grazie di cuore a vada avanti in questa battaglia.

Claudio Conti


Caro Claudio,
Anche il suo è un caso da manuale di come i ristoratori sono stati abbandonati a se stessi dai politici e dai loro rappresentanti sindacali. I primi perché nelle feste e nelle sagre pensano di trovare consenso, i secondi perché magari trovano più facile tutelare ambulanti e commercianti (e bar) che non ristoranti o pizzerie. Ora le cose stanno però cambiando e senza bandiere di parte o rappresentanti pluristellati i ristoratori cominciano ad alzare la testa e grazie ad "Italia a Tavola" (permettetemi un po' di valorizzazione anche del nostro lavoro) hanno trovato lo spazio in cui confrontarsi liberamente. Stia tranquillo che continueremo la battaglia, lieti che anche la Fipe abbia rotto gli indugi schierandosi sulle nostre posizioni.

a.l.


Articoli correlati:
Ora è davvero tempo di regolare le sagre Da Governo e Regioni servono atti concreti
La Fipe scende in campo: Ristoratori penalizzati dalle sagre
Anche i ristoratori italiani all'estero prendono posizione sulle feste di piazza
Ora i ristoratori alzano la testa. Anche da Bergamo 'no” alle sagre
Ristorazione vs sagre di piazza Da Brescia un primo spiraglio
Troppe sagre nelle piazze italiane Solo nel bresciano oltre 1500 nel 2008
Nella Leonessa d'Italia scoppia la battaglia della salamina
Feste popolari e di piazza I ristoratori bresciani dicono "no"

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Molino Dallagiovanna
Roner
Union Camere
Siggi

Molino Dallagiovanna
Roner
Union Camere

Siggi
Giordana Talamona
Notte Rossa