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In Svizzera si riaprirà lunedì Ecco come. In 5 giorni la decisione!

Distanziamento sociale come andiamo ripetendo da tempo e registrazione di nominativo e telefono di chi si siede al ristorante. 10 regole concordate fra associazione e Governo. Coperti distanziati (salvo che fra famigliari), frequenti lavaggi di mani, mascherine e niente stoviglie di uso comune sul tavolo .

di Alberto Lupini
direttore
08 maggio 2020 | 06:50
In Svizzera si riaprirà lunedì 
[Ecco come]. In 5 giorni la decisione!
In Svizzera si riaprirà lunedì 
[Ecco come]. In 5 giorni la decisione!

In Svizzera si riaprirà lunedì Ecco come. In 5 giorni la decisione!

Distanziamento sociale come andiamo ripetendo da tempo e registrazione di nominativo e telefono di chi si siede al ristorante. 10 regole concordate fra associazione e Governo. Coperti distanziati (salvo che fra famigliari), frequenti lavaggi di mani, mascherine e niente stoviglie di uso comune sul tavolo .

di Alberto Lupini
direttore
08 maggio 2020 | 06:50
 

Altro che app più o meno miracolose per tracciare gli eventuali contatti con contagiati. In Svizzera, dove in genere tutto funziona bene e dove lunedì 11 maggio riapriranno bar e ristoranti, applicheranno rigide regole di distanziamento nei locali, mettendo al bando ogni tutela della privacy. Per chi andrà al ristorante, dove ci saranno rigorose regole per evitare contatti fra personale e clienti, per sedersi al tavolo si dovranno dichiarare generalità e numero di telefono, e si sarà registrati col numero di tavolo così da poter tracciare gli eventuali contagi. Il tutto andrà conservato per due settimane, giusto il tempo di incubazione della malattia.

In Svizzera si riaprirà lunedì Ecco come. In 5 giorni la decisione!

Questo protocollo era stato presentato lunedì al governo federale dall’associazione di categoria GastroSuisse e verrà esaminato giusto oggi per dare un previsto via libera. Neanche una settimana per risolvere una questione centrale che per centinaia di migliaia di imprese e famiglie in Italia, invece, continua a registare rinvii e polemiche. Il Governo o le Regioni non vogliono affrontare in maniera risolutiva questo problema, lasciando nell'incertezza tutto il comparto e creando un disagio sociale che potrebbe ormai esplodere a breve. Solo perchè eravamo a Milano le multe di 400 euro date ai ristoratori che protestavano all'Arco della Pace non hanno portato ad una ribellione. Se non si interviene in fretta con regole e finanziamenti (a partire dalla cassa integrazione in deroga che non arriva a nessuno) le prossime manifestazioni potrebbero portare a scontri nelle piazze di tutta Italia.
 
Ma vediamo cosa faranno in Svizzera, dove è previsto anche il delivery e l'asporto, che sono però esenti dalla raccolta dei dati personali che verrano richiesti solo se il consumo del cibo avviene nel locale. Questo perchè il ristorante, sia sempre  in grado di fornire «informazioni sugli ultimi 14 giorni su quali tavoli sono stati serviti da un collaboratore» e, grazie a ciò,  il servizio sanitario possa «richiedere i dati di contatto qualora lo ritenga necessario». Lo scopo è avvisare tempestivamente i clienti del ristorante quando dovesse emergere che sono stati potenzialmente esposti al rischio del contagio, così che possano mettersi in autoisolamento o comunque consultare il proprio medico.

Il piano svizzero per la ristorazione fissa dieci punti che, vale la pena di ricordare, sono molto simili a quanto da tempo andiamo proponendo per l’Italia, almeno nella fase transitoria:

  1. Il personale deve lavarsi le mani a intervalli regolari e, per quanto possibile, evitare di toccare oggetti e superfici: all’arrivo, dopo le pause, prima di apparecchiare i tavoli, prima del piegamento dei tovaglioli e della lucidatura delle posate, dopo aver sparecchiato e prima di toccare le stoviglie pulite.
  2. Vanno creati appositi spazi per i prodotti igienizzanti, sia per il personale che per i clienti.
  3. Ad ogni tavolo potranno sedersi al massimo quattro persone. Faranno eccezione solo le famiglie con due genitori e più di due figli.
  4. I clienti dovranno mantenere una distanza minima di due metri a meno che tra di loro ci sia una barriera, per esempio di plexiglas (di cui il piano indica le misure minime).
  5. Tutti i clienti dovranno utilizzare posti a sedere: non sarà consentita la consumazione in piedi al bancone.
  6. Per chi si siede al tavolo saranno obbligatoriamente registrati nome, cognone e numero di telefono.
  7. È vietato l’uso di tavoli da biliardo, freccette, bowling, karaoke e slot machine, come la musica dal vivo.
  8. È vietato condividere oggetti a uso comunitario (contenitori di spezie, cestini portaposate).
  9. È vietato fare utilizzare agli ospiti touch screen per menu, salvo che siano disinfettati dopo ogni utilizzo.
  10. La distanza di due metri varrà anche per il personale. «Nei lavori in cui il rispetto della distanza di 2 metri non sia praticabile», si legge nel piano, «l’esposizione dei collaboratori va ridotta al minimo limitando la durata del contatto e/o attuando misure di protezione adeguate». Quest’ultimo caso è dettagliato da una specifica sezione in cui si spiega che se la distanza non può essere rispettata, «anche per un breve periodo di tempo, si raccomanda vivamente – seppur non sia obbligatorio – di indossare una mascherina igienica (ad es. mascherine chirurgiche) o una visiera di protezione». Le mascherine protettive dovranno essere cambiate ogni quattro ore e i guanti monouso ogni ora.

Oltre a bar e ristoranti, l’11 maggio potranno riaprire in Svizzera anche le scuole elementari e medie (la decisione finale è affidata ai Cantoni), tutti i negozi, i musei e le biblioteche. Sarà inoltre ripristinato il regolare servizio dei trasporti pubblici e potranno riprendere gli allenamenti per gli sport professionistici e amatoriali. Il 27 aprile avevano già riaperto parrucchieri, estetisti, saloni di massaggi e i fioristi. Erano tornati a funzionare gli ambulatori e gli studi medici e fisioterapici, ed era stato esteso il numero di persone che possono partecipare a un funerale. Il programma del governo svizzero prevede che a partire dall’8 giugno riaprano poi zoo, piscine, teatri e cinema e che si possa partecipare alle funzioni religiose. Da quel giorno saranno concessi raduni di più di 5 persone e potranno riprendere gli eventi sportivi senza pubblico. Il divieto per le manifestazioni con più di mille persone resterà in vigore almeno fino alla fine di agosto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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