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Siamo ciò che mangiamo. La nostra salute dipende dal cibo

Dal 1950 la giornata mondiale della salute si celebra il 7 aprile. Grazie anche al Covid oggi c’è una maggior consapevolezza anche in tema di alimentazione sana a partire dalla Dieta mediterranea. Fu Ippocrate a dire: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". Un dogma da non dimenticare

di Vincenzo D’Antonio
 
07 aprile 2021 | 05:00

Siamo ciò che mangiamo. La nostra salute dipende dal cibo

Dal 1950 la giornata mondiale della salute si celebra il 7 aprile. Grazie anche al Covid oggi c’è una maggior consapevolezza anche in tema di alimentazione sana a partire dalla Dieta mediterranea. Fu Ippocrate a dire: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". Un dogma da non dimenticare

di Vincenzo D’Antonio
07 aprile 2021 | 05:00
 

Insita nei nostri comportamenti l’attenzione alle cosiddette risorse carenti. Esempio dell’istante: dove sta il problema a lasciare scorrere un po’ d’acqua dal rubinetto (nessun problema apparente) e cosa accadrebbe invece, quale reazione susciteremmo, se nel fare il pieno di carburante lasciassimo che qualche litro di super fuoriesca dal serbatoio. È così: attenzione massima alla risorsa carente e poi invece negligenza, spocchia, disattenzione invereconda verso la risorsa abbondante.

Dal 1950 la giornata mondiale della salute (World Health Day) si celebra dunque il 7 aprile La salute come bene primarioFondamentale il ruolo del cibo

Dal 1950 la giornata mondiale della salute (World Health Day) si celebra dunque il 7 aprile


In quella stagione vibrante di voglia di futuro sereno che fu in tutto il mondo l’immediato dopoguerra (anni 1945–1950), si fu bene accorti nell’individuare nella salute un bene tanto indispensabile quanto carente. Al punto che nel 1948 la prima Assemblea mondiale della salute (World Health Assembly) decise di istituire una giornata dedicata alla salute in tutto il mondo. Dal 1950 la giornata mondiale della salute (World Health Day) si celebra dunque il 7 aprile, per ricordare la fondazione dell’Organizzazione Mondiale Sanità (Oms) avvenuta il 7 aprile 1948.

La salute tornata al centro

Scivolata quasi in oblio nel corso dei decenni, questa giornata, a sintomo evidente della rinnovata importanza del tema “salute”, ritrova rinnovata attenzione di cronaca dallo scorso anno. Perché dallo scorso anno 2020? Evidentemente perché è con il tragico flagello pandemico che abbiamo dolorosamente riscoperto che la salute non è “assunto dato certo per sempre” ma è una risorsa (indispensabile) che può pressoché all’improvviso divenire “risorsa carente”.

Il Covid e la nuova visione della realtà

Il Covid-19 nella sua tracotante perseveranza ci sta cinicamente ricordando che la salute è un bene essenziale e che vedersela tutelata e salvaguardata è diritto inalienabile dell’umanità.

Pertanto, questa giornata mondiale della salute, 7 aprile 2021 ci serve anche per non dimenticare che la salute è la conditio sine qua non sopravviveremmo a stento e di certo vivremmo male.

Il ruolo centrale del cibo

Fu Ippocrate, doverosamente assurto a padre della medicina, a dirci “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". Quale saggezza così autorevolmente e sinteticamente espressa!

La verità, ci piaccia o meno, ci convenga dimenticarla o meno, è che noi siamo quello che mangiamo. Quando mangiamo, il cibo che ingeriamo vive un suo processo che ci piace immaginare alchemico. Sì, si trasforma, diventa parte del nostro sangue, diventa parte delle nostre cellule. Insomma, ex-post, ribadiamo convinti che siamo quello che mangiamo.
Ergo, se il nostro organismo viene alimentato con cibo non sano, è più probabile che ci si ammali.

Rieccoci alla grande assunzione di responsabilità qui volutamente ripetuta pari pari: "Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo".

Ristoratori sacerdoti del cibo buono e sano

Non ce ne dimentichiamo noi tutti. Men che mai, come monito e come driver etico della loro professione, non abbiano a dimenticarsene quanti si prodigano per esaudire i nostri desideri di convivialità a tavola: i ristoratori del dopo pandemia. Ribadito che ciascheduno di noi, adulto consapevole, è responsabile della propria salute, del modo di salvaguardarla e tutelarla, non si può non riconoscere ai ristoratori questa sorta di responsabilità suppletiva. Ed è doveroso che costoro ne abbiano contezza.

La Dieta Mediterranea da non dimenticare mai

Ma noi neanche dimentichiamo la fortuna di essere “mediterranei” però! A noi “mediterranei”, ci soccorre l’eponima dieta: la Dieta mediterranea, appunto! La sua efficacia è tale che ad essa guarda tutto il mondo, soprattutto aree afflitte dalle patologia dell’obesità e delle malattie cardiocircolatorie.

Il suo insegnamento è tale che da esso trae spunto la valevole visione strategica della Ue compendiata nello slogan “from Farm to Fork” (F2F), cioè dalla campagna alla tavola. F2F è il vettore trainante in ambito agroalimentare il cosiddetto Green New Deal che è, a sua volta, un insieme di misure concrete atte a fronteggiare l'emergenza dei cambiamenti climatici.

Sorta di cerchio che si compone: una salute che la complicità di un virus crudele torna a essere risorsa carente e come tale da preservare e curare; uno stile di vita, ancor prima che dieta propriamente intesa, qual è la Dieta mediterranea da seguire consapevolmente e serenamente; un futuro vicino da costruire insieme attraverso il F2F. Insieme.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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