Sarà perché Sondrio è la terza città italiana per qualità della vita (non a caso dopo Bolzano e Trento, tutti capoluoghi di province montane...). O forse perché la Valtellina è uno dei territori più belli della Penisola. Sta di fatto che nel nord della Lombardia da tempo si sta lavorando per dare sostanza a un'immagine di qualità e benessere per valorizzare economicamente i prodotti agricoli del territorio.
Pur con tutte le più buone volontà, il progetto stenta però a decollare perché più che a un vero lavoro di squadra e a sinergie importanti sembra a volte di assistere ad operazioni commerciali tese a tutelare gli interessi di qualche operatore, ancor più che la genuinità dei prodotti. Le risse di questi giorni sulla tutela dei
pizzoccheri ne sono un esempio. Non si punta su una ricetta o su materie prime garantite, ma su semplici limiti geografici: se la pasta è prodotta in provincia di Sondrio può essere tutelata dall'Igp, altrimenti no. Da dove venga la farina, ad esempio, sembra importare poco...
E questo appare un po' un limite su cui forse in Valtellina (come in altre parti d'Italia) bisognerebbe cominciare a riflettere a proposito dei vari maerchi di tutela. è in fondo quello che vale anche per la
Bresaola, tutelata perché la carne è lavorata in loco (e in maniera ottima), ma non importa da dove viene. E quando succede che ci siano partite di carne avariata dal Sud America, come nei mesi scorsi, si rischia anche di essere diffidati dal Consorzio di tutela se si chiedono informazioni dettagliate. Ma nessuno che pensa invece di porre delle selezioni sulla carne o, meglio ancora, di provare ad allevare seriamente in valle dei bovini per aumentare la territorialità del prodotto...
E quando qualcuno vuole magari cercare di fare sul serio per valorizzare un prodotto tipico di alpeggio in Valtellina, il
Bitto (elemento base della ricetta dei pizzoccheri), distinguendolo dal formaggio fatto a fondo valle o con l'aggiunta di insilati nell'alimentazione delle vacche, deve quasi 'uscire” dal sistema e rifugiarsi in un territorio vicino, proprio quello bergamasco verso il quale si pone invece il veto per la produzione dei pizzoccheri.
Come dire: un po' più di rigore non guasterebbe, ma soprattutto di attenzione a tutelare in modo serio i prodotti. In fondo c'è l'esempio vincente dei vini di Valtellina, oggi fra i più celebrati in Italia grazie alle regole serie che un po' tutti i produttori si sono dati in nome della tipicità vera.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.netArticoli correlati:
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