Qualche polemica non può non arrivare, ma tutto sommato la scorza dura della gente di montagna riesce a non farsi scalfire più di tanto, a rimboccarsi le maniche e a pensare come ripartire. Il Governo sembra stia puntando soprattutto sul mare per l’estate 2021 puntando soprattutto sulla politica delle isole Covid-free, ma il turismo di montagna non resta a guardare e, sperando di ricevere sostegni, si dice tutto sommato fiducioso.
Questa è la seconda puntata di un percorso che Italia a Tavola ha intrapreso per affermare la necessità di creare, semmai, delle località Covid-free e non delle isole. Questo perché il turismo italiano ha bisogno di ripartire in modo unito e omogeneo, dimenticandosi delle discrepanze degli anni scorsi che tanto male facevano al settore e creando delle basi solide sul futuro che si fondino su scelte coerenti, ragionevoli e non su spot.
Nella prima puntata infatti abbiamo lanciato l’idea delle località Covid-free che quindi tutelino anche la campagna, la collina, la montagna, i piccoli borghi al fine di non lasciare indietro nessuno. Oggi diamo voce a chi il turismo in alta quota lo anima, a quegli addetti ai lavori feriti quasi a morte da un inverno completamente cancellato che, tuttavia, già programmano l’estate nonostante le poche certezze.
La montagna aspetta l'estate
In Val d'Aosta già le prime prenotazioni
«Siamo speranzosi e convinti che l'estate possa ripartire - ha detto
Gabriella Morelli, direttrice dell’Ufficio regionale dei servizi turistici Val d’Aosta - la data ipotizzata da
Massimo Garavaglia (quella del 2 giugno ndr.) permetterebbe alle strutture di organizzarsi per riaprire e noi di organizzare eventi, ma certo ora è tutto al buio. L'
incertezza aggrava tutta la situazione generale, avere una data è importante, ma è fondamentale anche capire come si ripartirà, se vaccinati, tamponati o completamente liberi».
La
fiducia nell’accelerazione della campagna vaccinale è tanta anche perché non è pensabile di saltare anche l’estate, se succedesse il comparto fallirebbe del tutto. «Noi - prosegue Morelli - stiamo lavorando per ripartire, non è pensabile saltare anche l'estate, a quel punto chiuderanno tutti. Non sarà facile ripartire però perché le
strutture si trovano in grossa difficoltà a causa degli enormi sforzi fatti per far quadrare i conti nonostante le
chiusure».
CerviniaChiaro che un’estate, seppure
positiva, non può salvare l’impossibile anche perché il grosso dei fatturati si fa d’inverno da queste parti. «Il nostro inverno - spiega Morelli - è ricco di
turisti stranieri che arrivano per fare la settimana bianca; a livello di arrivi forse l'estate ne ha di più, ma non c’è paragone per permanenza e tasso di occupazione delle camere d’albergo. Anche gli impianti di risalita funzionano d’estate, ma i volumi sono principalmente spostati sull'
inverno».
Qualche movimento però si è visto. «Da dopo
Pasqua - conclude la presidente - la richiesta di appartamenti è cresciuta in vista dell’estate. Gli hotel risentono della mancanza di una data per la ripartenza. Noi speriamo che nella tragedia di questo anno si possano creare nuove opportunità, come venire a scoprire la montagna in stagioni insolite, tipo
maggio».
Dunque intraprendenza e fiducia che però non azzerano del tutto lo sconforto nel constatare tutte le volte come a livello
politico ci sia
poca conoscenza della montagna, non sia percezione di quanto valga economicamente e di quanto sia sottovalutata. Chiudere impianti di risalita del resto è stata una scelta poco oculata, confusa e meschina. Soprattutto se si pensa che per certi versi la
spiaggia tanto spinta dal
Governo può essere considerata anche più rischiosa.
Capitolo aiuti: pochi e ancora non pervenuti
E gli aiuti non arrivano. L’ultimo
Dl Sostegni ha assegnato alla montagna 700 milioni di euro, ma non si è ancora visto nulla. Ad evidenziarlo è
Valeria Ghezzi, presidente dell’
Anef, l’associazione che riunisce i gestori di impianti. «Non abbiamo ancora visto nulla - spiega - e ciò conferma che siamo messi in secondo piano, ma ci siamo abituati. Ora speriamo che le località montane continuino ad andare forte sul fronte vaccini perché è determinante per ripartire. A proposito di ripartenza bisogna dire che l’estate è importante per la montagna ma incide per il 10% sul bilancio annuale. Tuttavia rappresenta quest’anno un segnale emblematico che chiuderebbe l’epoca buia del
Covid e
aprirebbe le porte sul domani. L’importante è che i protocolli sugli impianti restino quelli dell’estate scorsa: igienizzazione costante, distanziamento e
portata ai 2/3».
Valeria GhezziProprio l’ottimismo è alla base del programma estivo per il consorzio
Adamello Ski-Ponte di Legno-Tonale. «Abbiamo predisposto un programma in chiave ottimista - ha detto
Michele Bertolini - sperando che la situazione tra vaccini e clima estivo contribuisca a migliorare l’andamento dell’
epidemia. La nostra campagna sarà tutta incentrata sull'outdoor e quindi bicicletta e trekking, ma anche terrazze di rifugi. A questo proposito apriremo per la prima volta anche l’impianto che porta al Passo Contrabbandieri così da consentire di raggiungere il
Rifugio Buozzi più agevolmente da tutti».
Ponte di LegnoDopo di che abbiamo in campo un progetto più ampio, il
Water Music Festival ideato come trasposizione estiva dell'
Ice Music Festival; sarà organizzato sui laghi di montagna sia di sera che di giorno per adulti e famiglie. I punti clou saranno i
laghetti di Valbiolo e Valbione».
La prima puntata: Isole Covid-free, un inutile miraggio. Anche la montagna è da valorizzare