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Come ai tempi delle X Giornate Brescia combatte ma non s’arrende

Un secolo e mezzo fa la sanguinosa battaglia per la libertà che valse alla città lombarda l’appellativo di Leonessa d’Italia Oggi come allora si lotta contro la morte. In queste settimane sono chiuse 7 attività su 10; i contagiati dal coronavirus sono oltre seimila e centinaia le persone decedute.

di Renato Andreolassi
 
25 marzo 2020 | 07:37

Come ai tempi delle X Giornate Brescia combatte ma non s’arrende

Un secolo e mezzo fa la sanguinosa battaglia per la libertà che valse alla città lombarda l’appellativo di Leonessa d’Italia Oggi come allora si lotta contro la morte. In queste settimane sono chiuse 7 attività su 10; i contagiati dal coronavirus sono oltre seimila e centinaia le persone decedute.

di Renato Andreolassi
25 marzo 2020 | 07:37
 

Dopo Bergamo, l'altra città simbolo dell'operosità italiana, Brescia, soffre. E com ela cugina lombarda lo fa in silenzio e dignità. La rivalità che da decenni vede spingere le sorti e le arcchezza di queste due città in una gara di emulazione, le unisce oggi in un destino di dolore e lutti, con una scalata di graduatori che nessuna delle due tifoserie avrebbe mai nemmeno immaginato di dover scorrere. E le sono testimonianza le sequenze delle pagine dei necrologi dei due quotidiani cittadini. Vero bollettini guerra con l'aggiunta dell'esaurimento die posti letto negli ospedali. È uno dei più noti giornalisti bresciani, Renato Andreollassi, nostro corrispondente, che con poche ma profonde parole ci descdrive lo sttao d'animo dei cittadini dlela Leonessa d'Italia.


***

Brescia, città leader nel mondo industriale e agricolo, è in ginocchio con il 70% delle attività ferme e chiuse causa coronavirus. E allora vale la pena ricordare, fare un passo indietro e ritornare al 1849, data fondamentale nella storia cittadina e d'Italia, all'epopea risorgimentale. Il coraggio dimostrato dagli insorti durante le X Giornate (cinque in più di Milano) valse alla città l'appellativo di “Leonessa d'Italia”, coniato da Giosuè Carducci nelle Odi Barbariche.

ll ruggito della Leonessa d'Italia - Come ai tempi delle X Giornate Brescia combatte ma non s’arrende

ll ruggito della Leonessa d'Italia

Centocinquant’uno anni fa, dal 23 marzo al 1° aprile 1849, il popolo bresciano insorse e decise di ribellarsi al dominio austriaco. Una battaglia sanguinosa con migliaia di morti, il numero resta imprecisato ancor oggi. Distruzione, vendetta e desolazione ovunque. Una battaglia per la libertà. Ieri nessuna rievocazione, strade deserte alle pendici del Colle Cidneo e sul Castello teatro degli scontri più cruenti. Dalla sommità del Colle si nota in tutta la sua vastità - oltre 3500 posti letto - la più grande azienda cittadina: gli Spedali Civili.

È in quel luogo, fra quelle mura, che si combatte la più difficile e drammatica guerra dei tempi moderni: quella per vincere il coronavirus. Medici e infermieri sono in prima linea. Oltre seimila - ad oggi - le persone contagiate, oltre 800 quelle decedute. Non ci sono avversari da combattere sotto diversa bandiera. Vi è invece un unico, subdolo, invisibile nemico che colpisce tutti: uomini e donne, giovani e vecchi senza distinzione, con crudele determinazione.

Di una cosa però sono certo, e lo dico e ripeto a chi mi legge nel resto del nostro Belpaese: la Leonessa d’Italia da questa trincea non alzerà mai bandiera bianca!

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