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Basta farci del male al Bocuse d’or E se lanciassimo il Marchesi d’oro?

Finché potrà, la Francia ci terrà sempre un gradino sotto perché siamo di fatto gli unici competitor. Perché allora continuare a sprecare soldi per il Bocuse d'or? Lanciamo invece un nostro concorso di cucina nazionale

di Alberto Lupini
direttore
 
05 febbraio 2013 | 12:45

Basta farci del male al Bocuse d’or E se lanciassimo il Marchesi d’oro?

Finché potrà, la Francia ci terrà sempre un gradino sotto perché siamo di fatto gli unici competitor. Perché allora continuare a sprecare soldi per il Bocuse d'or? Lanciamo invece un nostro concorso di cucina nazionale

di Alberto Lupini
direttore
05 febbraio 2013 | 12:45
 

Comprensibile la delusione di Alfio Ghezzi, uno dei più brillanti giovani cuochi italiani, per la debacle della nazionale italiana al Bocuse d’or. Forse un po’ meno la sorpresa. Ma davvero ci si può aspettare che in una battaglia ormai planetaria per la leadership del gusto i francesi possano rinunciare alla loro grandeur e alla loro antistorica pretesa di dettare le regole? E davvero si può pensare che l’Italia, unica e vera alternativa in cucina o nel mondo del vino, possa avere qualche chance di affermarsi oltralpe? Cerchiamo di essere realisti. Senza voler passare per provinciali o indulgere allo sciovinismo nostrano, siamo da tempo convinti che spendere soldi per competere ad armi impari in questo concorso sia ormai una vera stupidaggine. E gli enti pubblici che sostengono queste battaglie perse in partenza dovrebbero chiedersi se i soldi dei contribuenti non andrebbero spesi meglio.

La cucina di stile francese non è la nostra e, finché potrà, Parigi ci terrà sempre un gradino sotto perché siamo di fatto gli unici competitor, avendo strappato ai francesi un primato di scelta dei consumatori in molte parti del modo, Asia e nord America in primis. E basterebbe pensare ai “politici” giudizi della Michelin: saremo anche il secondo Paese dopo la Francia per numero di locali con le stelle, ma con tre stelle ne abbiano meno che a Tokyo. E questo non è casuale.

Del resto è giusto che sia così. La Francia ha la forza di imporre i suoi miti nel mondo. A partire dallo Champagne. Noi non siamo nemmeno capaci di organizzare un serio concorso nazionale di cucina. Fra gelosie e rivalità di associazioni o enti territoriali continuiamo ad eliderci a vicenda e non sappiamo nemmeno dare vita ad una squadra nazionale che, come avviene a Parigi, è simbolo del Paese. In Italia se ad un convegno c’è il cuoco A, il collega B palesemente fa sapere che non ci andrà. Se qualcuno organizza un evento capace di raccogliere le migliori rappresentanze del settore, subito qualcun altro progetta appuntamenti alternativi. E in tutto questo i Governi della Repubblica continuano ad ignorare il grande valore culturale e di immagine rappresentato dalla nostra cucina e dalla nostra enogastronomia.

Per tornare al Bocuse d’or, smettiamola di pensare di poter vincere in quella sede con queste regole. O cambiamo la natura della nostra cucina o non se ne farà nulla. E in questo è amara la considerazione fatta da Ghezzi riguardo alla possibilità di poterci riprovare a Lione fra due anni: «Mi servirebbe - ha detto - almeno un anno con un allenatore francese, un Mof (Meilleur Ouvrier du France). Ma dovrei abbandonare la Locanda Margon». Che senso ha? O vinciamo per le nostre proposte e le nostre caratteristiche, oppure lasciamo perdere il Bocuse d’or. E magari diamo vita ad un serio concorso nazionale. Il nome è già scritto: “Il Marchesi d’oro”, in onore del Divino che ha cambiato la cucina italiana.

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07/02/2013 16:15:05
9) Si a un concoso nazionale, ma non nel nome di Marchesi... è troppo schierato. Meglio il Santin oro
Ciao Alberto, Ci stiamo preparando per la partecipazione alla fiera in Russia dal 1 al 3 marzo in cui in uno spazio di 100 mq e accompagnati da oltre 15 aziende Italiane promuoviamo la ns cultura gastronomica e la scuola IFSE. Ripeto volentieri… La scuola IFSE , le aziende e la cultura gastronomica Italiana…..Su questa base mi rifaccio al tuo comunicato video sul lancio del Marchesi D’or. Purtroppo , per quanto condivida la professionalità dello chef Marchesi, credo vi sia incongruenza a promuovere lui su un tema di così ampia importanza.
Come ben sai lui è legato a enti o marchi , come Alma e per altre ragioni, che non spetta me giudicare anche alla Mc Donald (non so se l’ho scritto giusto, perché non entra in nessun modo nel mio cervello ), forse li ha lasciati, ma non sono informato . Il Marchesi d’Or non sarebbe niente altro che un aggiunta a fare e dare forza agli enti in cui lui è agganciato, ovviamente, a discapito di altri che hanno diritto di stare allo stesso piano, diverso sarebbe invece trovare un nome che in ogni caso ha difeso, tutelato e fatto quotidianamente una grande cucina Italiana.
Con tutto il rispetto che io possa avere, se pur amareggiato del fatto che alla mia esternazione a Firenze nel 2011 sull’idea di creare un grande Master di Alta cucina Italiana, unendo le grandi scuole di cucina presenti sul territorio nazionale, purtroppo non siano mai nemmeno pervenute risposte da parte di nessuna scuola che citai nella tua intervista, credo fermamente che hai ragione ad affermare che in Italia non sia voglia di fare sistema mentre in Francia lo sanno fare.
Certo , anche Bocuse è legato ad una scuola, e il Bocuse d’Or è legato al suo nome, ma provate a fare una valutazione sui numeri che sviluppano le scuole in Francia, palesemente appare che la scuola di Bocuse supera tutti !!! Vogliamo chiederci perché ? Vogliamo chiederci come mai le scuole che portano una griffe di tale peso, costano agli utenti di più di altre ? Non sarebbe più saggio evitare di non incappare nello stesso errore dei francesi nel griffare un evento con un nome legato a un ente formativo ? Nel caso di Bocuse , avrei meno remore ad accettarlo, non ricordo di aver mai letto di sue firme su catene di Fast Food, soprattutto se note per i problemi come obesità o molto altro, ma potrei sbagliarmi !
Condivido infatti che come tu dici che in Italia non vi sia la voglia di fare sinergie ma solo situazioni palesi di invidie o di portare via contatti tra gli enti di successo. Io porto aventi la mia idea e la mia Associazione, nonché scuola con determinazione, avvalendomi di collaboratori capaci che credono nella mission che sto portando avanti, assicuro con molti sforzi. Li seguo ogni giorno e ogni giorno tutti sono impegnati con grandi sacrifici e valigie sempre pronte per partire a promuovere la cucina Italiana. Con quanto ti ho scritto, mi permetto solo di dirti che creare il Marchesi d’or, non sarebbe che l’ennesima forza aggiunta ad enti specifici e la solita messa in secondo piano di altre scuole importanti esistenti in Italia e che tutte, dico tutte avrebbero il sacrosanto diritto di avere visibilità, anche se hanno deciso di non mettere a cappello una griffe come ha scelto di fare la scuola che rappresenta il , come lo definisci tu, il divino ! Per mio modesto parere il Divino Italiano, non avrebbe mai fatto scelte del genere di cui sopra.
Io non credo esista qualcuno che possa essere definito tale nel mondo della cucina italiana, anzi affermerei che ogni ottimo chef che vive quotidianamente la sua cucina senza essere divo TV possa essere considerato DIVINO , in ogni caso userei dire di più un GRANDE , che non DIVINO nel caso di Marchesi , ma questa è solo la mia personale opinione, per me è grande o Divino colui che tutela l’immagine di tutti in forma imparziale, senza legami con nessuno, solo questo !! Come tu sai nasco cuoco anche io e so i sacrifici da affrontare in cucina quali sono e so pesare chi può meritare di così tanto nobile titolo, il mio parere e che sia dato a chi realmente vive la cucina ogni giorno, ad esempio la Nonino , nella sua ultima edizione premio ha premiato Marchesi e il GRANDE SANTIN…. Colui che è un vero cuoco Italiano, una persona e un uomo che non ha legami con scuole o aziende particolari !
Lui per me potrebbe essere oggi il prediletto, per cui se mi è permesso dirlo io lancerei il SANTIN D’ORO. Convinto della medesima popolarità e certo che le sinergie in ampia scala ci sarebbero anche tra noi ITALIANI ! Scusami, resta inteso che non ho nulla contro di te e apprezzo sempre ciò che scrivi o dici, in questo caso mi sono permesso di esprimere la mia idea . Lo faccio in difesa dei miei collaboratori, in difesa delle mie idee e in difesa di tutti gli attori che come me gestiscono iniziative di formazione per utenti italiani o stranieri che si vedrebbero per l’ennesima volta scavalcati !
Certo della tua comprensione del fatto che si tratta solo della mia opinione, non so se condivisa dalle altre istituzioni, immagino di si ! Nel caso non lo fossero, qui in questo spazio libero e democratico, possono dire la loro, alla peggio proseguo in ogni caso la mia mission in tutta armonia con la consapevolezza di non esser solo ma in compagnia dei miei stimati collaboratori chef e non e di tutte le aziende chi ci sostengono da sempre ! Ciao Alberto, un abbraccio e spero di rivederti presto !
Trovato Raffaele
Direttore Generale
07/02/2013 16:11:47
8) TUtti Governio ignorano il valore della nostra Cucina
..... in tutto questo i Governi della Repubblica continuano ad ignorare il grande valore culturale e di immagine rappresentato dalla nostra cucina e dalla nostra enogastronomia! Bravo Alberto! Questo é il problema! Non c'é interesse da parte di "QUELLI CHE" dovrebbero tutelare e promuovere l'eccellenza della nostra gastronomia non solo all'estero, ma anche nel nostro Belpaese!
biella flavio

06/02/2013 10:27:55
7) In realtà abbiamo investito troppo poco
Articolo chiaro che da' una visione precisa di cosa rappresenta il Bocuse d'Or nel panorama della gastronomia internazionale, ma non posso assolutamente essere d'accordo con la conclusione. L'Italia ha un patrimonio culinario e degli chef di eccellenza che meritano di essere conosciuti e apprezzati come si deve, e non è restando trincerati all'interno dei confini nazionali che ci riusciremo. Voglio anche smentire il classico pregiudizio dello spendere "soldi e tempo per un concorso che è lontano anni luce dalla nostra cucina e che sembra fatto apposta (...) solo per valorizzare la Francia": bastava parlare, come ho potuto fare, con gli italiani partecipanti per sentir loro dire che non c'è nulla da eccepire sul verdetto. Ci sono paesi, come ad esempio quelli scandinavi, la cui cucina in generale può difficilmente competere con la nostra, ma hanno creduto e investito sul Bocuse d'Or e ogni anno ne raccolgono i frutti, con un ritorno di immagine ed economico estremamente interessante. Se siamo arrivati ventesimi (non secondi)non vuol dire che abbiamo buttato via tempo e soldi per un concorso sbagliato, ma che al contrario non abbiamo investito abbastanza e quindi non ci siamo preparati a dovere. E' come se dopo aver completamente mancato un'Olimpiade ci dicessimo "perché buttar via soldi in una competizione che fa vincere gli altri? Organizziamo delle Olimpiadi in Italia". Forse le vinceremmo anche tutte, ma che valore avrebbe? Cerchiamo quindi di vedere se da subito, unendo gli sforzi di tutti coloro che operano per difendere l'immagine della nostra cucina possiamo veramente mettere in grado i nostri giovani chef di competere fra due anni per le prime posizioni.
Abbiamo dimostrato che con un progetto adeguato e perseguito con tenacia si possono battere i maestri francesi persino nel rugby. Proprio nell’alta cucina ci vogliamo dichiarare battuti in partenza? Voglio comunque concludere con una nota estremamente positiva, ricordando che il Bocuse d'or si è svolto nell'ambito del salone agroalimentare SIRHA.
Grazie al costante lavoro della Camera di Commercio Italiana di Lyon L'Italia era quest'anno "Paese all'onore", e questo titolo è stato illustrato e meritato in modo straordinario dalle decine e decine di aziende italiane presenti con i loro prodotti, la loro capacità innovativa e il loro desiderio di presentarsi senza timori in un mercato come quello francese che sa sicuramente riconoscere e apprezzare l'eccellenza. Con grande simpatia per tutto ciò che fate Mirco Iadarola Segretario generale della Camera di Commercio Italiana di Lyon
Iadarola Mirco
segreteraio generale
Camera di commercio italiana di Lione
06/02/2013 10:15:24
6) Ma sanno tutti chi è Bocuse ?
Stimati colleghi, probabilmente sono io che capisco poco, sopratutto non mi è chiaro il target a cui è diretta questa pubblicazione. L'alta, la media, la generica ristorazione, quella di un qualsivoglia mangificio, McDonald's, la pizzeria Sciuè Sciuè e la bancarella della porchetta; gli stand con cucina che imperversano in ogni fiera dall'idraulica a Sposa Bella, dalle calzature all'oreficeria (ci sono copiose tavole imbandite per i signori ospiti, ci sono, ci sono, credetemi!).la controprova sarà visibile all'imminente Bit. Chiaritomi cortesemente ciò, compatendo la mia ottusità che non comprende se il logo "Italia a Tavola" significa tutta l'Italia e, va da sé, tutte le tavole, - quelle di casa comprese - mi sa che qualcuna delle citate tavole viene brutalmente esclusa dai capziosi distinguo e dalle sottili polemiche tra cucina italica e quella d'Oltralpe.
Per la maggior parte dei cucinieri, ammesso vi rivolgiate a tutti coloro che stanno ai fornelli o in sala, sanno chi è Bocuse e potrebbero interpretare l'accorato invito a non frequentare kermesse intitolate a suo nome come un sopracciò nazionalistico se non una fine masturbazione letteraria. Colleghi chiarissimi, siete consci che anche tra i nostri cucinieri (l'ho testato)in pochi sanno decrittare le sigle Dop, Igp, Docg che noi scrivani a ogni piè sospinto fieramente esaltiamo e plaudiamo? "Sta a guardà er capello" dicono a Roma, sediamoci a TAVOLA e mangiamo. Ci toccasse un bloc di foie gras facciamo presente con voce alterata che quello di Mortara è migliore. Cordialmente


cremonesi giuseppe
giornalista
x
06/02/2013 10:12:00
5) Mandiamo una squadra a più alto livello....
Buongiorno Signor Lupini, guardi che siamo rimasti sotto 20 gradini e non direi che e' colpa della Francia e dei cuochi francesi. Ma cercherei di spiegare l'incapacita' di quelli italiani !!!!!! Primo : non capisco perche' non ci si rivolge a Lopriore che e' l'unico ad essere arrivato 4 con menzione speciale sul pesce !!! e lo si mette come coach, nella scuola dell'ALMA, e come excutive di tutto ci mettiamo il Crippa che non solo conosce bene i francesi ma ha appena dimostrato di essere all'altezza della situazione e di godere di ottima fiducia all'estero ( era Presidente Onorario al Bocuse al fianco dell'originale BOCOUSE !!!!!!!! Lei cosa ne pensa del progetto ?????????? Io con un po' di arroganza penso che almeno al terzo gradino possiamo arrivarci !!!!!!!! Cosi da allontanarci da questi ultimi venti !!!!!!! Venti di brutte brutte brutte figure !!!!!!!!!!!!! La ringrazio per la cordialita' Distinti saluti
del pomm piero

06/02/2013 10:04:55
4) Ma lasciamo che i francesi si remino da soli...e intanto mangino italiano
Ci sono piu' ristoranti italiani a Parigi Che ristoranti francesi in tutta l'Italia. E' una conseguenza delle continue celebrazioni Che fanno Di se stessi. Una grande chiusura. E quindi un grande isolamento. Perche' vogliamo fare la stessa cosa? Loro Hanno I premi nei concorsi, nella vita reale I giudici mangiano Italiano. E questo e quanto.........quindi non fate danni e lasciate Che Si premino addosso.
Per quello Che riguarda la competizione pura invece, non siamo arrivati Secondi, ma ventesimi. Qualcosa non funziona invece nelle nostre celebrazioni, I nostri beniamini sono Quelli giusti! ? Attaccarsi alle regole dopo aver partecipato e' puerile e giustamente la posizione Raggiunta fa pensare al termine "avarege". Cercare poi un allenatore Francese per fare cucina italiana significa aver Preso la cucina per Rugby( li abbiamo vinto con l'allenatore Francese contro la Francia)...,.........su..pensateci un attimino, come possiamo competere con I druidi Dei vari asterix e Obelix ? E' da quel tempo Che I Francesi ci schiaffeggiano con il loro cibo magico? E pensare Che Gli abbiamo dato e trovato tutto, a cominciare Dallo Champagne Passando da Napoleone fino al loro migliore statista il Cardinale Mazarino, Alla piu' Bella delle primedonne. Per cortesia lasciamo questo fumetto.
Di Giampaolo Serafino
Chef de cuisine
06/02/2013 10:01:53
3) Siamo maestri delle contraddizioni ... il Divino si era vendutoi per un panino
Si, il Divino avra' pure 'amplificato' la cucina italiana ma anche prestato la sua firma per un hamburger o panino alla compagnia MCDONALD famosa per la sua etica nel cibo ed i suoi conseguenti danni collaterali. Su un punto son d'accordo, siam i maestri della contraddizione. So solo che il tempo degli dei e' finito, se poi queste divinita' si vendono piacevolmente ai mercatini perdendo lo stesso concetto di divinita' sacra. Marchesi e' un cuoco bravissimo, ma e' nato su questa terra e anche lui , come tutti gli esseri umani,ne e' vittima. Toto' direbbe - ma fatemi il piacere -. Buon lavoro, pace e bene.
MIrko chef

05/02/2013 19:31:15
2) Non sono i francesi a volerci umiliare... ci riusciamo bene da soli
Non sono d'accordo !! Non credo che i Francesi “godano” nel umiliarci al Bocuse d'or. Ma davvero pensateo che ci invitano come ospiti d'onore al SIRHA (edizione 2011) al solo fine di vederci soccombere?? Perché nominare presidente d'onore della giuria Enrico Crippa e poi umiliarci???!!! Al Campionato del mondo della Pasticceria , che si tiene alcuni giorni prima nello stesso contesto abbiamo sempre raggiunto lusinghiere qualificazioni e ne siamo anche tornati a casa vincitori! Che i pasticceri Francesi siano più “Dolci” dei cuochi d'oltralpe?? La realtà è ben più complicata.
Giustamente scrivi che noi italiani non sappiamo eleggere (e detto in questi giorni ...che Dio ce ne Scampi..... e Gamberi) a rappresentarci una figura italiana pari a Bocuse! Siamo schierati dietro i nostri individualismi e siamo poco propensi ad ammettere o solo considerare qualcuno è migliore di noi! Organizzare un concorso in Italia di livello pari al Bocuse???? Bello il nome ….ma finché non ci spogliamo delle nostre arroganti livree potremmo definire solamente la colonna sonora (quella di Mission impossible dovrebbe andar bene)
Sono stato diverse volte a Lyon in occasione del “Bocuse” , tutti i grandi chefs francesi presenti chiamati uno ad uno a commentare l'evento elogiavano il grande Paul e ciò che rappresenta per tutti i cuochi del mondo! Lo stesso Bocuse ringraziava e non perdeva occasione per dire “io non sarei nulla senza di voi”. Siamo capaci noi di fare questo? Noi siamo gran bravi a nasconderci dietro una foglia di basilico e una fetta di mozzarella convinti che ci basti questo per conquistare i cuori ed i palati del mondo!
Auriemma Raffaele

05/02/2013 16:47:21
1) I francesi ormai stanno perdendo terreno
Caro Direttore,
sapevo già che su questo tema eravamo sulla stessa lunghezza d'onda. Parole sante quelle che hai scritto in questo editoriale, che sottoscrivo in pieno. Concetti che anch'io - ricorderai - ho espresso in altre circostanze. Inutile continuare a far la corte a modi di cucinare e di mangiare che non sono nostri. È la nostra cucina italiana che piano piano si sta giustamente affermando in tutto il mondo e i francesi stanno perdendo terreno (anche con il vino, almeno in certi Paesi). Oggi non c'è importante catena alberghiera nel mondo che non abbia nel suo complesso un ristorante italiano: una volta era solo francese.

Alle tue osservazioni non c'è niente da aggiungere se non che il concorso nazionale (Marchesi d'oro, va bene) da te auspicato io lo farei internazionale. Lo farei biennale, negli anni in cui non si svolge il Bocuse d'or. Una grande bella manifestazione a Roma o dovunque pubblico e privato si trovino d'accordo a organizzare una iniziativa importante, di richiamo davvero mondiale.

Speriamo nel nuovo governo: che sia più sensibile a questi temi della produzione agroalimentare, della ristorazione di qualità, dell'italianità del cibo e del vino, della grande forza che l'enogastronomia italiana rappresenta a sostegno del turismo. L'Italia - ha detto ancora recentemente qualcuno - potrebbe essere il Paese più bello e benestante del mondo, dove vivere in pieno benessere fisico e morale, peccato che ci siano troppi italiani, divisi e litigiosi.
Roberto Vitali




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