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Buonitalia, un piccolo-grande caso di sprechi e clientelismo

di Alberto Lupini
direttore
 
19 giugno 2012 | 15:08

Buonitalia, un piccolo-grande caso di sprechi e clientelismo

di Alberto Lupini
direttore
19 giugno 2012 | 15:08
 

Nella marea di sprechi e ruberie che hanno avvelenato e affondato il nostro Paese, il caso di Buonitalia è forse solo una goccia. Ma di quelle capaci di avvelenare i pozzi. Detto fuori dai denti, il carrozzone valorizzato dall'ex ministro Luca Zaia è il classico esempio di come si può sprecare denaro pubblico, facendo demagogia e un po' di clientelismo (ma nemmeno fatto bene). Da sempre ne abbiamo contestato ruolo e funzioni, e i fatti ci hanno purtroppo dato ragione... Ma questa vergogna (che di fatto ha drenato risorse solo verso il bacino elettorale dell'attuale Governatore del Veneto), nonostante il cambio di 3 ministri alle Politiche agricole, è ancora aperta. O meglio, la società, un vero fallimento per iniziative sballate e mancata promozione del Made in Italy alimentare, risulta in liquidazione da quasi un anno e, ironia della sorte, il liquidatore (altro scandalo nello scandalo) costerebbe da solo 400mila euro. Nemmeno ci fossero da sistemare partite da miliardi di euro, invece che i dovuti rimborsi ai Consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, o alla Fiera di Verona.

Come se non bastasse, il personale non è stato nemmeno ricollocato (sarebbe stato logico immaginarlo all'interno del Ministero) e quindi scalda letteralmente la sedia come unica attività. Ma davvero il Paese può permettersi questo ennesimo sciupio di risorse e competenze quando con la tanto strombazzata spending review si cerca di ridurre spese inutili del nostro apparato burocratico? E questo mentre tutta la filiera dell'agroalimentare italiano, dal vino al formaggio, attende iniziative forti (che ancora non si vedono) per avere un sostegno sui mercati esteri. Il ministro Catania sta facendo cose interessanti e concrete, per carità, ma se non mette in agenda l'obiettivo prioritario di creare una sorta di Sopexa italiana (la società pubblico-privata francese che è il braccio armato di Parigi per promuovere la sua cucina e i suoi prodotti) qualunque iniziativa sarà inefficace e i discorsi non più credibili.

La cancellazione definitiva della brutta storia di Buonitalia può essere davvero l'occasione per voltare pagina con la corruzione e lo spreco, e fare finalmente cose da Paese credibile. Ma si deve andare fino in fondo. A volte servono atti simbolici forti. Su questo tema, va detto con serenità, non ne vediamo molti, ma vogliamo continuare a contare sulla capacità e l'esperienza del ministro Catania. Speriamo...

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net



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20/06/2012 12:42:00
1) Speriamo che la soap opera "Buonitalia" finisca presto...
1) Caro Direttore, ormai siamo agli sgoccioli di questo governo, e non credo che oltre la normale gestione amministrativa si possa fare di più, abbiamo perso un'altra occasione, per la Sopexa speriamo che il prossimo governo tenga in considerazione questa eventualità. Purtroppo i nostri politici non hanno ben inteso l'importanza e il gettito fiscale che può portare la cultura agroalimentare e turistica in Italia. La mia battaglia nella prossima legislazione sarà in tal senso, sempre che riuscirò a mettere piede dentro al Parlamento Italiano, dal canto mio inizierò con una serie di iniziative volte a discutere sull'agroalimentare, è una risorsa e non un problema! Speriamo che la soap opera BUONITALIA finisca quanto prima.




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