Per la prima volta, il governo italiano ha celebrato i grandi protagonisti della gastronomia con il Premio ai Maestri dell’Arte della Cucina Italiana, istituito grazie al cosiddetto ddl Massari, approvato dal Parlamento nell’aprile 2024. La cerimonia si è svolta a Palazzo Chigi alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che hanno consegnato i riconoscimenti agli otto professionisti che più hanno contribuito a valorizzare la cucina del nostro Paese.

La celebre Margherita Sbagliata di Franco Pepe
Tra loro, spicca Franco Pepe, premiato per il suo contributo all’arte della pizza italiana. Considerato tra i pizzaioli più influenti al mondo, Pepe è il fondatore di Pepe in Grani, il celebre locale di Caiazzo, in provincia di Caserta, diventato punto di riferimento per chi cerca una pizza artigianale d’eccellenza, frutto di ricerca, tecnica e territorio. Con questo riconoscimento, la figura del pizzaiolo entra ufficialmente tra i grandi maestri della cucina italiana, segnando un nuovo capitolo per la valorizzazione dell’arte bianca e della cultura gastronomica del Sud Italia.
Franco Pepe premiato per l’eccellenza nell’arte della pizza
Per un attimo ancora non pensiamo al fatto sia tra gli otto premiati. le chiedo: che senso dà all'istituzione del premio “Maestri dell’arte della cucina italiana”? Ma perché la cucina italiana è un'arte? Non si era dell'idea che stare in che stare in pizzeria era "ammaccare" un panetto di acqua, farina, lievito e sale?
La cucina italiana, così come la pizza, è molto variegata. C’è pizza e pizza e ci sono ristoranti e ristoranti. Quindi, è giusto che questo premio ci sia ed è giusto che noi, mi riferisco a noi premiati, che giriamo il mondo, si venga premiati anche in “casa” dalle istituzioni italiane, dopo che i riconoscimenti li abbiamo già avuti all’estero. Finalmente, lasciami dire, la smentita alla locuzione latina nemo propheta in patria.

Franco Pepe
Qual è la tua opinione sulla situazione attuale delle pizzerie italiane ? C'è squilibrio tra domanda e offerta ? È ancora, la pizza, il cibo popolare a basso costo alla portata di tutti?
Tutti vogliono aprire pizzerie ma mancano i pizzaioli. Da qui, e ne ho parlato con il Ministro Lollobrigida, la necessità di pianificare e attuare seri interventi di formazione. Bisogna fare attenzione quindi a chè vi sia personale qualificato. La pizza permane essere cibo popolare ma questo non deve significare che può essere di scarsa qualità. Il prezzo deve essere giusto: né basso e né esagerato. Di certo, la pizza deve continuare ad essere il cibo accessibile a tutti.
La visione di Franco Pepe: tra identità, cultura e futuro della cucina italiana
Quali saranno le conseguenze nel termine breve e nel termine medio dell'adozione dei dazi sul comparto della pizza?
I problemi ci saranno soprattutto per chi lavora all’estero. Noi avremo forse una conseguenza perché le aziende si dovranno strutturare in modo diverso. Bisogna chiedersi cosa sta accadendo negli Usa. Lo scenario è in turbolenza e capirlo per bene richiede studio e tempo
Le nuove generazioni che rapporto hanno con le pizzerie famose?
C’è da fare differenza tra i giovani che vogliono crescere e fare un percorso degustativo per apprezzare appieno la pizza oppure i giovani che vanno nella pizzeria famosa solo per fare la foto da pubblicare su Instagram. È evidente che quando vediamo i giovani che vengono qui per vivere esperienza autentica di cosa sia questa creatura magica che è la pizza, a noi si riempie il cuore di gioia e ne traiamo energia per dare sempre il meglio. Viceversa, quando accogliamo giovani il cui obiettivo è mettere in funzione l’obiettivo del telefonino per mettere le foto su Instagram, mbè... !!!

Tanti gli spunti di riflessione che emergono dalle parole di Franco Pepe, pizzaiolo visionario e autentico ambasciatore del gusto. Le sue risposte, sempre argute e profonde, vanno ben oltre la pizza: parlano di cultura, identità e futuro. Un riconoscimento come quello ai Maestri dell’Arte della Cucina Italiana non è solo simbolico, ma rappresenta un passo concreto verso una più ampia valorizzazione del nostro patrimonio gastronomico. Non a caso, è attualmente in itinere il percorso per il riconoscimento Unesco della cucina italiana come Patrimonio dell’Umanità.
Se oggi esistono concrete e fondate speranze di ottenere questo ambito traguardo, è anche grazie a figure come Franco Pepe. Con il loro lavoro quotidiano, fatto di rigore, passione e ricerca, i Maestri dell’arte culinaria contribuiscono a preservare e rilanciare il valore autentico della cucina italiana nel mondo.