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Ottime prospettive per lo spumante Previste vendite record 2009: +5%

Se i dati di consumo mondiale dei primi 9 mesi del 2009 verranno confermati con i brindisi delle festività di fine anno, le spedizioni di bollicine nazionali nel 2009 raggiungeranno il livello record di 345 milioni di bottiglie che, rispetto al 2008, rappresentano una crescita del 5% in volume

 
27 ottobre 2009 | 22:00

Ottime prospettive per lo spumante Previste vendite record 2009: +5%

Se i dati di consumo mondiale dei primi 9 mesi del 2009 verranno confermati con i brindisi delle festività di fine anno, le spedizioni di bollicine nazionali nel 2009 raggiungeranno il livello record di 345 milioni di bottiglie che, rispetto al 2008, rappresentano una crescita del 5% in volume

27 ottobre 2009 | 22:00
 

 Cresce l'export di spumante italiano sia in volumi (+15,38%) che valore (+19,20%) in 70 paesi. Stabile il consumo nazionale. E L'Italia diventa il terzo paese produttore al mondo e il secondo esportatore. I dati sono stati illustrati in occasione della presentazione del 5° Rapporto economico sui consumi e mercati 2009 dei vini spumeggianti, presentato al Bubble Wine Tasting Hotel Rome Cavalieri. Cento bollicine super, prodotte con il metodo classico e il metodo italiano, sono state proposte in degustazione ai Wine Lovers nella sede Ais-Bibenda di Roma. Il ministero delle Politiche agricole e Ismea hanno fornito i dati dei sondaggi con le introduzioni di Ice, Unioncamere e Unicredit group.

Nel 2008, afferma in una nota Giampietro Comolli, patron del Forum Spumanti&Bollicine premiato nel 2008 come la migliore manifestazione per valorizzare la multifunzionalità territoriale secondo UniCredit Group «sono state distribuite 328,485 milioni di bottiglie, un +8,84% fra consumi nazionali e resto del mondo rispetto al 2007. In 10 anni (nel 1998 erano 221 milioni) si riscontra un incremento del 33%. In particolare: 304,795 milioni di bottiglie con il metodo italiano (pari al 92,78% del totale); 23,690 milioni di bottiglie con il metodo classico (pari al 7,22% del totale)».

All'estero invece, prosegue, sono state spedite 172,885 milioni di bottiglie, cioè con un incremento del 15,38% rispetto al 2007 e per la prima volta la spedizione di bottiglie all'estero (pari al 52,74%) supera il consumo in Italia. Dopo la Francia con 197 milioni di bottiglie e prima della Spagna con 157 milioni, l'Italia è il secondo paese al mondo per le esportazioni. All'origine il comparto vini spumanti vale 0,945 mld di euro (media base euro 2,88 a bott) e 2,950 mld di euro al consumo (media base euro 8,98 a bott), di cui 1,850 mld sono realizzati all'estero (con un valore della Plv a mezzo miliardo di euro). Mentre è di 1,1 mld di euro il giro d'affari nazionale (media di 7 euro a bottiglia al consumo).

All'estero i prezzi più significativi al consumo sono ottenuti sui mercati Uk, Usa e Svizzera (rispettivamente media dollari 11,50 - sterline 12,80 - franchi svizzeri 9,20 a bottiglia) con una media base di 10,70 euro a bottiglia. Il settore rappresenta un forte attivo per la bilancia del made in Italy.

«Segno - dice Comolli - che il mercato mondiale inizia a riconoscere agli spumanti italiani un valore più alto del passato, sono acquisiti nuovi mercati per innamoramento dei consumatori verso un vino semplice e moderno, si diventa competitor di prodotti anche più blasonati perché il mercato mondiale sta ricercando un nuovo rapporto fra valore/ identità, e il marchio "Italia" lo identifica»

«Se i dati di consumo mondiale dei primi 9 mesi del 2009 verranno confermati con i brindisi di fine anno, - continua Giampiero Comolli - le spedizioni di bollicine nazionali nel 2009 raggiungeranno il livello record di 345 milioni di bottiglie che, rispetto al 2008, rappresentano una crescita del 5% in volume».

«I consumi dei prossimi 2 mesi saranno determinanti per confermare la previsione, segno che i prodotti targati Italia nel mondo tirano. Il mercato nazionale - dice Comolli - è previsto stabile quest'anno, per cui l'incremento delle quantità e il fatturato finale previsto è dettato dall'export. A livello mondiale per lo spumante italiano si prevede una crescita limitata al 3-4%, inferiore al 16% che il 2008 ha fatto registrare sul 2007. In ogni caso valori in controtendenza rispetto alle previsioni di altri prodotti mondiali e alla situazione generale».

Per il solo export è previsto un +5% in valore al consumo e fra le tipologie all'estero, l'incremento maggiore si riscontra per il Prosecco Spumante.

Secondo il Forum, la filiera degli spumanti Docg-Doc conta 278 denominazioni, 20 regioni coinvolte, 75 province e 390 comuni; 600 aziende vitivinicole producono almeno una bottiglia; 2360 sono le etichette sul mercato nazionale e mondiale. Veneto, Piemonte e Lombardia sono le regioni più produttive: la Lombardia è il leader per le bollicine ottenute con il metodo classico, testa a testa tra Veneto e Piemonte invece, con circa 110-120 milioni di bottiglie prodotte per 600 milioni di euro in valore all'origine.

«è un comparto in assoluta controtendenza rispetto a quello del vino e di tutto l'agroalimentare italiano». Commenta per parte sua così il presidente dell'Ismea, Arturo Semerari, riguardo ai dati dei primi 9 mesi del 2009 presentati nel forum Spumanti d'Italia. La sfida, secondo Semerari, che ha fatto notare la solidità economica delle aziende vocate a spumante, è quella di superare il «consumo da ricorrenza» legato soprattutto a quello domestico. Quanto ai prezzi, secondo il presidente, sono rimasti stabili rispetto all'anno scorso per il consumo, ma non per quelli alla produzione, che comunque hanno subito un «taglio per le uve inferiore a quelle da vino».

Al supermercato la scelta dlele bollicine richiede dai 2 ai 6 minuti

Per quanto riguarda le modalità di acquisto è interessante osservare che il 46% degli italiani impiega tra i due e i 5 minuti per acquistare al supermercato una bottiglia di spumante. Tempi di selezione abbastanza alti per potersi districare tra gli scaffali, tra assortimenti molto vasti su cui, secondo il sondaggio, non c'è ancora una cultura di base. Per le bollicine infatti, secondo il sondaggio, non esiste ancora la cultura del consumo quotidiano e la bottiglia di spumante è ancora legata per il 75% (nel 2008) ad occasioni di festa, con il 72% del consumo totale nazionale di un intero anno pari a 155,6 milioni di bottiglie da 0,75 litri concentrato in meno di un mese.

Una tradizione che però si affievolisce con l'abbassarsi dell'età; basti pensaste che nella fascia tra i 18 e i 30 anni, un calice di bollicine ha sostituito solo nel 30% dei casi analcolici e cocktail aperitivi. Mancanza di cultura da parte del consumatore ma anche poca chiarezza nell'offerta. Secondo gli esperti manca una comunicazione mirata ed una scarsa assistenza nei supermercati con messaggi poco chiari e tutto ciò frena gli acquisti domestici.


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