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Livia Iaccarino: «Investire prima sulla formazione di cuochi e camerieri»

La fondatrice dell'hotel e ristorante Don Alfonso 1890 ha ribadito un concetto chiave sulla ripresa dell'Horeca. Cominciare il prima possibile «già dalle elementari». Senza dimenticarsi il «Dna italiano»

 
19 novembre 2021 | 15:00

Livia Iaccarino: «Investire prima sulla formazione di cuochi e camerieri»

La fondatrice dell'hotel e ristorante Don Alfonso 1890 ha ribadito un concetto chiave sulla ripresa dell'Horeca. Cominciare il prima possibile «già dalle elementari». Senza dimenticarsi il «Dna italiano»

19 novembre 2021 | 15:00
 

Come abbiamo più volte raccontato su Italia a Tavola, il mondo della ristorazione e dell'accoglienza alberghiera sta attraversando una fase di profondo riassestamento. A causa della pandemia e delle chiusure dei locali, molte risorse umane si sono perse per strada. Tanto che alla riapertura dei locali è esploso il tema della carenza di personale. Questione che ha innescato una riflessione sui perché (salari, turni di lavoro, garanzie di carriera e di trattamento personale) e sulle possibili soluzioni. Una su tutte: un maggiore investimento sulla formazione del personale. Lo ha ribadito anche Livia Iaccarino, fondatrice insieme al marito Alfonso, il Ristorante Don Alfonso 1890: «Mia nonna diceva sempre che “la pianta si piega da piccola”. Nelle nostre strutture abbiamo del personale che è con noi da 30-40 anni. Lo abbiamo fatto crescere nella nostra storia, secondo i nostri valori, anche professionali. E ora possono competere a livello mondiale. Ma sarebbe opportuno partire ben prima dalle scuole elementari». E magari proseguire anche nelle scuole alberghiere.

Per Livia Iaccarino le lingue sono una priorità insieme alla riscoperta dello stile dell'accoglienza italiana Livia Iaccarino: «Investire sulla formazione di cuochi e camerieri già dalle elementari»

Per Livia Iaccarino le lingue sono una priorità insieme alla riscoperta dello stile dell'accoglienza italiana

 

Priorità alle lingue straniere

Protagonista della tavola rotonda organizzata da Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) in occasione dell'appuntamento "Ristorazione, agroalimentare e turismo: un patto per il paese” tenutosi a Roma il 18 novembre (e trasmesso anche suoi canali di Italia a Tavola), Iaccarino ha portato l'esperienza non solo del ristorante e dell'hotel nella costiera sorrentina ma anche quella della Don Alfonso Consulting & Distribution, società di distribuzione delle eccellenze Made in Italy e di consulenza per la ristorazione di alta gamma con collaborazioni in tutto il mondo.

Livia Iaccarino Livia Iaccarino: «Investire prima sulla formazione di cuochi e camerieri»

Livia Iaccarino

 

Un osservatorio privilegiato, quindi, da cui emergono importanti "perle di saggezza" relative alla necessità del mondo dell'accoglienza per rilanciare la propria attività: «Dobbiamo abbandonare l’immagine del solito immigrato che arriva e a cui si deve dare una semplice pacca sulla spalla. Pensate solo alla questione delle lingue: non possiamo mandare un cuoco, un sommelier, un cameriere all’estero senza sapere l’italiano. Ma nemmeno senza sapere l’inglese, il francese, il tedesco. Oggi c’è pure chi impara il russo. Questa dovrebbe essere la normalità», ha affermato Iaccarino.

 

La riscoperta delle basi dell'accoglienza italiana

Oltre a ciò, però, non va dimenticato il patrimonio italiano: «I ristoranti negli alberghi sono il settore che più si è aggiornato nell'ultimo anno e mezzo. Prima si viveva più di rendita. Negli ultimi tempi, però, queste strutture hanno cominciato a guardarsi dentro capendo di dover investire maggiormente in accoglienza, qualità del cibo, ecc. È stata una riflessione profonda. Ma anche, per certi versi, un ritorno alle basi. Noi italiani siamo portati ad accogliere. Non siamo un popolo freddo, ci viene naturale. Ma ci vuole attenzione. È soddisfacente vedere che quando l’ospite arriva nelle nostre casa – perché i nostri locali sono tali – viene accolto come una persona che si attendeva, una persona di famiglia. L’importante è non andare mai oltre, mantenere sempre una certa eleganza. Solo così il cliente si sente accolto, o meglio avvolto», ha affermato Iaccarino.

 

 

Iaccarino: «Occuparci del cliente a tutto tondo è nel nostro Dna»

Si badi bene, non è solo teoria: «Molti alberghi che io conosco sono stati cancellati dalle preferenze di diversi clienti importanti perché notavano una supponenza che sembrava quasi gli facessero un piacere a farli entrare nelle loro camere. Questo non va bene. Negli ultimi 15 mesi, però, penso ci sia stata una grande riflessione verso una maggiore umiltà. Noi dobbiamo dare serenità ai nostri ospiti. Quando un cliente viene da me non mi devo occupare solo del cibo, ma di tutto il suo percorso anche consigliandolo su cosa è meglio fare. Bisogna “occuparsi” del cliente. E credo che noi come italiani lo possiamo fare benissimo. È nel nostro Dna. E molti clienti, soprattutto gli stranieri, ci scelgono proprio per questo», ha concluso Iaccarino.

 

Don Alfonso 1890
Corso Sant'Agata, 11/13 - 80061 Sant'Agata Sui Due Golfi, Napoli
Tel. 081 8780026
www.donalfonso.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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